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Comunicato stampa Camera di Commercio Ferrara.

“Una lezione che abbiamo imparato dalla pandemia è che il mercato funziona soltanto se tutela gli imprenditori onesti, che operano nelle regole”.
Così Paolo Govoni, commissario straordinario della Camera di commercio, nel suo intervento al convegno nazionale sulla tutela delle imprese e dei consumatori.

300 i controlli effettuati dall’Ente di Largo Castello nel 2020: 20 i prodotti risultati non conformi alle regole (giocattoli, prodotti elettrici ed articoli di puericoltura quelli più a rischio) e diversi gli impianti di erogazione di carburante sottoposti a verifica. La metà delle “insidie” rilevate si annida tra le apparecchiature elettriche, tra i giocattoli e tra le righe delle etichette di abbigliamento, che spesso dichiarano composizioni mendaci a danno della buona fede dei consumatori. Le ispezioni che hanno accertato la non conformità dei prodotti hanno determinato 7 segnalazioni di notizia di reato alle competenti Autorità di Polizia Giudiziaria e 4 provvedimenti di ritiro e richiamo dal mercato.

I rilievi più significativi hanno riguardato la migrazione di stagno organico, la presenza di bordi taglienti e l’eccessivo contenuto in alcuni giocattoli di ftalati, sostanze chimiche che vengono aggiunte alle materie plastiche per migliorarne la flessibilità e la modellabilità. Il loro utilizzo – ricorda la Camera di commercio – non è consentito a concentrazioni superiori allo 0,1%, né nei giocattoli, né negli articoli destinati all’infanzia; il motivo della restrizione è dovuto al pericolo di esposizione che può derivare dal masticare o succhiare per lunghi periodi di tempo oggetti che contengono ftalati.

“Informare le imprese sugli obblighi previsti dalla normativa per produrre e commercializzare prodotti sicuri ed etichettati correttamente, tutelare la salute e la sicurezza dei consumatori, vigilare sulla trasparenza del mercato, sanzionare i comportamenti lesivi della concorrenza: queste – ha sottolineato Govoni – sono le nostre priorità. Scopo della vigilanza infatti è, da un lato, garantire un mercato trasparente e concorrenziale per le imprese che vi operano correttamente e, dall’altro, innalzare il livello di salute e sicurezza tutela per i consumatori”.

L’attività di vigilanza della Camera di commercio: sicurezza prodotti, giocattoli, prodotti elettrici, dispositivi di protezione individuale, compatibilità elettromagnetica, etichettatura di prodotti tessili, etichettatura di prodotti calzaturieri, vigilanza e controllo su distributori di carburante, sulle bilance, sui metalli preziosi, tachigrafi digitali, preimballaggi e manifestazioni a premio. Molteplici sono le attività svolte per la tutela del mercato dalla Camera di commercio, che lancia l’allarme: attenzione, in particolare, ai capi di abbigliamento per bambini. I vestiti per i più piccoli, che presentano cordoncini e lacci, devono, infatti, rispettare rigide disposizioni normative comunitarie. La Camera di commercio ricorda che, ai sensi della norma tecnica UNI EN 14682, nei vestiti per i bimbi da 0 a 7 anni non possono essere utilizzati laccetti, corde funzionali o corde decorative nei cappucci e nella zone del collo, al fine di prevenire rischi di strangolamento.

Il 20 maggio scorso, intanto, si è celebrata in più di 80 Paesi la “Giornata mondiale della Metrologia promossa dall’Ufficio Internazionale dei Pesi e delle Misure (Bipm) e dall’Organizzazione Internazionale di Metrologia Legale (Oiml) a ricordo della firma della Convenzione del Metro, avvenuta il 20 maggio 1875, che ha messo le basi per un sistema di misura coerente e confrontabile in tutto il mondo. Dedicata, quest’anno, al commercio globale e al controllo di qualità, la Giornata sì è soffermata, in particolare, sulle mascherine di protezione contro il nuovo coronavirus.

La Camera di commercio invita consumatori e imprese a consultare i siti web www.fe.camcom.gov.it oppure www.metrologialegale.unioncamere.it.

 

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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