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Nel caso non ve ne siate accorti. O siate impossibilitati a verificarlo di persona… questo giornale è lieto di comunicarvi che la Primavera, a Ferrara e ovunque, se ne fotte (con rispetto parlando) del Coronavirus. Continua a fiorire impunemente. E’ evidente che Lei, la Primavera, non sopporta autocertificazioni, quarantene o divieti di sorta.
Un grazie allo ‘straordinario’ – è il caso di dirlo – servizio di Giorgia Mazzotti. E un augurio di buon risveglio a tutti. Presto, si spera.

(Effe Emme)

Il ciliegio in fiore e la sua immagine dipinta e poi fotografata da Simone Bavia nel Giardino del Palazzo Schifanoia, a Ferrara

Le fioriture sono uno spettacolo stagionale, che va colto nel breve arco di tempo in cui le gemme si trasformano nei petali colorati, destinati ad appassire e disperdersi nel giro dei pochi giorni. In questo periodo di isolamento legato all’emergenza sanitaria da Coronavirus è però impossibile – a Ferrara come un po’ ovunque – andare a vedere da vicino quegli alberi che stanno rinnovando la fioritura, colorando con quegli spazi pubblici eppure un po’ segreti e – adesso – segregati.

Fiori del ciliegio giapponese (foto SB)

Per i ferraresi ci sono alcuni luoghi che ogni anno in queste settimane sono meta di pellegrinaggi mirati proprio a cogliere la bellezza delle piante che ci sono: il chiostro del monastero di Sant’Antonio in Polesine, il giardino interno di Palazzo Schifanoia, ma anche parchi pubblici, aree verdi  e i viali alberati che costeggiano le Mura tutt’intorno alla città. A portare una ventata di primavera a domicilio stavolta ci pensa, quindi, un servizio civico che del verde pubblico si occupa in collaborazione con alcuni addetti ai lavori di cura del verde.

Ramo del ciliegio giapponese e di un altro albero nello spiazzo verde di via Podgora a Ferrara (foto GioM)

A fare una ricognizione sulle fioriture degli alberi in aree pubbliche che ora sono inaccessibili viene prima di tutto in soccorso l’Ufficio Verde del Comune.
Una sorta di vedetta in avanscoperta per dare, ai cittadini nostalgici di Mura e di natura, un aggiornamento su quelle piante che normalmente sono oggetto di visite più o meno mirate e che – in questo caso – solo gli addetti ai lavori o i singoli abitanti delle specifiche zone cittadine possono tenere d’occhio in presa diretta.

Albero di Giuda nei giardini dell’Acquedotto
Ciliegio comune nel Sottomura da via Azzo Novello
Ciliegio di Sant’Antonio in Polesine (foto Ufficio Verde)

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“Le alberature che sono in fiore in questi giorni – spiega Giovanna Rio – sono quelle di Ciliegio giapponese (rosa), Albero di Giuda (rosa intenso) e arbusti come la forsizia (giallo)”.

Albero di Giuda all’Acquedotto (foto GioM)
Arbusto di forsizia in via Podgora (foto GioM)

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In esplosione in questa settimana sono le gemme che ogni anno portano una nuvola rosa nel chiostro davanti al monastero di Sant’Antonio in Polesine (via del Gambone 14/a, Ferrara) nel piazzale interno, e ora blindato da un cancello, a metà dell’antica via Beatrice d’Este.

Ciliegio giapponese nel chiostro del monastero di Sant’Antonio in Polesine, a Ferrara (foto GioM)

Uno splendore adesso sono poi le alberature dell’accogliente ed estraniante giardino che si trova nella parte interna di Palazzo Schifanoia (via Scandiana 21, Ferrara), che possiamo vedere grazie al contributo di Simone Bavia, titolare della ‘Caffetteria-ristoro Schifanoia’. Simone racconta che a fiorire in questo momento ci sono il ciliegio comune, con petali bianchi, e il grande ciliegio giapponese con i caratteristici petali rosa.

Panoramica del Giardino di Palazzo Schifanoia a Ferrara (foto Simone Bavia)

“Quello con i fiori bianchi – dice Bavia – è un comune ciliegio da frutta, che fra un mese inizierà a produrre le ciliegie. La sua particolarità è che non essendo mai stato ridimensionato è riuscito ad ingrandirsi molto. Penso che avrà 50 anni ed è alto 25 metri”.

Chiome dei Ciliegi in fiore sul cielo sopra la Caffetteria ristoro Schifanoia, a Ferrara (foto Simone Bavia)

Per quel che riguarda il ciliegio con i fiori rosa, Simone ricorda che “è sempre stato l’attrazione più importante della primavera per i ferraresi e non solo, perché venivano a visitarlo anche da Bologna, da Modena e persino dall’estero. È alto 15 metri e penso che avrà 30 anni. La fioritura, che è ormai al suo apice, dovrebbe restare per alcuni giorni ancora, credo fino al martedì dopo Pasqua, purché nel frattempo non venga a piovere e non si alzi forte vento. A breve fiorirà poi il glicine, che ho potato per dargli una forma molto particolare e suggestiva”.

Ciliegio in fiore nel giardino del Palazzo Schifanoia (foto Simone Bavia)

Ci si domanda anche – mentre si viaggia verso un centro commerciale fuori dalle mura cittadine – che specie sono quegli alberi che di sfuggita sfilano rosei sulla pista ciclo-pedonale di via Padova che collega via Galvani con la pista di pattinaggio tra il quartiere di Barco e Pontelagoscuro. “Quelli – spiega un giardiniere di Ferrara Tua – sono innesti di ciliegio giapponese e altri, uguali, sono stati piantati anche sull’argine del canale di Volano che scorre parallelo a via Darsena dietro allo studentato e al centro commerciale dove c’è la multisala del Cinestar”.

Fiori di ciliegio giapponese lungo l’argine del canale di Volano dietro a via Darsena (foto GioM)

“La scelta del verde – fa notare il giardiniere – risente delle mode. E la tendenza florovivaistica degli ultimi anni ha visto una grande diffusione di questa tipologia di pianta. Negli anni Settanta, invece, andava per la maggiore il Cercis siliquastrum, conosciuto come Albero di Giuda, che è molto bello, ha fiori di un rosa violaceo e un fusto che tende a crescere storto, creando inclinazioni particolari. Tanti di questi alberi sono ora in fiore nei giardini dell’Acquedotto monumentale“.

Due dei numerosi alberi di Giuda che sono attualmente in fiore nei giardini dell’Acquedotto monumentale (foto GioM)

Macchie gialle e rosa pallido colorano le aiuole in via Podgora, fuori dallo spiazzo del giardino dell’Acquedotto, tra piazza XXIV Maggio e corso Isonzo. Quelli gialli quelli sono arbusti di forsizia.

Arbusto di forsizia in via Podgora tra corso Isonzo e l’Acquedotto di Ferrara (foto GioM)

I fiori rosa delle aiuole di via Podgora sono ancora quelli di ciliegi giapponesi piantati in tempi recenti.

Ciliegio giapponesi nell’aiuola di via Podgora (foto GioM)

Ormai sfiorite, invece le magnolie di tipo stellato o lobato e le mimose. I prossimi fiori a sbocciare, tra quelli presenti nelle aree comunali, saranno qi fiori degli ippocastani, la magnolia sempreverde, come quella che si trova nel giardino interno dove ha vissuto lo scrittore Giorgio Bassani, e i glicini violetti come il rampicante che si trova nel giardino della caffetteria di Palazzo Schifanoia, potato dal gestore per dargli un’ampia forma ondulata e decorativa.

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Giorgia Mazzotti

Da sempre attenta al rapporto tra parola e immagine, è giornalista professionista. Laurea in Lettere e filosofia e Accademia di belle arti, è autrice di “Breviario della coppia” (Corraini, Mantova 1996), “Tazio Nuvolari. Luoghi e dimore” (Ogni Uomo è Tutti Gli Uomini, Bologna 2012) e del contributo su “La comunicazione, la stampa e l’editoria” in “Arte contemporanea a Ferrara” sull’attività espositiva di Palazzo dei Diamanti 1963-1993 (collana Studi Umanistici Università di Ferrara, Mimesis, Milano 2017). Ha curato la mostra “Gian Pietro Testa, il giornalista che amava dipingere”

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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