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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Con la rassegna cinematografica “Le donne, il femminismo e le pari opportunità”, curata dal video maker Maurizio Cinti parte ufficialmente questa sera, alle ore 21 a Palazzo Bellini (CON INGRESSO GRATUITO), il ricco programma di eventi ed iniziative “Marzo Donna 2014”, illustrato nel corso di una conferenza stampa dall’Assessore alle Pari Opportunità Alice Carli e dalle rappresentanti delle associazioni femminili del territorio. “Questo anno e mezzo di lavoro con voi, anche attraverso il Tavolo delle Pari Opportunità, che è operativo tutto l’anno, è stato per me – ha sottolineato l’Assessore alle Pari Opportunità Alice Carli nel saluto di apertura – motivo di crescita. Marzo Donna vuole essere un appuntamento ludico, che si apre alla cultura – ha aggiunto l’assessore ringraziando per il lavoro condiviso le associazioni femminili – volto anche a far conoscere l’impegno dell’associazionismo femminile, ascoltandone i bisogni e promuovendo attività importanti.” Sabato 1 marzo alle ore 16:30 sarà inaugurata presso la Galleria d’arte moderna di Palazzo Bellini la mostra di pittura “Donne, colori e forme”, a cura dell’U.D.I. Spazio Donna di Comacchio, all’interno della quale artiste locali esporranno le loro opere, accanto a quelle di pittrici già affermate, quali Elisa Leonini e Giulia Bonora. “ Siamo alla nona edizione della mostra pittorica – ha commentato Ornella Farinelli dell’U.D.I.- e insieme ad essa portiamo avanti la nostra campagna di sensibilizzazione delle istituzioni e dell’opinione pubblica sui temi principali della violenza sulle donne e del disagio che provano nella precarietà del lavoro.” Anche le lavoratrici del laboratorio protetto “Dune di sabbia” esporranno le loro opere nello spazio “Donne viste da un’angolatura diversa”, anch’esso allestito presso la Galleria d’arte moderna di Palazzo Bellini. “Con questa esposizione – ha sottolineato Roberta Fogli, presidente della cooperativa Girogirotondo, che gestisce il laboratorio Dune di Sabbia – vogliamo educare lo sguardo delle persone a guardare la disabilità partendo dal bagaglio di competenze e valori di cui è portatrice.” Il 7 e 8 marzo prossimi inoltre l’UDI effettuerà la tradizionale vendita della mimosa nei banchetti allestiti in Piazza Folegatti. Sabato 8 marzo, alle ore 15 tornerà in sala polivalente a Palazzo Bellini l’appuntamento con il “Premio Comacchio Donna Marisa Marighi”, a cura del Centro Italiano Femminile di Comacchio. “Da 14 anni assegniamo il premio, intitolato ad una nostra attivissima socia e che ci ha lasciate prematuramente – ha dichiarato Laura Luciani, presidente del C.I.F. comacchiese – ad una donna che si è particolarmente distinta nel sociale e nel volontariato. Quest’anno il premio sarà conferito a Silvia Mari, una giovane che da sempre si prodiga per regalare un futuro di speranza ai bambini poveri di Malindi. Sta per partire per il Kenia, dove seguirà il progetto di costruzione di un pozzo, da cui ricavare l’acqua, una risorsa fondamentale, di cui c’è tanto bisogno in Africa. Silvia è un fulgido esempio di altruismo e solidarietà – ha concluso Luciani – perché da tempo sacrifica tempo e risorse per fare del bene verso il prossimo.” Rossella Pastorello, coordinatrice della cooperativa Work & Service ha introdotto il percorso di avvicinamento alla cooperazione e al mondo del lavoro, che durante il mese di marzo, sarà compiuto con gli studenti dell’istituto di istruzione secondaria “Remo Brindisi” del Lido degli Estensi. E’ intervenuta anche Patrizia Buzzi, responsabile del Servizio Pubblica Istruzione, per ricordare il lavoro determinante svolto dalla Commissione mista per le Pari Opportunità, che nel novembre scorso ha permesso di giungere alla firma della convenzione “Femminicidio, no more.” Tante altre sono le iniziative declinate al femminile, ma rivolte a tutta la comunità, le quali, come evidenziato dall’Assessore Carli, si estrinsecheranno non solo nel mese di marzo, ma per tutto l’arco dell’anno. Per informazioni e aggiornamenti, si suggerisce di consultare il sito comunale (www.comune.comacchio.fe.it) ed il profilo Facebook comunale https://www.facebook.com/pages/Comune-di-Comacchio/395317850532246

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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