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da: ufficio stampa Web Assicura

Dopo averlo denunciato formalmente in Consiglio Comunale, così come ripreso anche dagli organi di informazione il 1 maggio 2015, nostro malgrado siamo costretti a ritornare sul tema del trasporto scolastico.
Dopo le verifiche della Polizia Municipale, la quale ha accertato che la base di calcolo dell’appalto (a corpo) del servizio trasporto scolastico discostava dalla realtà dei fatti in ordine ai Km effettivi necessari di 91.000 Km circa (contabilizzati nelle fatture Km 198.000), con conseguente aggravio di costo di circa € 160.000 annui, l’Amministrazione evidentemente insoddisfatta del proprio Corpo di Polizia, reiterava gli accertamenti, questa volta però con l’ausilio dei messi comunali, ad esito l’Amministrazione rinnovava con Delib. di G.C. nr. 232 del 17.08.2015 il servizio a SST (Soc. per il Servizio di Trasporti srl – Ferrara) per pari importo di € 435.629,70 annui per tre anni.
Tale decisione ha destato sorpresa, dopo il tavolo con i tecnici dell’amministrazione, Sindaco, Assessore e Segretario Comunale del 12.12.2014. Ci saremmo aspettati un minimo di gentleman agreement, invece neanche una telefonata di preavviso. Approfondivamo la questione rilevando come persone, per mansionario, non preposte a questo tipo di attività, avevano clamorosamente sbagliato.
Contestavamo formalmente il tutto al Sindaco chiedendo una commissione pubblica sul tema, ottenendo l’ennesima scortese risposta; “Le Sue dichiarazioni, gravi e non circostanziate non sono ancora una volta supportate da alcuna documentazione attestante quanto da Lei asserito.” (prot. 59093 del 9.09.2015).
Ancora una volta, sempre nostro malgrado, documenti alla mano, abbiamo effettuato una puntigliosa verifica solo su tre delle 12 linee del servizio scolastico. Abbiamo constatato numerose incongruità, ravvisando in alcune linee un errato conteggio di Km già conteggiati in altre e conseguentemente rilevando una discrepanza di circa 35.000 Km. (prot. 59854 del 14.11.2016).
In tutto questo giova anche tener presente che ad esplicita richiesta la Società che effettua il servizio SST ha espresso la sua indisponibilità a fornire gli esistenti giornali di bordo di ogni mezzo (prot. 8016 del 23.02.2015), a nostro parere illegittimamente, in virtù del fatto che questa è controllata al 51 % da TPER (Trasporto Passeggeri Emilia Romagna con partecipazione della Provincia di Ferrara, etc.)
Riteniamo che tali documenti debbano essere forniti all’Amministrazione Comunale di Comacchio, per il tramite del Sindaco il quale afferma di aver aderito al consesso Provinciale estense per il bene di Comacchio, e per tale gesto oggi è orgoglioso di essere stato espulso dal M5S. Oggi evidentemente va di moda “sputare nel piatto in cui si è mangiato”.-
Sostanzialmente abbiamo fondato motivo di ritenere che il management di SST possa aver dato istruzioni precise ai propri autisti di contabilizzare nei giornali di bordo le percorrenze Km non per tratta, ma su base giornaliera, in modo da poter attribuire a carico dell’Amministrazione costi per Km non dovuti, esposti poi impropriamente nelle fatture.
In sintesi, dopo aver fatto emergere la grossolana incongruità della base di calcolo delle percorrenze kilometriche della prima gara di appalto “a corpo” del triennio scolastico 2012/2015 – non solo nell’incontro del 12.12.2014 – nonostante le sollecitazioni rivolte al Sindaco ed al suo staff, di è provveduto al rinnovo del servizio il 17.08.2015. A nostro avviso l’Amministraz. Ha pervicacemente reiterato l’errore, con conseguente aggravio ingiustificato di spese a danno dei comacchiesi. Evidentemente il tanto richiesto e sbandierato spirito di collaborazione che anche in questo caso abbiamo offerto, per il Sindaco Fabbri ha un significato meramente propagandistico.
Con riguardo ai dipendenti (autisti) evidenziamo come tanti si sono licenziati, alcuni hanno già transato vertenze di lavoro, altri le hanno incorso, perché non retribuiti così come previsto dal C.C.N.L – Sulla questione nel suo complesso sarebbe interessante sentire la loro voce.
Per tutto questo, rinnovando la stima al Corpo di Polizia Municipale di Comacchio, crediamo che questi abbiano svolto un buon servizio e sulla base dei loro accertamenti la discrepanza kilometrica di percorrenza delle 12 linee è fondata sulla base dei suddetti 91.000 Km annui, per cui il sovracosto pagato dalla collettività al servizio è intorno ai € 150.000 annui, per cui moltlipicato x 3+3 ne risulta una somma ben rilevante.
Non di meno anche il ruolo di AMI (Agenzia per la Mobilità ed il Trasporto Pubblico Locale della Provincia di Ferrara – quindi partecipato anche dal Comune di Comacchio), che percependo un compenso pari all’1,4% dell’appalto, avrebbe il dovere di vigilare e controllare. I verbali analitici delle attività relative agli anni scolastici: 2012/2013 – 2013/2014 -2014/2015 – 2015/2016, sarebbe interessante leggerli dettagliatamente. Così come ascoltare le testimonianze degli ex autisti al fine di accertare sulla base di quali controlli A.M.I. abbia potuto confermare i presunti Km effettuati dichiarati da SST.
Rileviamo altresì che alla fine del triennio 2012/2015 in pieno clima ferragostiano il 17 agosto 2015 l’amministrazione ha ben pensato – di fatto riconoscendo parzialmente le ns contestazioni – di devolvere a TPER e quindi SST, la somma di € 37.800 + IVA per raccogliere e riaccompagnare alunni della Romagna (Sant’Alberto – Alfonsine) per sostenere il non declassamento dell’Istituto Alberghiero di Lido degli Estensi, per mancanza di allievi. In proposito, il tragitto Lido degli Estensi, Sant’Alberto, Alfonsine è di 40 Km x 2 = 80. AMI ha comunicato (Vds prot. 48239 del 17.09.2015) che la quantificazione economica complessiva del costo standard di una linea scolastica complessiva ammonta da € 46.000 a € 58.500 con personale full time a tempo indeterminato. Considerando che la linea in questione non può considerarsi full time perché necessita di sole 3 ore circa, e conti alla mano, sulla base di detti parametri, considerando 204 gg scolastici, 3,50 h gg d’impiego, 100 Km gg per eccesso anziché 80, risulta un costo complessivo di € 26.500, perché calcolati € 37.810 + IVA per il Comune di Comacchio, ben il 42 % circa in più ?
Per avallare il ragionamento politico sullo specifico punto abbiamo chiesto rendicondazioni sul nr. di allievi comacchiesi che frequentano gli Istituti Superiori di Ravenna, Ferrara e Codigoro – il cui costo di trasporto incide sensibilmente sulle risorse delle nostre famiglie (circa € 500 a figlio), già pesantemente colpite dalla crisi e l’Amministrazione risponde dicendo di non conoscere il dato in quanto di competenza della Provincia. (prot. 7147 del 10.02.2016). Un problema acquisirlo direttamente, senza necessità di ulteriore richiesta ? Il dato non era forse di ausilio al buon svolgimento delle mansioni dell ‘Ufficio comunale preposto ? In proposito, evidenziamo come il Comune di Comacchio impiega soldi della propria collettività a beneficio di cittadini residenti in altra Provincia e/o Comune, quando ricordiamo perfettamente come l’Ammnistrazione non abbia voluto concedere il mezzo comunale per prelevare bambini di Lagosanto per mantenere in vita l’asilo di Volania.
Vogliamo evidenziare al Sindaco che con 37.000 + IVA avrebbe aiutato 100 famiglie di comacchiesi che per noi vengono prima di tutti gli altri.
Così come rileviamo uno sperpero di denaro della nostra collettività per il servizio di linea estivo, inutilizzato, pronosticandone l’esito in epoca non sospetta. In forza di esperienze passate abbiamo sempre detto che il servizio al turismo poteva essere fatto in modo molto più economico e più efficace, stante anche la morfologia del territorio, con i TAXIBUS. I proposito giova evidenziare, visti altresì i grandi margini di guadagno di SST sopraesposti, che sia INGIUSTO far pagare agli utenti comacchiesi (anziani, disabili, ammalati,) il costo della telefonata di prenotazione corsa che fino a qualche anno fa era gratuita. Per chi percepisce una misera pensione, € 1,00 al giorno fa differenza.
Dopo fiumi e fiumi di carte, dispendio di energie e tempo, nostro malgrado registriamo superficialità , alcuna voglia di affrontare e risolvere le questioni poste che il tavolo di confronto avrebbe certamente aiutato a risolvere. Invece si è voluto percorrere la denigrazione con i ben noti slogan “solite opposizioni” “prive di fondamento” etc etc.-
Tutto ciò rappresentato, rimarcando che i fatti suddetti sono già stati denunciati in Consiglio Comunale, ripresi dai media, riteniamo che nella vicenda possano ravvisarsi ipotesi di reato nonchè violazioni di norme in materia di lavoro e Corte dei Conti, ci chiediamo se le Autorità preposte opportunamente invitate a tutti i Consigli Comunali, stiano facendo il loro dovere. Lo auspichiamo.
E’ dalla fine del 2013 che abbiamo sollevato la questione, ma ad oggi il Comune non ha fornito alcuna adeguata risposta.

Il Consigliere – Antonio Di Munno

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

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