Skip to main content

Da: Comune di Comacchio

La Città di Comacchio ed il suo entroterra vantano storia e tradizioni millenarie da far rivivere anche attraverso la ripresa del ciclo produttivo del sale nell’antica salina ed è in questa prospettiva che si affaccia, da oggi, nel panorama delle associazioni culturali locali, l’Associazione Salinari Comacchiesi. Questa mattina è stata effettuata la presentazione della nuova realtà associativa, che nel mese di settembre scorso si è aggiudicata l’avviso pubblicato per la gestione e la valorizzazione della salina. “Ringrazio il Cadf e l’Ente di gestione per i Parchi e le biodiversità – Delta del Po e tutti voi per l’importante percorso condiviso con l’Amministrazione Comunale, prendendo in mano un sito rimasto a lungo isolato – ha commentato il Vice Sindaco Denis Fantinuoli -, che è il più bello al mondo. Ora all’associazione spetta il compito di tramandare quello straordinario bagaglio di conoscenze, che richiamano il nostro senso si appartenenza identitaria alla salina. Riapriamo al mondo in chiave turistica uno dei nostri tesori.” Come si ricorda, il 22 luglio scorso all’interno di uno dei bacini salanti della salina è stato riavviato il ciclo produttivo del sale, dando il via ad una stagione di visite ed escursioni di grande successo, che ha sfiorato i 1500 accessi. Il presidente dell’Associazione Salinari Comacchiesi, Franco Verdi, ha ringraziato l’Amministrazione Comunale “per l’opportunità concessa, tesa a valorizzare un patrimonio ambientale unico. L’associazione si è costituita grazie all’aiuto della Pro Loco Città di Comacchio e all’Associazione Marasue, che ringraziamo.” Sono una quarantina i salinari iscritti alla neonata associazione, il cui logo richiama un cumulo di sale (A), un fenicottero rosa (S) e un bacino salante (C) ed è stato realizzato da Roberto Farinelli, presidente della Pro Loco locale. “Siamo un bel gruppo di giovani – ha aggiunto Verdi -, che vogliono rimettersi in gioco per recuperare la figura del salinaro e riprendere la gestione del ciclo produttivo del sale, oltre che le visite turistiche con il racconto della storia delle saline, iniziative ed attività durante l’anno.” Luigi Cavallari, tra i salinari che hanno lavorato in salina prima della chiusura intervenuta nel 1984, è stato designato Presidente onorario dell’associazione, mentre Alberto Lealini ne è il Vice-Presidente. Massimo Medri, Presidente dell’Ente di gestione per i Parchi e le biodiversità -Delta del Po, ha ricordato come “una delle prime cose che mi chiese Marco quando fu eletto fu quella di dargli una mano a rimettere in moto la salina. Quello era uno dei suoi obiettivi programmatici. Oggi c’è la conferma di quell’impegno.” Medri ha poi evocato l’esperienza vissuta da sindaco del Comune di Cervia ai tempi della “sollevazione popolare”, quando fu disposta la chiusura della salina con decreto ministeriale. “La riapertura della salina La Camillona – ha concluso Medri – è stata una conquista resasi possibile proprio grazie ai salinari e oggi il sale di Cervia è un presidio slow food.” Una delle peculiarità del Parco del Delta del Po consiste nella presenza di ben due saline, quella di Comacchio e quella di Cervia. Un ulteriore passo per la valorizzazione del sito, come ha auspicato il dirigente del settore Cultura, Turismo e Sport, Roberto Cantagalli, è quello di poter trasformare anche il sale di Comacchio in presidio slow food. “E’ una cosa magnifica poter riprendere in mano la salina a distanza di 30 anni – ha commentato il dirigente Cantagalli -; si è deciso di riattivare una piccola salina con il coinvolgimento della comunità, grazie ad un corso di formazione per salinaro, antico custode del sale dei Longobardi.” Riagganciandosi alle parole del Vice Sindaco Denis Fantinuoli, il dirigente ha definito i nuovi salinari “comunicatori del territorio”, in funzione della valorizzazione turistica del sito. Dopo aver formulato “un grosso in bocca al lupo a tutti i salinari”, il Sindaco Marco Fabbri ha ringraziato tutti coloro che hanno creduto e lavorato intensamente per giungere al traguardo odierno. “Questo territorio sta mostrando che è capace di raggiungere risultati importanti quando sta insieme – ha sottolineato il Primo Cittadino -; questa è la tappa di un percorso condiviso, che abbiamo ben chiaro in testa. Non ci dobbiamo fermare di fronte alla competizione globale, perchè noi abbiamo una ricchezza che altri non hanno ed è rappresentata dalla bellezza.” Alla conferenza stampa hanno partecipato anche l’Assessore alla Cultura Alice Carli ed una folta rappresentanza di salinari. Il Sindaco ha poi aperto una interessante parentesi sui tesori, che stanno via via andando ad impreziosire le sale dell’ex Ospedale settecentesco degli Infermi ed intorno a progetti transfrontalieri strategici per il futuro, legati a finanziamenti europei. “Anche per quanto riguarda la riqualificazione del comprensorio vallivo, – ha concluso il Sindaco – siamo riusciti a portare a casa nei giorni scorsi un finanziamento della Regione Emilia Romagna da 2.400.000 euro, che arriverà a 3.500.000 sommando le risorse messe a disposizione dall’Amministrazione Comunale. Anche per il recupero della Sala Aceti siamo riusciti ad ottenere un finanziamento di 1.500.000 euro. Tutto questo ci consentirà di compiere il salto di qualità auspicato.” Nei prossimi giorni proprio in salina avrà luogo un incontro operativo per programmare le attività e le iniziative a breve e medio termine.
Da oggi è disponibile anche il profilo Facebook dell’Associazione Salinari Comacchiesi, raggiungibile all’indirizzo web:
https://www.facebook.com/AssociazioneSalinariComacchiesi/

tag:

COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it