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Da Organizzatori

Stefano Cevenini dell’ IIS Bartolomeo Scappi di Castel San Pietro Terme è stato appena proclamato vincitore dell’edizione 2017 di ‘Maestri dell’Espresso Junior’ organizzata da illycaffè, leader globale del caffè di alta qualità, e Gruppo Cimbali, marchio storico produttore di macchine da caffè. Secondo posto invece per Nicolò Zorloni dell’ IPSSEC A. Olivetti di Monza mentre il premio della giuria giornalisti è andato a Edoardo Gelli dell’IIS Remo Brindisi di Lido degli Estensi.
Giunta alla sua 25^ edizione, la competizione, realizzata e organizzata grazie all’esperienza e all’apporto formativo di Università del Caffè e Mumac Academy, coinvolge gli alunni delle classi quarte degli Istituti Professionali Alberghieri e della Ristorazione ubicati in Italia e nella Repubblica di San Marino. Un programma annuale che attraverso progressive selezioni e grazie al supporto dei docenti delle scuole, seleziona l’élite dei migliori allievi raccogliendoli in una ristrettissima rosa di 16 finalisti.
‘Maestri dell’Espresso Junior’ è ormai un impegno e una tradizione per le due aziende promotrici che testimonia il loro impegno nella formazione e divulgazione scientifica, missione quest’anno rilanciata con un totale rinnovamento della competizione e delle sue modalità di svolgimento.
“La cultura del caffè si sta affermando rapidamente a livello globale – afferma Moreno Faina, direttore dell’Università del Caffè – per questo è sempre più importante formare persone in grado di trasformare questa bevanda nel modo corretto. La competizione Maestri dell’Espresso Junior è stata rinnovata proprio per rispondere a questa specifica esigenza coinvolgendo nel processo formativo anche i docenti degli istituti partecipanti, che avranno il compito di trasferire agli allievi il know-how necessario per diventare gli ambasciatori che in un futuro non molto lontano avranno l’opportunità di fare conoscere questa eccellenza del Made in Italy in tutto il mondo. Un rinnovamento questo che ha permesso di coinvolgere nella competizione molti e nuovi istituiti attraverso anche un meccanismo di gara più appassionante e sfidante che richiede allo studente un altissimo livello di concentrazione, abilità e competenza”.
Luigi Morello, direttore vendite estero e Mumac Academy di Gruppo Cimbali, racconta: “‘Maestri dell’Espresso Junior’ vuole mettere in contatto il mondo della scuola con quello del lavoro per permettere ai professori e ai loro allievi di acquisire gli strumenti necessari per comprendere le esigenze del mercato. In un’epoca dove la figura del barista deve sempre più avvicinarsi a quella del coffee specialist, ‘Maestri dell’Espresso Junior’ nutre da 25 anni il desiderio di trasmettere la passione necessaria per cogliere le ultime tendenze del settore. Settore che, a partire dai grandi player italiani e internazionali, necessita di professionisti capaci di coinvolgere i consumatori finali sempre più attenti alla cultura del caffè”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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