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Da: Nuove Carte

Migliarino, Campo Sportivo ▪ 17 agosto 2019 ore 17.00

Presentazione del volume di

Carlo Paganini

Migliarino di ieri e di oggi

Nuovecarte, 2019

Sabato 17 agosto p.v. presso il Campo Sportivo di Migliarino (viale G. Matteotti, 21), verrà presentato il libro di Carlo Paganini dal titolo Migliarino di ieri e di oggi, appena uscito presso la casa editrice ferrarese Nuovecarte.

Il volume, che si apre con la prefazione del giornalista Dario Salvadego (che molti ricorderanno come voce e volto del basket ferrarese per Telestense e “medico delle piante” nella fortunata trasmissione “Agreste” della stessa rete), è arricchito da oltre 100 immagini, quasi tutte realizzate da Luigi Padroni, appassionato di fotografia, oltre che di arte e di cavalli. La copertina riporta un’illustrazione di Matteo Paganini, ma tante altre sono le voci che affiancano l’autore in questa “corale” costruzione.

Già queste poche note, infatti, danno la misura di come sia stato pensato e scritto il volume di Carlo Paganini: attraverso una fitta rete di amicizie, collaborazioni, testimonianze che l’autore ha saputo mettere a frutto raccogliendo nelle 200 pagine (tutte a colori) la storia antica e attuale del paese di Migliarino.
Mi piace pensare che questo libro possa servire come ricordo dei fatti più significativi degli abitanti di Migliarino perché il valore del sapere è, per me, la cosa che conta di più, dichiara egli stesso in apertura.

In effetti quello di Paganini è stato un esercizio che potremmo dire dal sapore “etnografico”, se questo volume servirà alle generazioni attuali, per capire qualcosa di più del loro passato, a quelle future, per non dimenticare e, in qualche modo, mettere un punto sulla situazione alla data odierna: la toponomastica, gli edifici importanti, le famiglie di ieri e di oggi, radicate da secoli o appena giunte da Paesi lontani, le loro attività, l’ingegno, l’operosità che si respira ad ogni riga, la solidarietà, il volontariato, l’arte, lo sport e altro ancora, con qualche ironica stoccata per piccoli difetti, ma molto più con l’amore palese di chi di diritto può permettersi la licenza di rievocare gli echi del passato e di antiche memorie di quella che è divenuta la sua casa, tanto più che lui ha saputo farlo con grande garbo, commuovendosi (e quindi commuovendo), con la stessa delicatezza che ognuno di noi dedica alle cose che gli stanno più a cuore. Le sue emozioni, a tratti davvero palpabili, sapranno diventare le emozioni di chi, di queste cronache, si appresta a leggere il magistrale racconto (Dario Salvadego).

Ricordiamo che alla presentazione faranno seguito buffet e musica, con la partecipazione di Luciano Valieri, Cristina Marzola, Romano Sgarzi e… tanti altri.

********************
Carlo Paganini è nato il 25 settembre 1940, ha frequentato le scuole elementari a Caprile e l’avviamento agrario a Codigoro. Ha vissuto a Pontelangorino fino agli anni ’60, per poi trasferirsi a Fara Novarese (NO). Si diplomerà perito agrario, si sposerà, avrà due figli e una figlia, ora tutti sposati. Dai loro matrimoni nasceranno cinque nipoti. Dal 1970 si trasferirà a Savigliano (CN), dove rimarrà fino al 1976, per poi tornare alle origini: prima ad Argenta (due anni) poi a Migliarino (definitivamente) dal 1978 ai giorni nostri. Ha sempre operato nel reparto agricolo con molteplici incarichi (rappresentante, capo area, direttore di cooperativa agricola). Dopo 100 profili (Ferrara 2017), ora si mette alla prova una seconda volta, con Migliarino di ieri e di oggi, orgoglioso di appartenere da 41 anni a questa Comunità.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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