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Da: Comitato Zona Stadio

Oggi, 14 Dicembre 2016, 5° incontro dei partecipanti al Progetto Poledrelli – ‘Adottiamo un’aiuola’.

Presso il Parco Giordano Bruno di via Arturo Cassoli i componenti dell’Associazione Comitato Zona Stadio che hanno ideato questa iniziativa, i bambini delle due terze elementari della Scuola Poledrelli, le loro insegnanti Antonella e Michela, Teslim e Bright simpatici e validi aiutanti che fanno parte di ASP, si ritroveranno per allestire la nuova bacheca.

I precedenti incontri sono avvenuti sia all’interno della scuola elementare Poledrelli che presso l’aiuola ‘adottata’ grazie alla collaborazione con il Comune-Progetto Ferrara Mia, all’intervento dei servizi del Verde Pubblico e a Ferrara Tua che ha ‘preparato’ l’aiuola, alle 400 piantine di violette donateci da Boarini-floricoltura di Quartesana, ai bulbi di narcisi e tulipani provenienti da Flowerdirk-Olanda, alla Ipercoop che ci ha donato delle bellissime borse (all. foto) dove contenere parte del vasto materiale didattico, floreale, fotografico che abbiamo potuto acquistare grazie ad ANOLF-CISL.

Senza la approvazione dei due Istituti Comprensivi: ‘Corrado Govoni’ plesso Poledrelli e Numero 5 Dante Alighieri plesso Bombonati con cui avremo uno scambio di incontri, tutto ciò non sarebbe potuto avvenire.

Il progetto prevede oltre alla adozione dell’aiuola anche la ‘scoperta’ del quartiere, di altri quartieri: della città.

E come informare le persone che passano in Giordano Bruno e vedono l’aiuola delle varie attività che questi entusiasti bambini stanno facendo?

Ecco la bellissima bacheca (all. foto) donata dalla Cooperativa Serena, realizzata presso CSRD di San Martino-Ferrara.

Domani saranno presenti, insieme ai loro insegnanti, i ragazzi della Cooperativa che l’anno costruita; come le volte precedenti ci faranno compagnia gli ospiti del centro diurno della Residenza Serena di via Ravenna accompagnati dall’animatrice.

Ringraziamo anticipatamente il Dott. Folletti Presidente della Coop.Serena per la collaborazione alle nostre iniziative e per il dono che ci permette di rendere visibile il grande lavoro dei bambini.

E…dulcis in fundo, domani andremo anche alla scoperta del ‘Quartiere Giardino’ …gira…gira troveremo all’acquedotto non solo la pista da sci e da pattinaggio…..ma ci sarà Gianni ad aspettarci e allora: tutti sulla giostra!!!

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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