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Da: Regione Emilia Romagna

Politiche giovanili. Nuovi spazi di aggregazione, servizi per formazione e lavoro, iniziative per la partecipazione: la Regione assegna 1,2 milioni di euro a 103 progetti per i giovani

Ecco, città per città, i progetti più significativi finanziati dal bando legato alla legge regionale “Norme in materia di politiche giovanili”. L’assessore Mezzetti: “I ragazzi non vogliono vivere solo di connessioni virtuali ma anche di relazioni reali. Hanno però bisogno di spazi vivi, aperti, in grado offrire progettualità innovative. Puntiamo ad aumentare le risorse il prossimo anno”

Bologna. Azioni di orientamento per avvicinare i giovani al mondo del lavoro, percorsi formativi, progetti che coinvolgono scuole e imprese del territorio, servizi per sostenere l’imprenditoria giovanile, iniziative per promuovere la partecipazione attiva dei giovani all’interno della comunità in cui vivono e, per la prima volta quest’anno, anche contributi per la riqualificazione e l’apertura di nuovi spazi polifunzionali. Sono alcuni degli interventi principali che la Regione Emilia-Romagna sosterrà a seguito all’esito del bando legato alla legge regionale “Norme in materia di politiche giovanili”.

La graduatoria finale ha assegnato 1 milione e 200 mila euro a 103 progetti presentati da Comuni e Unioni di Comuni, con Bologna che fa la parte del leone con 22 progetti per oltre 265 mila euro. Di questi, ben 32 sono quelli che interessano gli spazi per i giovani. Con un contributo complessivo di 500 mila euro la Regione sosterrà l’apertura di nuovi laboratori artistici e multimediali, sedi attrezzate per la creazione di webradio, spazi di coworking e fablab, sale prove e studi di registrazione, centri di aggregazione in particolari contesti urbani segnati da fragilità sociali, e, in più, contribuirà all’acquisto di nuove attrezzature tecnologiche e di nuovi arredi per il potenziamento delle strutture esistenti.

“In Emilia-Romagna abbiamo una realtà già oggi particolarmente viva– ha affermato l’assessore regionale alle Politiche giovanili Massimo Mezzetti– che conta circa 350 spazi di aggregazione, 120 Informagiovani, 150 sale prova, circa 50 coworking e fablab e una ventina di webradio giovanili nate anche grazie al sostegno della Regione. Una ricchezza diffusa che abbiamo scelto, quest’anno, di valorizzare e sostenere con un capitolo di spesa specifico all’interno del bando regionale. Le giovani generazioni non vogliono vivere solo di connessioni virtuali, basti pensare ai 55 mila giovani che hanno scelto di aderire alla comunità regionale di youngERcard e di partecipare a progetti di volontariato e protagonismo giovanile. I giovani cercano e vogliono costruire anche relazioni reali, confrontarsi, condividere progetti, mettersi alla prova e assumersi delle responsabilità. Per farlo hanno però bisogno di spazi vivi, aperti, che offrono progettualità che stimolano la loro curiosità e la loro creatività. Con questo intervento vogliamo aiutare gli Enti locali a rispondere a questa richiesta. È un primo inizio e contiamo di aumentare il contributo per l’anno prossimo”.

Spazi nuovi e web radio: i progetti più significativi
Tra i progetti finanziati, l’apertura di quattro sedi di webradio giovanili, di cui tre nuove fisse (a Dozza in provincia di Bologna, a Sassuolo in provincia di Modena e a Morciano in provincia di Rimini) e una mobile per RadioSonora, la webradio della bassa Romagna. Numerose le richieste pervenute da parte dei Comuni e delle Unioni dei Comuni per riqualificare, acquistare nuove strumentazioni e aprire nuove sale prova, sale teatro, laboratori multimediali, coworking e Informagiovani. Tra le nuove aperture di spazi di aggregazione da segnalare quella della città di Ravenna, dove la Regione Emilia-Romagna sosterrà la realizzazione di un centro per giovani negli spazi, da recuperare, della fornace Zarattini, situata in un quartiere ad alta densità migratoria e con oltre trecento nuclei familiari con minori in carico ai servizi sociali. Lo spazio offrirà un servizio di doposcuola pomeridiano e organizzerà laboratori per coinvolgere ragazze e ragazzi della zona.

Nell’area metropolitana di Bologna, prevista l’apertura di un nuovo spazio di aggregazione, con sale adibite a coworking e fablab, nel comune di Medicina. Il Comune di Bologna realizzerà un nuovo laboratorio multimediale nella sede di FlashGiovani a palazzo D’Accursio mentre il centro di aggregazione Pianoro Factory avvierà una ristrutturazione degli spazi per ampliare il coworking e lo studio di registrazione e acquisterà arredi e attrezzature per dare vita ad un fablab. Il comune di Castiglione dei Pepoli, dove è aperto da tempo il fablab Officina 15, quelli dell’Unione Reno Lavino Samoggia e quelli del Circondario Imolese utilizzeranno i contributi regionali per acquistare nuove attrezzature per le sale prova, per potenziare i laboratori audio/video, per aprire spazi per spettacoli e per qualificare in generale le realtà esistenti.

Il Comune di Ferrara utilizzerà i fondi regionali per ammodernare e qualificare le strutture dell’Informagiovani, un punto di riferimento per i ragazzi e le ragazze della città, visitato ogni anno da circa 10.000 utenti.
A Forlì il contributo regionale verrà utilizzato per aprire una sala teatro all’interno dello spazio polifunzionale per i giovani “Fabbrica delle Candele”. Mercato Saraceno, invece, punta sulla riqualificazione della sala prove. Altri fondi serviranno a Sarsina per rendere sempre più aperta e accogliente la biblioteca.
La musica è la grande protagonista dei progetti presentati dai Comuni del Modenese. A Formigine, Carpi, Camposanto e San Felice sul Panaro si investirà soprattutto per acquistare nuova dotazione strumentale e per aprire nuove sale prova. Il Centro Musica del Comune di Modena, da sempre punto di riferimento per giovani band e solisti, aprirà una residenza artistica e uno spazio per la musica dal vivo. A Sassuolo nascerà una nuova webradio giovanile mentre nel Distretto Ceramico aprirà un nuovo centro di aggregazione. E poi ancora laboratori creativi, coworking e spazi pensati per promuovere l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani artisti nei Comuni dell’Unione Terre di Castelli.

L’area provinciale di Parma utilizzerà i fondi regionali soprattutto per potenziare gli spazi esistenti e per acquistare nuove dotazioni tecnologiche.
Il Comune di Lugagnano Val D’Arda, nel Piacentino, aprirà una sala prove in uno spazio inutilizzato mentre il Comune di Castell’Arquato ha deciso di intraprendere un percorso partecipativo con i ragazzi e le ragazze della zona per progettare insieme il nuovo spazio di aggregazione che sorgerà in uno spazio chiuso al pubblico da molti anni. Altri spazi della provincia di Piacenza verranno ristrutturati e potenziati.
Il Comune di Reggio Emilia utilizzerà i fondi regionali per i nuovi spazi di formazione e produzione artistica S. D. Factory che ospitano laboratori creativi attrezzati, uno spazio spettacoli, un coworking, uno studio di registrazione e una sala prov. I Comuni della Pianura Reggiana e quelli dell’Appennino Reggiano investiranno in attrezzature per dotare le strutture esistenti di laboratori audio e video, sale adibite a spettacoli teatrali, spazi di coworking, atelier artistici. Il contributo assegnato ai Comuni dell’Unione della Val D’Enza verrà utilizzato per migliorare le dotazioni tecnologiche non solo dei centri di aggregazione ma anche di tutte le strutture inserite in quella che viene chiamata “rete delle APP”, ovvero una serie di appartamenti che accolgono giovani in generale e ragazzi e ragazze in situazione di maggiore fragilità come rifugiati, minori seguiti dai servizi sociali, portatori di disabilità.
A Morciano, in provincia di Rimini, aprirà i battenti una sede per una nuova webradio giovanile. Altri fondi saranno utilizzati per migliorare le strutture di Riccione e Poggio Torriana.

Servizi e attività: non solo youngERcard
Oltre a questi interventi la Regione finanzia altri 71 progetti. Di questi, 38 sono legati ad attività che si svolgono negli spazi di aggregazione, al potenziamento dei servizi di informazione e orientamento dei giovani, alla realizzazione di azioni che aiutano ragazze e ragazzi ad avvicinarsi al mondo del lavoro, anche attraverso il sostegno all’imprenditoria e alla creatività giovanile. Altri 33 progetti sono invece finalizzati a promuovere l’attivazione di percorsi di protagonismo giovanile e educazione alla cittadinanza attiva e responsabile, attraverso lo strumento regionale della youngERcard.

La Carta regionale riservata a ragazzi tra i 14 e i 29 anni ha registrato in questi anni un incremento veramente notevole: sono circa 55 mila i giovani iscritti, 212 i punti di distribuzione presenti in Emilia-Romagna e circa 2mila le convenzioni attivate per offrire ai possessori agevolazioni per la fruizione di servizi culturali e sportivi e per acquisti presso alcuni esercizi commerciali. È cresciuta anche la rete degli Enti locali che hanno aderito al progetto (220 Comuni e 41 Unioni) e degli operatori (ad oggi 460) impegnati nella promozione e diffusione di questo strumento.
Da una prima stima saranno circa 300 mila i giovani coinvolti direttamente da queste 71 progettualità. Alla realizzazione delle iniziative parteciperanno molti altri soggetti: enti di formazione, associazioni, imprese sociali, associazioni di categoria e sindacati, aziende, distretti sociosanitari, centri per l’Impiego, radio, università, Fablab, centri di aggregazione, spazi informagiovani, scuole, fondazioni culturali, biblioteche. In totale saranno circa 2.500 i soggetti coinvolti nella realizzazione dei progetti. Le iniziative si svolgeranno all’interno degli spazi di aggregazione, presso i punti Informagiovani, nelle sale polivalenti dei Comuni coinvolti, negli istituti scolastici, nei centri culturali e negli spazi urbani. Alcune saranno addirittura itineranti, per riuscire a coinvolgere un numero maggiore di ragazze e ragazzi.

Nella sezione “Delibere e Bandi” del portale Giovazoom sono pubblicate le due delibere: http://www.giovazoom.emr.it/bandi

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

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