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Da: Comune di Comacchio-Segreteria Generale

Un progetto realizzato in collaborazione con l’Università di Ferrara, Master di II livello in Scienza e
tecnologia cosmetiche: COSMAST e Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Ferrara.
Fragranze di Laura Bosetti Tonatto
e introduzione alla mostra
Collezione Magnani nel Museo Delta Antico: portaprofumi nel tempo. Suggestioni e legami con la
storia e il territorio di Comacchio
SEGUIRA’ VISITA GUIDATA AL MUSEO A CURA DI CATERINA CORNELIO E MONICA MAGNANI
A corredo della mostra
martedì 16 aprile 2019
ore 15,30
Palazzo Bellini
Alla scoperta dei profumi antichi dai dati archeologici
Incontro a cura dell’Università di Ferrara – Dipartimento di Scienze della vita e biotecnologie, Sezione
farmaco e prodotti della salute e il Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra, in collaborazione con il
MIBACT – Polo Museale del Veneto – Museo Nazionale Atesino di Este
Programma:
Federica Gonzato e Stefano Buson: Aromi e profumi: non solo questione di pelle!
Stefano Manfredini e Silvia Vertuani: Il profumo del terzo millennio
Chiara Beatrice Vicentini, Negar Eftekhari e Carmela Vaccaro: Fragranze ricostruite attraverso lo
studio di residui in balsamari antichi del Museo Atesino di Este
L’olfatto è il più spirituale di tutti i sensi. E’ proprio questa caratteristica spirituale a consentire al profumo di
testimoniare negli spazi vuoti un’impressione della presenza. Inoltre, l’uso dei profumi getta luce sugli aspetti
più complessi della socetà, quali gli scambi commerciali, le conoscenze scientifiche, le abitudini rituali, il lusso, i
rapporti interpersonali e la comunicazione tra le persone. Gli spunti offerti dal percorso di essenze create per il
Museo Delta Antico, sono occasione per parlare, con un altro linguaggio, della storia e delle genti vissute nei
secoli passati. Il percorso olfattivo del Museo Delta Antico si arricchisce oggi di due nuove fragranze che si
aggiungono alle tre già presenti nel museo, per esso create appositamente. La creatrice delle due nuove essenze
è Laura Bosetti Tonatto, “naso” di fama internazionale. In questa ottica, la sezione “diffusa” del museo dedicata
ai profumi si avvale altresì di una preziosa esposizione temporanea di contenitori per profumo che sono parte
dell’ampia collezione di Monica Magnani. Si tratta di piccoli oggetti di lusso soprendenti per varietà e qualità arigianale, prodotti in un arco di tempo che va dall’antichità all’epoca moderna. Essi aprono finestre su simbologie, riferimenti culturali e cura personale e sono anche di stimolo per ritrovare nell’esposizione del museo i preziosi balsamari che caratterizzano l’epoca antica e romana.
Ad approfondimento della storia dei profumi e delle sue valenze culturali, grazie anche alla ricerca scientifica,
l’incontro del 16 si avvale dell’apporto degli specialisti dell’Università di Ferrara che, tra l’altro, hanno contribuito
alla realizzazione del percorso del museo.

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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Francesco Monini
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