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da: Futurpera

Sarà aperta a tutti gli operatori della filiera, dalla produzione al consumo e si terrà a Ferrara il 19-20-21 novembre 2015. Tra gli obiettivi il rilancio del comparto, la promozione sui mercati esteri, ricerca e innovazione

Ha un nome evocativo che guarda al futuro e all’innovazione del settore pericolo. E’ stata presentata oggi (2 aprile ndr) nella sede della Regione Emilia-Romagna la prima edizione di FuturPera – Salone Internazionale della Pera che si terrà a Ferrara dal 19 al 21 novembre 2015. Ideata e organizzata dalla società Futurpera srl – partecipata da Organizzazione Interprofessionale Pera che racchiude 30 delle principali organizzazioni di produttori emiliano-romagnole e Ferrara Fiere – è una fiera “verticale”, la prima totalmente dedicata alla filiera pericola, dalla produzione sostenibile, alla conservazione e commercializzazione del prodotto sui mercati esteri, fino al rilancio dei consumi del prodotto. Presenti alla conferenza stampa: Simona Caselli, assessore all’Agricoltura della Regione Emilia – Romagna; Stefano Calderoni, presidente della società FuturPera; Gianni Amidei, presidente dell’Organizzazione Interprofessionale Pera; Filippo Parisini, presidente di Ferrara Fiere e Luciano Trentini presidente comitato scientifico FuturPera e vice presidente di Areflh, Assemblea delle Regioni Ortoflorofrutticole Europee. Nel corso della presentazione Stefano Calderoni ha parlato della nuova e innovativa formulata pensata per FuturPera che sarà un evento “diffuso” e avrà due location privilegiate: i padiglioni di Ferrara Fiere che ospiteranno la sede espositiva, i prestigiosi convegni di settore e gli incontri B2B con i buyer internazionali che daranno all’evento una forte connotazione commerciale; la città di Ferrara che sarà lo splendido scenario di eventi enogastronomici e culturali, organizzati per coinvolgere il l’intero territorio. «Attraverso FuturPera – ha spiegato Calderoni – vogliamo rilanciare il comparto puntando sull’identità del prodotto e il suo valore aggiunto, sulla ricerca e soprattutto sulla sua commercializzazione verso nuovi mercati. Perché noi produciamo una gamma di pere ottima ma attualmente ne esportiamo solo il 20% e bisogna cambiare assolutamente questa tendenza». Dello stesso avviso Gianni Amidei che ha parlato degli obiettivi dell’Organizzazione Interprofessionale nella valorizzazione del prodotto. «Nella zona della Pianura Padana – ha detto Amidei – che comprende le province di Bologna, Ferrara, Modena, Mantova, Ravenna e Rovigo sono coltivati circa 23.000 ettari a frutteto e prodotte l’80% delle pere italiane. Qui abbiamo un patrimonio fatto di varietà come l’Abate Fétel, regina delle pere ed eccellenza produttiva unica, e poi Conference, Decana del Comizio, Kaiser, Max Red Bartlett, Santa Maria, William, Carmen che l’Oi ha il dovere e l’intenzione di valorizzare, anche attraverso la ricerca sulla frigoconservazione che punti a immettere sul mercato un prodotto buono che si conserva più a lungo».
Uno dei punti di forza di FuturPera sarà il calendario di convegni, workshop e incontri tecnici. FuturPera ospiterà, infatti, l’edizione 2015 di Interpera, il più importante convegno mondiale dedicato alla pericoltura, giunto alla sua ottava edizione e organizzata da Areflh (Assemblea delle Regioni Ortofrutticole Europee). Nel corso della conferenza stampa Luciano Trentini, nella doppia veste di presidente del comitato scientifico e vicepresidente di Areflh ha spiegato le diverse tematiche che saranno trattate nel corso di Interpera e l’importanza di una ricerca che tenga conto dei gusti e delle esigenze del consumatore. «Nel corso di Interpera – ha spiegato Trentini – si parlerà di produzione in termini di innovazione e sostenibilità; di conservazione del prodotto e mantenimento della sua qualità, ma anche sul confezionamento e la logistica. Una parte importante sarà dedicata a promozione su nuovi mercati, previsioni di produzione nel Sud Europa analisi degli stoccaggi nel nord Europa e andamento della campagna di commercializzazione. Abbiamo pensato, inoltre – ha concluso Trentini – a Futurpera come punto di incontro e scambio delle Organizzazioni Interprofessionali europee, per stabilire un confronto proficuo tra soggetti che hanno come obiettivo comune quello di valorizzare la filiera pericola. In chiusura della conferenza stampa di presentazione di FuturPera l’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia – Romagna Simona Caselli ha parlato di FuturPera come “buona notizia per la filiera pericola”. L’assessore ha poi ribadito l’impegno della Regione nel sostenere l’evento e della necessità di aggregazione tra i produttori. «FuturPera – ha detto l’assessore – è un evento fieristico forte perché dedicato a un prodotto specifico che ha ottenuto l’IGP e ad un’unica filiera. Il supporto della Regione, del Ministero e la presenza di Areflh e Interpera conferiscono rilevanza a questa manifestazione che si presta a ragionamenti ambiziosi e proiettati al futuro. A Ferrara ci saranno operatori specializzati che daranno una forte impronta tecnica e legata al business e un importante momento dedicato alla ricerca. La pera è, infatti, un prodotto ottimo ma che è difficile conservare ed ecco perché bisogna lavorare sulla qualità e la conservazione. Infine – ha concluso la Caselli – non mi stancherò mai di ripetere che ci deve essere aggregazione a livello produttivo e di commercializzazione. Nei nuovi bandi del PSR che andremo a scrivere nel mese di maggio, saranno valorizzate le forme aggregate per ridurre la frammentazione produttiva della pera e dei prodotti agricoli.»
FuturPera è promossa dalla società Futurpera srl – partecipata da Ferrara Fiere e Organizzazione Interprofessionale Pera – con il supporto e il patrocinio di: Ministero delle Politiche Agricole, Regione Emilia – Romagna, Provincia di Ferrara, Comune di Ferrara, Fondazione per l’Agricoltura Fll. Navarra, Centro Servizi Ortofrutticoli di Ferrara, e sponsor commerciali privati.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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