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Da Organizzatori

Promosso dalla Confesercenti di Ferrara e dal Circolo Legambiente “Delta del Po” in collaborazione con la Cooperativa gestione servizi turistici di Volano ed il Comune di Comacchio , prosegue, come da programma, la manifestazione “CONFESERCENTI CULTURA e ambiente “.

Giovedì 27 Luglio 2017 alle ore 18,00 presso lo Stabilimento Balneare PRESTIGE del Lido delle Nazioni si svolgerà la presentazione dei due thriller storici scritti da MARCELLO SIMONI, “ IL MARCHIO DELL’INQUISITORE “ edito da Einaudi e “ L’EREDITA’ DELL’ABATE NERO” edito da Newton Compton .

L’autore dialoga con Maria Gloria Panizza.

A seguire, alle ore 21,00, presso lo stabilimento balneare PRESTIGE si svolgerà la “ CENA CON L’AUTORE “ ( è gradita la prenotazione, € 25,00) . L’autore è appena ritornato da Pontremoli dove è stato Presidente della Giuria del Premio Bancarella . Ascolteremo, dalla sua voce, le trame dei suoi thriller ed i retroscena del premio Bancarella.

Marino Rizzati, curatore della rassegna. Cell. 339 855 6163

Comacchio 24.07.17

IL MARCHIO DELL’INQUISITORE edito da Einaudi, 2017, € 16,50

Breve scheda del thriller

Porta sul collo, impresso a fuoco, il marchio di un roveto ardente. È razionale come uno scienziato, eppure esperto di demonologia e stregoneria. È scostante, abitudinario, con una patologica avversione per la fugacità del presente; per lui esiste solo la certezza inalterabile di ciò che è già accaduto.

Il cadavere di un uomo incastrato dentro un torchio tipografico. Un investigatore, il cui passato è un mistero perfino per lui, alle prese con intrighi politici, segreti ecclesiastici e vendette private. Una vicenda tesissima ambientata nell’Italia del Seicento, dove la diffusione della stampa sta aprendo le prime crepe nelle mura dell’oscurantismo.

Nella Roma del Secolo di Ferro, a pochi giorni dall’inizio del XIII giubileo, la danza macabra incisa su un opuscolo di contenuto libertino sembra aver ispirato l’omicidio di un religioso. Sul caso viene chiamato a investigare l’inquisitore Girolamo Svampa, nominato commissarius dagli alti seggi della curia capitolina. Ad aiutarlo, tra ritrovamenti di libelli anonimi e strani avvistamenti di un uomo mascherato, ci sono padre Francesco Capiferro, segretario della Congregazione dell’Indice, e il fedele bravo Cagnolo Alfieri. L’indagine, che porta lo Svampa a scontrarsi con personaggi potenti, si rivela subito delicata e pericolosa: prima che si arrivi alla soluzione del mistero ci saranno altri morti.

Breve Scheda del thriller

L’EREDITA’ DELL’ABATE NERO edito da Newton Compton, 2017, € 9,90

Firenze, 21 febbraio 1459.

Il banchiere Giannotto Bruni viene ucciso in circostanze misteriose nella cripta dell’abbazia di Santa Trìnita. L’unico testimone è Tigrinus, un giovane ladro di origini ignote, dai capelli neri striati di bianco, che paga caro l’avere assistito al delitto: immediatamente arrestato con l’accusa di omicidio, solo l’inspiegabile intervento di un uomo molto influente riesce a sottrarlo alla morte. Ma a quale prezzo? Da quel momento in poi Tigrinus sarà braccato e costretto a fronteggiare i tentativi di vendetta di Angelo e Bianca, il figlio e la nipote della vittima, convinti che meriti la forca. Mentre cerca di sfuggire ai parenti di Giannotto, il ladro scopre però qualcosa di decisivo per il proprio destino: la morte del banchiere è legata a un tesoro che si trova su una nave proveniente dall’Oriente. Per aver salva la vita, Tigrinus dovrà stringere un patto con il potente Cosimo de’ Medici e affrontare un incredibile viaggio per mare, alla ricerca di un uomo sfuggente e imprevedibile. Un uomo che pare conoscere tutto sul suo misterioso passato… Un uomo chiamato l’abate nero.

L’autore italiano di thriller storici N°1 in Italia e più letto nel mondo
Ai primi posti delle classifiche italiane
Un autore da 1 milione di copie
Vincitore del Premio Bancarella

CONOSCERE IL TERRITORIO – PARCO DEL DELTA DEL PO

ESCURSIONE ALLA PUIA: LE DUNE DELL’ANTICO BOSCO ELICEO
SABATO 29 luglio 2017

RITROVO: Lido delle Nazioni (Ufficio Informazioni Turistiche)
PARTENZA: Alle ore 9,00, rientro alle ore 12,00
MEZZI: Bicicletta e a piedi

LE DUNE DELLA PUIA
Tra il mare Adriatico e la grande bonifica, a breve distanza (meno di 500 metri) dalla spiaggia si trova un’area con relitto di dune fossili, note come dune della Puia (o dune di San Giuseppe).
Si tratta di dune meno antiche delle vicine (e più famose) dune di Massenzatica, ma che corrispondono bene a quel tipo d’ambiente retrodunale che si può incontrare ancora a tratti alle spalle della costa alto-adriatica, colonizzato negli anni passati da un’agricoltura estensiva di tipo orticolo che oggi è regredita fin quasi all’abbandono.

L’ambiente è caratterizzato da sabbie consolidate oramai del tutto erose e di terreni molto sciolti, presenta macchie di leccio (Quercus ilex) e praterie xeriche (cioè di tipo desertico).
Queste dune sono un buon esempio di ambiente seminaturale localizzato nella fascia di transizione tra il mare e la pianura coltivata.
Le dune superstiti coprono un tratto di costa esteso su un fronte di circa 600 m ed un più ampio fronte di praterie retrodunali che si estende verso sud parallelamente alla costa fino all’abitato di San Giuseppe.
Sono oggi un sito tutelato del Parco del Delta del Po, Stazione di Comacchio.

L’AMBIENTE
Le dune della Puia racchiudono sette tipi di habitat diversi d’interesse comunitario, tra i quali vi sono tutti gli habitat di duna (dalle sabbie instabili della linea di costa fino a quelle fisse dell’entroterra).
Tra le specie vegetali troviamo macchie di leccio (Quercus ilex), pungitopo (Ruscus aculeatus) e cisto rosso (Cistus incanus).
Possiamo incontrare anche esemplari di specie minacciate come diverse orchidee (Anacamptis pyramidalis, Orchis morio, Ophrys sphegodes).
Tra gli animali troviamo tre specie di uccelli di interesse comunitario, il Falco di palude, l’Albanella reale e il Succiacapre (quest’ultima nidificante).
Nidificano poi all’interno delle macchie boscose Assiolo, Upupa, Gheppio, Torcicollo, Quaglia e numerose specie migratrici.

Consigli: portarsi un prodotto antizanzara, acqua, binocolo, macchina fotografica, cappello ed occhiali, Scarpe con suola di gomma-scarpe da trekking . Controllate lo stato della Bicicletta. E’ gradita la prenotazione.
Percorso: strada asfaltata, sentiero in terra battuta , tratto ricoperto da rovi. Il percorso sarà lento ed è adatto a tutte le età.
Prenotazioni: Bagno “Prestige” Lido delle Nazioni tel. 0533.461105.
Prenotazioni e Partenza: ore 9,00 dall’uff.Inf. tur. Lido delle Nazioni, Via Lungomare Italia, 148B tel. 0533.379068 iatlidonazioni@comune.comacchio.fe.it
Ritorno: ore 12,00
Informazioni: Andrea Mantovani cell.349 334 7300 a.mantovani87@gmail.com
Marino Rizzati cell. 339 855 6163 marinorizzati@virgilio.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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