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Da: Comune di Comacchio

Nei giorni scorsi un progetto strategico dedicato ai giovani, promosso dal Comune di Comacchio in partnership con i Comuni di Mesola, Codigoro e Goro, ha ottenuto un importante finanziamento regionale.
“Progetto Delta Lab Mab Unesco: giovani impegnati per la sostenibilità” è il nome del progetto, il solo della provincia di Ferrara ad essere entrato a far parte della prima fascia di finanziamento. L’Assessorato regionale alle Politiche Giovanili ha riconosciuto il valore del progetto, correlato al riconoscimento del Parco del Delta del Po e del Parco Veneto, quale tredicesima riserva della biosfera Mab Unesco e al Forum mondiale dei giovani delle aree Mab. L’evento, che catalizzerà l’attenzione di tantissimi giovani provenienti da ogni parte del pianeta, si svolgerà nel settembre 2017 proprio nel Delta del Po.
Conservazione della biodiversità ed utilizzo sostenibile delle risorse naturali, a beneficio delle comunità sono alla base del riconoscimento Mab Unesco, conferito ai due suddetti Parchi il 9 giugno 2015 a Parigi. L’ingresso del Delta del Po nel network mondiale delle aree MAB rappresenta non solo un’opportunità di crescita per le comunità locali, ma soprattutto per i giovani, che guardano con attenzione ai processi di innovazione, capaci di incentivare uno sviluppo sostenibile.
Il progetto, DELTA LAB MAB UNESCO, candidato ai finanziamenti regionali è stato approvato e finanziato dal nuovo Piano per le politiche regionali giovanili e si prefigge di sostenere il processo di radicamento ed implementazione dei valori MAB nelle giovani generazioni, sulla base di una strategia territoriale finalizzata alla crescita della cittadinanza attiva e al coinvolgimento dei giovani, in vista della preparazione del primo Forum Mondiale dei Giovani MAB UNESCO, in programma per settembre 2017 nel Delta del Po.
L’Amministrazione Comunale non può rallegrarsi per questo nuovo, prestigioso traguardo giunto a soli tre giorni dal superamento della prima selezione tra le città italiane candidate a capitale della Cultura Italiana per il 2018.
Un’altra tessera va ad incasellarsi in un fine mosaico, declinato in nome della cultura e della crescita di un territorio che vede Comacchio al centro, cuore pulsante del Parco del Delta del Po.

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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