Skip to main content

Da: Ufficio stampa Ferrara
DAL 14 AL 16 GIUGNO TORNA A STELLATA LA TRE GIORNI DI PACE, AMORE E MUSICA
A 50 ANNI DA WOODSTOCK UN AMPIO PROGRAMMA PER RICREARE L’ATMOSFERA DEL FESTIVAL CON SCRUPOLOSA ATTENZIONE ALLA SCELTA DEGLI ARTISTI

BONDENO (FERRARA), 07-06-’19.
Svelati tutti i dettagli della terza edizione del festival ReWoodstock nella conferenza stampa di ieri mattina.
Nel corso della conferenza stampa di presentazione il sindaco Fabio Bergamini ha sottolineato l’impegno dell’amministrazione di voler valorizzare il parco golenale della Rocca di Stellata, che anche se ancora in fase di recupero dopo il terremoto del 2012, rappresenta un’area verde perfetta per festival di questo tipo. Il Sindaco è poi passato ai ringraziamenti: “Un plauso agli organizzatori che curano con dettaglio maniacale questa kermesse, in particolare quest’anno che ricorre il cinquantenario di Woodstock, che non sarà ‘solo’ un tributo al mega concerto del ‘69 ma una vera rievocazione storica”.
Parole di soddisfazioni sono state spese anche dall’assessore Simone Saletti: “Questo festival, dati alla mano, è una delle tre manifestazioni in grado di richiamare gente da fuori e rappresenta l’evento che apre la ricca programmazione estiva del nostro Comune”.
La parola è passata poi agli organizzatori che hanno svelato i dettagli della tre giorni di pace, amore e musica. “In occasione del cinquantenario del mega concerto abbiamo deciso di rintracciare italiani che avessero preso parte come pubblico al concerto del ‘69 per raccogliere la loro testimonianza” – spiega Alan Fabbri, ideatore del festival – “Sarebbe bello poter vedere le foto scattate e rivivere insieme a loro l’atmosfera che si è respirata in quei tre giorni storici”. “L’intento di tutta l’organizzazione” – sottolinea Andrea Moretti, parte organizzativa del festival – “è proprio ricreare un’atmosfera che gira sì intorno alla musica, ma che è fatta di tantissimi ingredienti che aiutano a calarsi nella situazione del festival indimenticabile.” Mercatini colorati zeppi di abiti in stile Hippy, articoli vintage, aree di meditazione, cibo americano (ma non mancheranno i cappellacci), l’area “Armonia” con le attività di biodanza, trance dance, trattamenti olistici, massaggi shiatsu, reiki, acroyoga e bagni di suoni, l’area psichedelica, i rievocatori del Vietnam, raduno bikers e molto altro.
La parola è poi passata a Stefano Trentini, il direttore artistico del festival, che con grande dedizione ha scelto gli artisti che si esibiranno sul palco di ReWoodstock, cercando nuove cover e tribute band rispetto alle edizioni passate. “Un ricco e interessante programma musicale risuonerà nel parco golenale. Silvia Zaniboni, artista ferrarese che ha partecipato a Italian’s Got Talent, Gianna Chillà che evocherà, insieme alla sua band, una delle più grandi voci del secolo quella di Janis Joplin, e la special guest Matthew Lee che si esibirà nel suo inimitabile Piano Solo Show. Sono solo alcuni dei nomi che saliranno sul palco.” Novità di quest’anno sarà l’extraWoodstock, nel pomeriggio di sabato e domenica quando si esibiranno tribute band di gruppi che non salirono sul palco di Woodstock, ma che hanno contribuito a segnare un’epoca come i Led Zeppelin e i Rolling Stones.
L’ingresso, l’area campeggio, l’accesso ai concerti sarà tutto gratuito; gli organizzatori hanno una sola richiesta: «Il personale della festa sarà vestito a tema– spiega Moretti – per coinvolgere il visitatore in un clima che vuole riportare alla fine degli anni Sessanta. Il tutto sarebbe ancora più suggestivo se anche il pubblico si calasse interamente nell’atmosfera, magari vestendosi e atteggiandosi per poter contribuire a ricreare quelle splendide emozioni che hanno caratterizzato Woodstock».

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it