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da: Movimento 5 Stelle Ferrara

Il 14 gennaio scorso il M5S interpellò l’Amministrazione per sapere in quale modo intervenisse sulla gestione e il controllo delle temperature degli edifici pubblici; due settimane prima era stato firmato un Protocollo d’Intesa tra Ministero dell’Ambiente, ANCI e Regioni per far fronte all’emergenza smog nelle città italiane. Tra le misure d’urgenza proposte figurava la riduzione delle temperature massime di riscaldamento negli edifici pubblici e privati. Tale provvedimento, qualora adottato, avrebbe permesso una riduzione delle emissioni di polveri sottili, quindi un miglioramento dell’aria che respiriamo e un risparmio di spesa per le casse del nostro Comune, aspetto affatto trascurabile. La risposta dell’Assessore all’Ambiente (sic!) è stata che il servizio di riscaldamento è gestito tramite un contratto energia affidato alla ditta Olicar che, avendo i contatori a sé intestati, avrebbe un interesse diretto a minimizzare i consumi. Affermò inoltre l’Assessore che Olicar è soggetto sanzionabile in caso di mancato rispetto dei limiti imposti, omettendo però qualsiasi informazione sui controlli che potrebbero originare le sanzioni. La risposta chiosava con una affermazione perentoria: “l’Amministrazione ha comunque la possibilità di dare disposizioni all’appaltatore al fine di ottenere un abbassamento delle temperature ambientali.” Il M5S, che non si accontenta di risposte evasive, a seguire ha presentato una interpellanza (PG 32277) più circostanziata dalla cui risposta, arrivata pochi giorni fa, ora apprendiamo che l’Ordinanza (PG14246) sull’abbassamento delle temperature emessa dal Sindaco non fu nemmeno trasmessa alla ditta Olicar! Una vera e propria conferma di quanto si sospettava e cioè che si è trattato di una delle tante ordinanze di facciata, emesse per fare un’operazione d’immagine in un momento in cui tutti i TG nazionali aprivano con l’emergenza inquinamento nelle città italiane.
Nessun controllo, dunque, è mai stato effettuato e ovviamente nessuna sanzione è mai stata comminata, con le ovvie conseguenze sulla qualità dell’aria e sull’ennesimo spreco di soldi pubblici. Questo episodio ci conferma quanto il M5S ha ripetutamente denunciato in quei mesi e cioè:
1. che l’attenzione per le emissioni, soprattutto per quelle di cui è diretta responsabile, non pare essere una preoccupazione per l’Amministrazione di questa città;
2. che la richiesta del M5S ad intervenire sulle temperature edifici pubblici non solo è caduta nel vuoto, ma anzi pare irrisa dal comportamento “distratto” dell’Amministrazione;
3. che l’Assessore Ferri attribuisce la mancata comunicazione ad un disguido, ma nello stesso tempo si affretta a stabilire, per il futuro, una “procedura specifica” per avvisare l’azienda che gestisce l’energia. Riconoscendo implicitamente che, senza l’intervento dei 5 Stelle, avremmo continuato ad avere Ordinanze (promesse e impegni e parole…) senza alcuna efficacia;
4. che il sistema di esternalizzazione del servizio pare essere concepito proprio per ostacolare i controlli e per rendere più complessa l’attribuzione delle rispettive responsabilità.

Si è dovuto attendere la risposta alla seconda interpellanza per avere informazioni rivelatrici e sconcertanti. Il M5S aveva ottenuto la convocazione di una Commissione Ambiente straordinaria, nel febbraio scorso, proprio per intervenire su questo e altri temi collegati di stretta attualità (il potenziamento del trasporto pubblico, il controllo emissioni del Polo Petrolchimico, le emissioni dell’inceneritore) sui quali, qualora vi fosse stata una chiara volontà politica, si sarebbe potuto intervenire tempestivamente. La commissione si è trasformata in una inutile e sospetta apologia dell’operato di ARPA, facendo perdere ancora una volta l’occasione di affrontare il problema qualità dell’aria a Ferrara in maniera strutturale e risolutiva, tirando a campare in attesa della primavera.
Sull’appalto ad Olicar, sulla qualità del servizio energia, sui controlli e sulle conseguenze delle inadempienze contrattuali, il M5S continuerà a tenere i riflettori accesi, con l’obiettivo di formulare proposte alternative che vadano nella direzione di garantire ai cittadini un servizio senza spreco di soldi pubblici e con maggior controllo delle emissioni dannose a tutela della salute di tutti.

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Riceviamo e pubblichiamo


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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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