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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Dopo che il Consiglio Comunale ha approvato il 17 aprile scorso il regolamento che ne disciplina lo svolgimento, approda sabato 14 giugno nel centro storico di Comacchio “Il mercatino dei ragazzi”, illustrato questa mattina nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Bellini. “Diamo il via ad un importante progetto, intorno al quale stiamo lavorando da mesi – ha commentato con soddisfazione l’Assessore alla Pubblica Istruzione Alice Carli -, che punta a vivacizzare il centro storico e ad incentivare i valori dello stare insieme tra adolescenti e del riuso di oggetti vecchi, per dire basta alle cattive abitudini dell’usa e getta.” Dalle ore 17.30 alle ore 19.30 sabato 14 e sabato 21 giugno i bimbi di età compresa fra i 6 ed i 14 anni potranno sbizzarrirsi nello scambio, baratto e vendita di figurine, libri usati, giocattoli, fumetti e oggetti vecchi. La partecipazione è gratuita, ma è obbligatoria l’iscrizione, come hanno sottolineato la funzionaria Giorgia Mezzogori del Servizio Pubblica Istruzione e la coordinatrice di numerosi progetti per conto della Coop sociale Girogirotondo, Agnese Malpeli, che collabora con il Comune. Sino al 20 giugno prossimo potranno essere effettuate le iscrizioni, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle ore 12 presso l’ufficio Pubblica Istruzione (tel. 0533/318703, e-mail: giorgia.mezzogori@comune.comacchio.fe.it ). Un valido supporto alla macchina organizzativa è assicurato dai ragazzi del Servizio Civile Nazionale, Andrea Fantinuoli ed Elena Buzzi. Da non dimenticare che sabato 21 giugno, a chiusura del mercatino dei ragazzi, nell’ambito della Settimana dedicata ai bambini e elle famiglie, prenderà forma lungo i canali lagunari interni una sgargiante parata di barche allegoriche. “Sognando una parata di barche in festa” è dunque l’evento che nel giorno di inizio dell’estate prenderà il testimone de “Il mercatino dei ragazzi” e del quale si discuterà approfonditamente nella conferenza stampa convocata per il prossimo 13 giugno a Palazzo Bellini. Dopo i ringraziamenti dell’Assessore Alice Carli a tutti coloro che hanno reso possibile l’organizzazione del mercatino, la funzionaria Giorgia Mezzogori ha ricordato alcune regole fondamentali. “Nella vendita degli oggetti – ha detto Mezzogori – non si può superare l’importo di 10 euro, i prezzi non possono essere esposti ed i genitori, che devono accompagnare i loro figli, non possono interferire nelle trattative di vendita. Alle famiglie infine compete l’allestimento del banchetto che utilizzeranno i ragazzi.” Alla conferenza stampa erano presenti anche la responsabile del Servizio di Pubblica Istruzione, Patrizia Buzzi ed il Comandante del Corpo di Polizia Municipale, Paolo Claps, il quale ha anticipato che per agevolare lo svolgimento del Mercatino dei ragazzi sarà interamente pedonalizzata la centralissima Piazza Folegatti, a partire dalle ore 10 del 14 e del 21 giugno. L’iniziativa, che sta già riscuotendo ottimi riscontri in altre città, come Arezzo, tornerà ad animare il centro storico il prossimo 13 agosto, in occasione della ricorrenza del patrono, San Cassiano, ma sarà anche quella che saluterà, a settembre, l’avvio del nuovo anno scolastico.

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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