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da: ferraraunited

Prima uscita del Ferrara United che domenica 20 Settembre ha preso parte al 32° torneo “Città di Faenza-Memorial Guido Leotta”, che si è svolto senza il Romagna che ha dato forfait all’ultimo momento.
Il triangolare, patrocinato dal Comune di Faenza, ha visto protagonista e vincitore il Bologna Handball (squadra di serie di serie A2 inserita nel girone C) che ha battuto sia il Faenza (22-20) che, successivamente, il Ferrara United (26-20). Al secondo posto lo United FERRARA , che si è imposto sull’Handball Faenza con il punteggio di 24-19, squadra questa inserita nello stesso girone dei Ferraresi neoretrocessa dalla A2 e accreditata per la promozione.
Un esordio più che positivo quello dello UNITED, che si è reso subito protagonista con la vittoria contro il Faenza, per poi perdere di misura contro il Bologna Handball; Il commento di Coach Ribaudo: “il nostro scopo era quello di dare continuità al lavoro svolto fino ad ora, abbiamo dato spazio a tutti i giocatori e nella seconda partita siamo riusciti a tenere testa al Bologna (squadra di categoria superiore e con una preparazione iniziata molto prima della nostra) partita tirata, che in diversi frangenti ci ha visti domare i felsinei, anche se poi la freschezza dei bolognesi ha giocato a loro vantaggio; Forse se li avessimo incontrati nella prima partita il risultato sarebbe stato diverso, ma quello visto oggi è un segnale importante delle potenzialità che il gruppo sarà in grado di esprimere durante questo campionato.
Hanno partecipato alle premiazioni l’assessore allo sport del Comune di Faenza Claudia Zivieri, Davide Baldassarri della BCC e Claudio Sintoni, rappresentante cittadino C.O.N.I. Sono stati premiati il portiere Francesco Maranini (Ferrara United ), Dario Chiarini (Handball Faenza) e Giacomo Savini (Bologna Handball),
Venerdì 25 Settembre lo United sarà di nuovo in campo dove farà visita alla Pallamano POVEGLIANO, formazione veronese di serie A2, inserita nel girone B.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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