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Da: Poste Italiane.

Arriva anche a Ferrara il progetto Silver Economy. L’iniziativa, promossa da Poste Italiane, ha l’obiettivo di contribuire a migliorare la conoscenza degli strumenti finanziari e digitali in un segmento specifico di popolazione, quello dei Senior che, secondo fonti Istat, in Italia conta un cittadino su quattro.

L’evento formativo, che ha coinvolto circa 40 clienti e cittadini “silver”, svoltosi questa mattina presso la Filiale di Poste Italiane di viale Cavour, è stato condotto da esperti finanziari e digitali di Poste Italiane che hanno affrontato, in due sessioni didattiche di trenta minuti l’una, entrambe le tematiche, approfondendole con un linguaggio semplice e con esempi pratici.

I “Senior” ancora oggi rappresentano un punto di riferimento importante per le famiglie italiane, contribuendo, in particolare, al benessere di figli e nipoti, anche finanziandone i consumi. Diventa quindi necessario prestare grande attenzione alle necessità degli over 60, garantendone contemporaneamente l’inclusione e la sostenibilità.

In questo contesto, con l’iniziativa di oggi Poste Italiane continua ad offrire il proprio contributo di competenze all’interno delle strategie elaborate dal Comitato Nazionale sull’Educazione Finanziaria, con la promozione di iniziative utili a innalzare, anche tra la popolazione italiana senior, la conoscenza e le competenze finanziarie, assicurative e previdenziali.

Inoltre, per quanto concerne l’educazione “digitale”, il contributo offerto da Poste Italiane è volto a diffonderne la cultura, così come raccomandato da molte istituzioni nazionali ed internazionali. Le nuove tecnologie digitali, infatti, influenzano fortemente la nostra quotidianità ed una maggiore consapevolezza in tal senso può permettere anche ai “senior” di cogliere nuove interessanti opportunità.

Il progetto Silver Economy fa parte di un più ampio programma di Educazione finanziaria e di Educazione Digitale che da alcuni mesi interessa uffici e filiali di Poste Italiane. Il progetto, quindi, si muove nel segno della tradizionale attenzione dell’Azienda alle esigenze del cittadino e in coerenza con la sua storica vocazione di azienda socialmente responsabile che aderisce ai principi internazionali ESG, promossi dall’Organizzazione delle Nazioni Unite

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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