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Da: Made Eventi

Tre mesi di iniziative dedicate allo slow tourism

È stata presentata oggi (giovedì 21 giugno) a Bologna, presso lo spazio Galileo, l’undicesima edizione di Primavera Slow, la manifestazione dedicata agli amanti della natura che si terrà dal 22 marzo al 23 giugno 2019 all’interno del Parco del Delta del Po, Riserva MAB UNESCO. Un ricchissimo programma di eventi e visite guidate, escursioni in bici, barca, a cavallo, che tocca tutti i comuni del Parco, da Goro a Cervia. Occasioni di scoperta che uniscono le bellezze naturalistiche del Delta del Po al fascino della cultura che contraddistingue questi territori. Tanti percorsi in cui i visitatori avranno la possibilità di conoscere la natura e osservare da vicino nel loro ambiente le numerose specie di uccelli, di piante e di altri animali che popolano gli ambienti del Delta, e nel contempo “spalancare” le porte di palazzi, monumenti, chiese.
Ad aprire la conferenza, organizzata dall’ufficio stampa Made, il Presidente del Parco del Delta del Po – e sindaco di Comacchio – Marco Fabbri. “Primavera Slow è un evento ormai storico del nostro territorio, nato in un periodo in cui la sensibilità e consapevolezza rispetto alla natura erano sicuramente meno sviluppati rispetto ad ora. Il turismo slow è relativamente nuovo e affianca quello “storico” balneare, contribuendo a creare una nuova consapevolezza dei valori del territorio tra le comunità stesse e tra i turisti”. Sottolinea poi Marchesini, presidente del GAL Delta 2000, quanto “il Parco del Delta del Po sia un importante attrattore turistico della Regione Emilia Romagna. Si è creata una relazione strategica tra enti e comunità, e Primavera Slow è un’eccellente contenitore organizzativo per l’intera offerta di turismo slow”.
La parola è passata poi a Mauro Conficoni, consigliere delegato di Delta 2000: “Grazie ai flussi che sposta e attrae, Primavera Slow è un importante strumento economico di allungamento della stagione, che va così oltre il balneare”. Riccardo Pattuelli, assessore al Turismo del Comune di Comacchio, conferma: “la destagionalizzazione dà ricchezza al territorio e ne aumenta la consapevolezza da parte della comunità stessa. L’offerta di Comacchio è cresciuta, non si limita più solo alle Valli ma tanti sono gli eventi legati alla sostenibilità, come le visite alla Salina – riaperta da pochi anni – e il Comacchio Beach Festival”.
La chiusura è stata affidata ad Andrea Corsini, Assessore al Turismo della Regione Emilia-Romagna: “Nel 2018 l’Emilia-Romagna ha avuto quasi 60 milioni di presenze turistiche, un’industria che rappresenta oltre l’11% del PIL regionale. Ora la sfida è quella di aumentare ancora di più la qualità e l’unicità dell’offerta. Il turismo esperienziale e slow è una componente strutturale e imprescindibile dell’offerta turistica della Regione Emilia-Romagna”. Il programma degli eventi è consultabile sul sito internet www.primaveraslow.it oppure è possibile chiedere informazioni contattando telefonicamente l’ente promotore “DELTA 2000” al numero 0533 57693/4

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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