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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

“C’è una rete di istituzioni ed associazioni forte e convinta. In tre anni sono stati compiuti tanti passi in avanti a sostegno della cultura di genere, grazie alle iniziative promosse e condivise con le associazioni femminili. Il progetto è ambizioso, ma può produrre ottimi risultati e per il grande supporto ringrazio l’Arma dei Carabinieri. Un ringraziamento va alle associazioni femminili, alla Regione, alla Cooperativa Girogirotondo, al Centro Donna e Giustizia, al 118, al consultorio e all’Informagiovani per la straordinaria collaborazione.” Convinta che il progetto “Penelope: donne che tessono reti” sia partito sotto i migliori auspici, questa mattina l’Assessore alle Pari Opportunità Alice Carli con queste parole ha espresso riconoscenza a tutti gli enti e le associazioni che si sono impegnati per l’apertura di un nuovo sportello sul territorio, denominato “Iris”. La struttura, in collegamento con il “Centro Donna Giustizia” di Ferrara, finalizzata all’ascolto e all’accoglienza di donne che vivono condizioni di grave disagio, perchè vittime della violenza di genere, sarà operativa a Comacchio in Via Spina 34 al mercoledì dalle 14 alle 18.30 e a Codigoro, in Piazza Matteotti, 60 il giovedì dalle 8.30 alle 13. Per appuntamento o informazioni sarà operativo un numero telefonico di riferimento (con trasferimento di chiamata, durante i giorni di chiusura): 345-9689898 e 0532-247440.
Ad introdurre la conferenza stampa di presentazione del progetto è stata questa mattina Patrizia Buzzi, Responsabile del Servizio Pubblica Istruzione e Pari Opportunità, la quale ha specificato che “la Conferenza Territoriale Socio-sanitaria ha individuato tre territori nei quali avviare lo sportello antiviolenza Iris, l’uno a Ferrara, l’altro a Cento ed il terzo che unisce i Comuni di Comacchio e Codigoro. E’ un progetto che prevede azioni di prima accoglienza e di ascolto per le donne vittima di violenza – ha aggiunto Buzzi -, con possibilità di assegnare una dimora protetta e segreta al di fuori del contesto familiare per i casi più difficili.”
Nato da un protocollo di intesa tra Regione Emilia Romagna, Comune di Comacchio, Comune di Codigoro, Centro Donna Giustizia, Cooperativa Sociale Girogirotondo ed Associazioni femminili, che già da qualche anno conducono iniziative volte ad una maggiore diffusione della cultura di genere, il progetto “Penelope” con l’attivazione dello sportello “Iris” è stato ben accolto anche da Carla Carli, Direttore della Cooperativa sociale Girogirotondo. “Ci fa piacere entrare in questo circuto – ha aggiunto Carla Carli -, perchè la nostra è una cooperativa di donne, che da sempre si occupa dei bisogni delle donne. Faremo formazione ed informazione adeguata, con il supporto della nostra consulente, la psicologa Angela Gamberini.” Ines Cavicchioli, dirigente scolastica reggente dell’Istituto comprensivo di Porto Garibaldi ha accolto con favore l’avvio del progetto, sottolineando che “sono previsti la formazione per i docenti ed il coinvolgimento delle famiglie, per una più capillare diffusione della cultura di genere basata sulla prevenzione.” Sono intervenute anche Ornella Farinelli (Udi Spazio Donna di Comacchio), Monica Borghi ed Elisabetta Pavani del Centro Donna Giustizia di Ferrara e l’Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Codigoro, Graziella Ferretti. Quest’ultima ha rimarcato come “l’Amministrazione Comunale ha colto con grande apertura e concretezza tutti i percorsi di sensibilizzazione dei cittadini. Questo è un progetto importante e lo si vuole portare avanti con l’aiuto della Regione Emilia Romagna. Faremo di tutto per farlo funzionare.” Lo sportello anti-violenza “Iris” assicura massima riservatezza alle donne che ad esso si rivolgeranno per segnalare abusi o soprusi di natura psicologica, fisica, sessuale, economica, inclusi stalking, mobbing o violenza assistita. Il servizio è naturalmente GRATUITO ed è articolato in accoglienza, ascolto telefonico, colloqui individuali, sostegno, sino alla predisposizione di un piano di sicurezza per casi di pericolo grave.

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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