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Da: Informazioni Alberto Bova
Italia in Comune presenta il programma elettorale dedicato a frazioni, periferia e sicurezza

Italia in Comune ha presentato nella serata di ieri 2 maggio i punti del programma elettorale dedicato a frazioni, periferia e sicurezza. “Abbiamo ritenuto di trattare insieme le proposte che vogliamo mettere in campo riguardo alle frazioni, alle periferie e alla sicurezza perché crediamo che la sicurezza si ottenga occupando le periferie, incentivando le attività commerciali e i centri di aggregazioni: gli spazi occupati dai cittadini sono spazi sottratti alla criminalità”, ha spiegato il candidato sindaco della lista Ferrara Concreta – Italia in Comune Alberto Bova.

Italia Concreta individua infatti il depauperamento e il depopolamento delle zone periferiche come causa del degrado, che si impegna a sanare promuovendo e sostenendo lo sviluppo economico e la crescita occupazionale intelligente. Lo illustrano Marco Bolognesi e Raffaele Verrigni, candidati al Consiglio Comunale per la lista Ferrara Concreta – Italia in Comune, che hanno esposto le proposte inserite nel programma elettorale.

Periferie e frazioni. “Non abbiamo proclami roboanti, preferiamo azioni concrete e fattibili: non serve una sola azione muscolare ma una progettazione nel medio-lungo periodo”, evidenzia Bolognesi. Per le zone periferiche della città si propone un rimborso a bando di TARI e IMU (per fatturato inferiore 50.000 euro) o TARI (fatturato superiore 50.000 e inferiore a 100.000 euro) che “favorirebbe il mantenimento delle iniziative produttive: riteniamo infatti che uno sconto di fiscalità per le iniziative commerciali già presenti e per quelle future possa permettere il miglioramento del tessuto urbano ed evitare il depopolamento delle zone del forese”.

Una delle prime azioni che Italia in Comune intende attuare è l’istituzione di un assessorato alle periferie per monitorare in maniera sistematica il territorio periferico. Le zone decentrate non sono da considerarsi un corpo estraneo ma una propaggine della città ed è quindi necessario migliorare e potenziare il trasporto pubblico per agevolare la mobilità cittadina degli abitanti del forese, incrementare i collegamenti delle piste ciclabili tra le zone periferiche e tra periferie e città, con particolare attenzione al polo ospedaliero.

Sicurezza. La domanda di sicurezza dei cittadini deve trovare risposta in una più efficace gestione degli strumenti a disposizione per combattere la criminalità. Italia in Comune propone infatti l’attuazione dell’articolo 21 della Legge 121/81 e cioè “l’istituzione di una centrale comune interforze – spiega Verrigni – una sala operativa (control room) unificata e coordinata tra le diverse forze dell’ordine per ottimizzare il presidio del territorio. Delegando il presidio degli attraversamenti stradali all’uscita scolastica all’Associazione Carabinieri e Associazione pensionati si possono infatti rigenerare le deleghe del corpo del Vigili Urbani, impegnandoli in centro storico e liberando così le forze armate su altre aree del territorio”.

Accoglienza. L’amministrazione comunale ha limitati strumenti di intervento riguardo al complesso tema dell’accoglienza, ma può agire per “attuare un sistema di accoglienza diffusa per evitare la ghettizzazione e inserire i richiedenti asilo in un contesto che permetta una integrazione effettiva, creare percorsi scolastici di lingua e promuovere le possibilità di lavori di pubblica utilità”, come spiega Verrigni.

Ricordiamo che l’intero programma elettorale della lista Ferrara Concreta – Italia in Comune è consultabile online a questo indirizzo: https://www.albertobova.it.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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