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Da:Madeeventi

Presentato il programma 2021 delle attività degli Amici del Parco Delta del Po.Tante iniziative per i volontari, tra valorizzazione, tutela ambientale e turismo

Comacchio. Lunedì 16 novembre è stata presentato il programma delle attività degli “Amici del Parco del Delta del Po” Emilia Romagna, iniziativa lanciata lo scorso agosto e rivolta al tutti i cittadini residenti nell’area del Parco del Delta.
Gli “Amici del Parco del Delta del Po” sono singoli cittadini o associazioni iscritti ad un apposito Albo che si prestano, in forma volontaria, per attività di collaborazione, pubblicizzazione e sensibilizzazione riguardo alla conservazione e alla tutela di quella che è una delle zone umide più importanti d’Europa, inserita nel 2015 nella lista Mab Unesco.

Tante le iniziative, in aula e sul campo, tra Comacchio e Ravenna, a cui i 37 volontari e le 8 associazioni iscritte potranno partecipare durante tutto il 2021. Attività che trattano di tutela e valorizzazione ambientale e turismo, con la garanzia di trovare un ambiente sicuro – copertura assicurativa e DPI sono garantiti – di migliorare le proprie conoscenze in ambito naturalistico, divertirsi e socializzare con gli altri partecipanti.

Da qualche mese una coppia di lupi, e ora anche i loro cuccioli, si sono stabiliti nell’oasi naturalistica di Campotto e proprio il lupo è protagonista di una delle attività proposte. I volontari, dopo essere stati formati sul riconoscimento delle orme dagli esperti del parco, andranno alla ricerca di tracce, segnalandole poi ai tecnici del Parco.
Tra le iniziative più significative certamente c’è anche quella riguardante il censimento nazionale dei fenicotteri, tra gli uccelli più affascinanti che popolano il Parco, e che con la loro bellezza ed eleganza attraggono migliaia di turisti ogni anno. Un’attività di fondamentale importanza, svolta in collaborazione con il Centro Ornitologico dell’Emilia Romagna.

Anche il fratino, specie nidificante sulle spiagge e salita agli onori della cronaca in occasione del Jova Beach Party 2019, è protagonista di una delle attività proposte, che riguarda proprio la sensibilizzazione di turisti e bagnanti riguardo a questo simpatico volatile e alla sua nidificazione.
Attenzione verrà data anche alla parte social e di comunicazione del Parco, con iniziative ad hoc e speciali sessioni fotografiche.
Ma queste sono solo alcune delle iniziative che i volontari potranno svolgere. Per maggiori informazioni si può scrivere a francescogoggi@parcodeltapo.it o chiamare lo 0533-314003.

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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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