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Da CDS, Centro ricerche Documentazione e Studi

L’Annuario socio-economico ferrarese viene pubblicato dal 1987 da CDS Centro ricerche Documentazioni e Studi di Ferrara e affronta temi importanti per lo sviluppo solidale e sostenibile del nostro territorio, mettendo in evidenza valori ed esperienze di cui Ferrara è portatrice. Di seguito alcune risultanze dell’edizione 2017 che verranno affrontate durante la Presentazione con Andrea Gandini, Luca Zaghi (ZF TRW) e l’assessore regionale Patrizio Bianchi.
Lavoro – Occupazione
Sono passati otto anni da quando (settembre 2008) anche l’economia ferrarese, a seguito della crisi globale, entrò nella Grande recessione. Finalmente nel biennio 2015-16 l’occupazione ha ripreso a crescere anche in Italia ed ha avuto effetti positivi sia in provincia di Ferrara che nel comune capoluogo. La ripresa non è stata però generalizzata per cui in molte province l’occupazione risulta ancora in calo. Per la provincia di Ferrara (e in particolare per il comune capoluogo e l’Alto Ferrarese) la ripresa occupazionale è invece iniziata in primavera 2015.
Nella nostra provincia l’effetto più vistoso della crisi si era avuto nel calo di occupati: il tasso di occupazione (15-64 anni) era crollato di 5,7 punti (dal 69% del 2007 al 63,3% del 2014); nel 2015 è risalito al 65,3%, collocandoci al 21° posto in Italia. Nel 2016 il tasso di occupazione nel comune di Ferrara è risalito (69,2%) sopra al livello pre-crisi del 2008, mentre il tasso di disoccupazione è sceso al 10,6%.
L’Italia si caratterizza da sempre per una minore occupazione delle donne e dei giovani. Negli ultimi 5 anni l’occupazione over 55 è cresciuta molto a discapito di quella giovanile. Dopo molti anni risultano in crescita le transizioni da lavoro precario a lavoro stabile (+4% nel 2014 e 2015). Rimane costante la quota di lavoratori a bassa remunerazione.
Manifattura
CDS ha analizzato (come fa ogni anno) un centinaio di imprese ferraresi che occupano circa 16mila addetti (su un totale di 25mila). Si tratta di un campione molto significativo perché raccoglie 2/3 degli occupati totali, pur trattandosi soprattutto di quelli delle medie e grandi imprese.
Dopo aver registrato negli anni di crisi una perdita di 2.650 occupati, in questo nostro “campione”, l’occupazione è tornata a crescere nel biennio 2015-16 di circa 120 addetti in una manifattura che è ora molto più forte e meno vulnerabile rispetto al passato, grazie anche a nuovi insediamenti ed espansioni industriali.
Immigrati
Gli stranieri residenti in provincia di Ferrara sono il 9,7% considerando anche gli arrivi del 2016 (in linea alla media nazionale), ma con valori inferiori alla media regionale (13%). Nell’ondata emergenziale l’Italia ha mostrato più “buon cuore” che organizzazione. Ferrara ha distribuito in modo diffuso i rifugiati in modo da evitare le tensioni scoppiate in altre realtà, come ad esempio in Veneto. La comunità locale è stata comunque messa a dura prova e oggi si sente meno sicura e reclama un cambio di passo.
Scuola superiore e Università
Nella provincia di Ferrara nell’anno scolastico 2016/2017, gli alunni iscritti alle classi prime delle scuole superiori risultano essere 3.373, valore stabile rispetto all’anno precedente. La scelta del Liceo si conferma al primo posto (41,3% dei nuovi iscritti).
Da settembre 2016 l’alternanza scuola-lavoro (un tema su cui CDS da anni esercita la propria expertise) è entrata nel secondo anno di obbligatorietà (diventando quindi “curriculare”) in tutti gli istituti di secondo grado. In provincia di Ferrara, nell’anno scolastico corrente, sono 8.372 gli studenti coinvolti in tale esperienza. Aumentano di conseguenza anche le strutture ospitanti, in particolare le imprese, a cui viene riconosciuto un ruolo educativo fondamentale nello sviluppo e aggiornamento delle competenze dei ragazzi. Le difficoltà da parte dei docenti non mancano, soprattutto nella ricerca delle aziende e, di conseguenza, nell’abbinamento studente-azienda.
Per quanto riguarda l’Ateneo estense, il numero delle iscrizioni si conferma in crescita: in particolare coloro che si iscrivono per la prima volta all’Università passano da 2.707 nell’a.a. 2014/15 a 3.040 nell’a.a. 2015-2016. Sono sempre in prevalenza le donne a scegliere di intraprendere il percorso universitario (54%).
Le proposte dell’Annuario 2017
1. Potenziare i team che si occupano di attrazione di investimenti esterni considerando l’importante ruolo della manifattura locale e la crescente saturazione delle aree emiliane.
2. Alternanza scuola-lavoro e Transizione al lavoro: fare di Ferrara un’area pilota innovativa in Italia. Sorpassata l’epoca del pionierismo di alcuni coraggiosi docenti degli Istituti ferraresi, esistono ora leggi e risorse che possono far decollare un modello scolastico più “duale” in cui l’apprendimento da Sperimentazione si affianca a quello da Istruzione.
3. Ferrara come hub per turisti e studenti Unife. Con la Brexit si aprono nuove opportunità per accogliere studenti con corsi in lingua inglese e possibilità di inserimento nel mondo del lavoro. Ferrara, in posizione geografica strategica, può cogliere questa occasione potenziando la transizione al lavoro, la capacità di internazionalizzazione ed una politica di “affitti vantaggiosi”.
4. Organizzare annualmente un convegno di informazione sulle “buone pratiche” esistenti nei diversi settori e nelle imprese.
5. Rifugiati: Ferrara e Regione Emilia Romagna come “laboratorio efficiente di integrazione”. Il modello da proporre consiste in moduli di istruzione obbligatoria a tempo pieno, formazione al lavoro alternata con lavori socialmente utili obbligatori, transizione al lavoro, programmi di re-inserimento nei paesi di origine.
6. Utilizzare i 70 milioni di euro che la Regione Emilia Romagna riceverà per aiutare l’occupazione giovanile, non solo per misure di orientamento e formazione, ma anche per potenziare le azioni che aiutano i giovani a transitare ad un primo lavoro, anche se temporaneo.
7. Dopo la politica dell’efficienza (riduzione debito pubblico, efficientamento servizi pubblici, integrazione pubblico-privato…) è arrivato il momento per i Comuni ferraresi di una Riforma Istituzionale ispirata da nuovi scenari e nuove idee su cui investire.
L’Annuario CDS 2017 è disponibile sul sito internet www.ilcds.org

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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