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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna
Dop e Igp, Rabboni riconfermato alla guida dell’associazione europea Arepo. Prossimi obiettivi: il nuovo regolamento Ue sulla promozione, l’indicazione di qualità per i prodotti di montagna e un incontro con i nuovo vertici agricoli europei

Bologna – L’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni è stato riconfermato ieri a Bruxelles presidente dell’associazione europea Arepo che riunisce le 27 Regioni europee leader per i prodotti Dop e Igp.
L’Assemblea dei soci ha chiesto a Rabboni, in carica dal 2010, di proseguire l’attività anche nel 2014 per impostare su basi positive i rapporti con il Parlamento europeo che uscirà dalle consultazioni di fine maggio e con il prossimo Commissario europeo all’Agricoltura.
“Negli ultimi tre anni abbiamo fatto un buon lavoro. Molte istanze sono state accolte e i prodotti di qualità hanno oggi maggiori tutele, sostegni economici e strumenti di regolazione della produzione e del mercato – ha detto Rabboni – è un lavoro che va consolidato e ulteriormente sviluppato nella nuova legislatura europea 2014-2019. I prossimi traguardi sono un nuovo ed adeguato regolamento europeo per la promozione dell’agroalimentare di qualità e il regolamento attuativo della etichettatura dei prodotti di montagna.”
Tra le prossime iniziative di Arepo dunque la proposta di modifica del regolamento sulla promozione dei prodotti agricoli presentata dalla Commissione europea, che prevede un aumento della disponibilità finanziaria dai 61 milioni di euro all’anno del 2013 ai 200 del 2020. “Il nuovo regolamento prevede diverse novità positive in termini di flessibilità e sinergia – ha sottolineato Rabboni – ma le risorse sono, nonostante l’aumento, ancora inadeguate per sostenere con efficacia l’attività di valorizzazione dei prodotti tipici dell’Europa in tutto il mondo”.
Altrettanta attenzione verrà rivolta da Arepo all’imminente pubblicazione del regolamento attuativo per l’uso dell’ indicazione facoltativa “Prodotto di montagna”. “Un’opportunità importante – spiega Rabboni – per valorizzare le produzioni con particolari caratteristiche di qualità, naturalità, tipicità, realizzate, sia per quanto riguarda le materie prime che le attività di trasformazione, in territori in cui fare agricoltura è più difficile e meno remunerativo”.
Entrambi i temi saranno al centro della prossima Assemblea generale di Arepo che si svolgerà a Bilbao in Spagna nel mese di ottobre in concomitanza con Euromontana, l’iniziativa dell’Associazione europea multisettoriale per la cooperazione e lo sviluppo dei territori di montagna.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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