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da: ufficio stampa Ente Palio città di Ferrara

Questi ragazzi sono straordinari, come i più grandi atleti sanno regalare emozioni, lacrime e sorrisi pagandoli con ore e ore di allenamento, dedizione, sacrifici personali e familiari ed è per questo che stasera li vogliamo festeggiare ed è per loro che abbiamo voluto fortemente portare la tenzone Aurea qui a Ferrara”. Con queste parole Alessandro Fortini, presidente dell’Ente Palio, ha parlato delle decine di atleti che oggi pomeriggio si sono affollati nella Sala del Consiglio Comunale di Ferrara assieme alle loro famiglie, ai loro allenatori e sostenitori per ricevere le onorificenze dal parte del Comune di Ferrara per le vittorie conseguite nelle manifestazioni nazionali di Bandiere nel corso del 2014.
A fare da padrone di casa Girolamo Calò, Presidente del Consiglio Comunale di Ferrara, che ha salutato i presenti ringraziandoli per tutto il loro entusiasmo, augurando buon lavoro ai più giovani e raccomandandosi ai più grandi con un netto “continuate così!”
A fargli eco è intervenuto poi Aldo Modonesi, assessore al Palio del Comune di Ferrara, che ha espresso la soddisfazione per quello che il mondo della bandiere significa per Ferrara: “Tutti voi – ha detto agli atleti presenti – campioni piccoli e meno piccoli, in giro per le piazze d’Italia portate in alto non solo i colori delle vostre Contrade ma il nome della vostra città. Per questo – ha aggiunto Modonesi – questo di oggi pomeriggio è un modo semplice quanto significativo per ringraziare voi e tutti quanti vi seguono e vi sostengono.”.
Ma Modonesi non è riuscito a trattenere poi la novità del giorno: “Mancano meno di 100 giorni alle gare di maggio, stiamo entrando nel vivo degli allenamenti e dopo maggio avremmo tutti l’impegno dei Nazionali Assoluti, l’appuntamento di Rione Santa Maria in Vado che curerà una delle fasi di qualificazione ai campionati e siccome non c’è due senza tre ci siamo fatti prendere la mano e ….” . A raccogliere l’assist dell’Assessore è intervenuto quindi il presidente dell’Ente Palio Fortini che, dopo aver doverosamente ringraziato tutti ha annunciato che L’Ente Palio e il Comune di Ferrara hanno deciso di avanzare la candidatura della città anche per i Campionati Nazionali Under di bandiere, che si potrebbero quindi svolgere in città fra il 27 e il 29 giugno prossimi.
Prima di passare alla consegna delle targhe di riconoscimento è stato tributato un sincero e caloroso applauso al ricordo di Matteo Chiodi, musico di Borgo San Giovanni prematuramente scomparso la scorsa estate che ha lasciato un vuoto incolmabile in tutti quanti lo hanno conosciuto.

§ Singolo Tradizionale 1^ Fascia: BORGO SAN GIOVANNI Edoardo Sacchi
§ Coppia Tradizionale 1^ Fascia: RIONE SANTA MARIA IN VADO Aaron Sango Lengue – Cesare Minciotti
§ Piccola Squadra 1^ Fascia: BORGO SAN GIACOMO Matteo Aguiari – Mattia Bocchi – Luca Marzola – Giulio Pasquali – Luca Pasquali – Matteo Romani
§ Grande Squadra 1^ Fascia: BORGO SAN GIACOMO Matteo Aguiari – Mattia Bocchi – Lorenzo Giberti – Luca Marzola – Giulio Pasquali – Luca Pasquali – Davide Poli – Matteo Romani
§ Coppia Tradizionale 2^ Fascia: RIONE SANTO SPIRITO Simone Franceschetti – Alessandro Scapoli
§ Singolo Tradizionale 3^ Fascia: RIONE SANTA MARIA IN VADO Alessandro Tortorici Piccola
§ Squadra 3^ Fascia: BORGO SAN GIACOMO Emanuele Bigoni – Marco Piatto – Paolo Sarti – Mattia Vedovato
Campionato Nazionale Sbandieratori – Tenzone Aurea Lecce:
§ Coppia Tradizionale: BORGO SAN GIACOMO Andrea Baraldi – Giacomo Malagoli
§ Piccola Squadra: BORGO SAN GIACOMO Andrea Baraldi – Alessio Ferrari – Davide Ferrari – Giacomo Malagoli – Sebastiano Musacci – Fabio Piatto
Campionato Nazionale A2 – Lugo:
§ Singolo Tradizionale: BORGO SAN GIOVANNI Nicolò Chiodi
§ Coppia Tradizionale: BORGO SAN GIOVANNI Nicolò Chiodi – Simone Ramari
Flag Ranking
§ Singolo Tradizionale: BORGO SAN GIACOMO Andrea Baraldi
§ Coppia Tradizionale: BORGO SAN LUCA Andrea Colosi – Oronzo Marrazzo

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ENTE PALIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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