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Giovedì 23 novembre alle 18.00

Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino libreria Ibs+Libraccio di Ferrara Per il ciclo “Uno sguardo al cielo”

Fabio Sbattella e Marilena Tettamanzi presentano Fondamenti di psicologia dell’emergenza Franco Angeli 

Dialogano con l’autore Paola Bastianoni e Stefano Ravaioli

 

Fondamenti di PsicologiaLa comprensione dei processi psichici che interessano le persone e i gruppi coinvolti direttamente e indirettamente in incidenti stradali, aggressioni, disastri antropici o naturali, risulta una priorità per prevenire i comportamenti rischiosi, soccorrere le persone in crisi, ricostruire e riparare i traumi.
All’interno di una società sempre più attenta ai rischi e nello stesso tempo sempre più esposta ai pericoli, la psicologia dell’emergenza negli ultimi anni si è caratterizzata per il suo rapido e importante sviluppo. In particolare, sono state messe a punto e verificate metodologie e buone pratiche; si è diffusa, anche a livello culturale e di opinione pubblica, una buona sensibilità sugli aspetti emotivi, cognitivi e sociali, coinvolti nelle dinamiche interpersonali in emergenza.
Le esperienze realizzate hanno anche sollevato nuove domande, mostrando come le condizioni estreme possano insegnare molto, anche sul funzionamento ordinario della mente e dei gruppi umani.
Il volume traccia un quadro dello stato dell’arte sul comportamento umano in situazioni d’emergenza, evidenziando i nodi critici dei problemi affrontati, le ipotesi avanzate, verificate e scartate dai ricercatori; i risultati su cui attualmente esiste consenso; le domande ad oggi aperte; le metodologie di ricerca più accreditate e i concetti cruciali per riflettere sui problemi affrontati.
Un testo in grado di dare fondamento alle scelte operative degli psicologi dell’emergenza e ai nuovi sviluppi che questa disciplina prepara a costruire.

Fabio Sbattella, psicologo e psicoterapeuta didatta, insegna Psicologia delle emozioni all’Università Cattolica di Milano, dove è responsabile dell’Unità di ricerca di psicologia dell’emergenza e dell’assistenza umanitaria. Ha coordinato sul campo progetti di ricerca di persone scomparse e di sostegno a gruppi sconvolti da lutti traumatici, ricerche e interventi a favore delle comunità colpite da catastrofi naturali (in Molise, Sri Lanka, Haiti, Abruzzo, Emilia) e antropiche (in Salvador, Kossovo e Russia). Autore di molti contributi scientifici, ha pubblicato Manuale di psicologia dell’emergenza(Angeli, 2009).
Marilena Tettamanzi, psicologa e psicoterapeuta familiare, è dottore di ricerca in Psicologia e membro dell’Unità di ricerca di psicologia dell’emergenza e dell’assistenza umanitaria. Ha realizzato ricerche sullo stress degli operatori dell’emergenza e sui traumi legati a incidenti stradali e diretto ampi interventi formativi rivolti ai volontari e ai professionisti del soccorso. Autrice di diverse pubblicazioni scientifiche, è vicedirettore della rivista Psicologia dell’emergenza e dell’intervento umanitario.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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