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Da ufficio stampa Primavera Slow 2017

MILANO. E’ stata presentata oggi (martedì) all’Urban Center di Milano, la decima edizione di Primavera Slow, il cartellone di eventi dedicati al turismo slow nel Parco del Delta del Po, organizzati e coordinati da Delta 2000. Mille modi di vivere il Parco del Delta del Po, è lo slogan adottato per questa edizione perché oltre mille sono gli eventi, gli appuntamenti, le escursioni a piedi, in bici, in barca, che saranno organizzati da sabato prossimo, 18 marzo fino al 25 giugno.
Per Delta 2000 hanno parlato il presidente Lorenzo Marchesini e il direttore, Angela Nazzaruolo, che hanno sottolineato gli aspetti più importanti del programma e la sua valenza nel rapporto con il tessuto economico e turistico delle regioni Emilia Romagna e Veneto. Per la prima volta il Delta Veneto e l’Emilia Romagna si presentano in modo unitario e Primavera Slow 2017 vuole continuare su questa strada.
Quest’anno, infatti, Primavera Slow abbraccia anche il Veneto, con iniziative ed eventi. E non poteva essere diversamente visto che i due Parchi sono uniti dal Mab Unesco. Della creazione di una brand image che contraddistingua il territorio, ha parlato Maria Pia Pagliarusco, direttore del Parco del Delta emiliano. Lo scopo è quello di far conoscere il territorio come risorsa della biosfera. La grande sfida – ha detto Pagliaruso – è quella di far convivere le attività economiche in un’ottica sostenibile nel rispetto dell’ambiente.
Il Parco del Delta Veneto era rappresentato da Daniele Grossato, vice sindaco e assessore al Turismo di Rosolina. Grossato ha ricordato come il Mab rappresenti il punto di unione fra le due regioni. Veneto ed Emilia – ha detto – sono due terre legate da un grande fiume, con molte cose in comune, che ne fanno un solo territorio. Grossato a questo proposito ha ricordato il grande legame con Comacchio, tanto da definire Rosolina come l’ottavo lido. Un’unione di intenti che va ben oltre i Comuni – ha sottolineato l’assessore al Turismo del Comune di Comacchio, Sergio Provasi – ma che si estende a rapporti di collaborazione fra gli imprenditori dei lidi di Comacchio e dei lidi del Veneto. Provasi ha poi ricordato la grande inaugurazione prevista per il 25 marzo del Museo Delta Antico e l’accordo siglato col Fai a livello nazionale. Perle di un cammino verso un decisivo posizionamento di Comacchio fra le grandi mete turistiche e culturali italiane.
All’intervento di Provasi hanno fatto seguito gli interventi di Nerina Baldi in rappresentanza del Comune di Argenta e di Mauro Conficoni, membro del consiglio di amministrazione di Delta 2000, ma qui in qualità di rappresentante dei Comuni di Cervia e Ravenna. La chiusura è stata riservata agli interventi del presidente Apt Servizi, Liviana Zanetti e dell’assessore regionale Agricoltura, Caccia e Pesca, Simona Caselli. Il turismo in regione sta crescendo – hanno detto – esso rappresenta un tassello fondamentale per la produzione del reddito. Hanno ricordato la grande tradizione enogastronomica dell’Emilia Romagna, i due Mab Delta e Appennino che la uniscono a Veneto e Toscana. I turisti hanno bisogno di un ambiente tenuto bene e rispettato, di un’offerta turistica professionale nella quale ben si inserisce il turismo lento. Lo scorso anno la Regione ha toccato il record di 48,2 milioni di presenze turistiche e vuole cresce ancora. E sono questi gli eventi che la aiutano a crescere.
Swarovski Optik, con l’ad Franco Cernigliaro, ha presentato un nuovissimo modello di bici elettrica per fare trekking nel Parco del Delta e l’iniziativa “Esplorando il Delta del Po: itinerari in e-bike e barca con il binocolo”.
Tutti gli eventi della Primavera Slow e il programma completo sono consultabili sul sito www.primaveraslow.it.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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