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Da: Vincenzo Sardone, Poste Italiane

IN PROVINCIA DI FERRARA LA MISURA RIGUARDERA’ 104 SEDI DI LAVORO E 620 ADDETTI

Roma, 3 dicembre 2020 – Poste Italiane lancia una campagna di test anti Covid-19 sui suoi 130.000 dipendenti. Lo ha annunciato il Condirettore Generale di Poste Italiane, Giuseppe Lasco, ai microfoni del TgPoste, il telegiornale aziendale, anticipando che dal 14 dicembre saranno somministrati ai dipendenti oltre 200mila tamponi su tutto il territorio nazionale. In provincia di Ferrara l’iniziativa aziendale riguarderà 104 fra uffici e centri di recapito e 620 addetti (950 sedi di lavoro e 8.270 dipendenti in tutta l’Emilia-Romagna). “Stiamo consegnando in queste ore – spiega Lasco – con un’operazione imponente, più di 200mila tamponi su tutto il territorio nazionale. Il 14 partirà questa prima campagna di somministrazione dei tamponi. Iniziamo dai siti più nevralgici per poi estenderli su tutti gli altri centri. Abbiamo contrattualizzato in tutta Italia migliaia di operatori sanitari abilitati per somministrare i tamponi. Questa è una iniziativa a tappeto che non ha eguali, come tante altre che in questi mesi di pandemia abbiamo messo in campo. Resta ovvio che l’adesione al tampone sarà in forma volontaria. Inoltre, stiamo concludendo in queste ore per tutte le sedi operative sia uffici postali che centri logistici le installazioni dei rilevatori della temperatura”. Durante l’emergenza sanitaria, Poste Italiane ha sempre garantito i servizi essenziali e ha assicurato in tutta Italia il recapito di corrispondenza e pacchi. Per proteggere i propri dipendenti e la clientela, l’azienda ha consegnato milioni di mascherine, confezioni di gel disinfettante e guanti e ha attivato la sanificazione periodica degli uffici postali, in cui sono stati installati anche divisori in plexiglass, dei mezzi di trasporto e delle sedi operative. “Quello che stanno facendo i nostri dipendenti – continua Giuseppe Lasco –  rimarrà nella storia della nostra azienda e del nostro Paese. Il popolo postale è gente che sa star sul pezzo soprattutto nei momenti difficili. Ecco, questo è necessario che i nostri colleghi lo sappiano, soprattutto i più giovani. Questo ci viene riconosciuto dalle istituzioni centrali e locali. Il messaggio dell’altro giorno (di ringraziamento ai dipendenti di Poste Italiane, ndr) del Presidente del Consiglio è la sintesi solenne di tutto questo. Quindi un grazie infinito alla voglia, alla disponibilità, al sacrificio all’attaccamento alla nostra azienda a ogni dipendente di Poste: per tutto quello che sta facendo, che stiamo facendo, in questi mesi, si deve sentire orgoglioso”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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