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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

“Io amo i beni culturali” è un’iniziativa della Regione Emilia Romagna e dell’Istituto Beni Culturali, rivolta alle scuole e finalizzata alla valorizzazione di un bene culturale a scelta della scuola.
Le scuole secondarie di primo grado di Comacchio e Porto Garibaldi, avendo aderito all’iniziativa, hanno scelto il Museo della Nave Romana. E’ stato quindi messo a punto un progetto in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, il quale prevede:
– la creazione di un logo grafico per la sezione didattica del museo;
– la realizzazione di un percorso didattico e di una brochure in tre lingue (italiano, inglese e francese) creati dai ragazzi per i ragazzi;
– l’apertura serale straordinaria del museo con gli studenti nel ruolo di guide.

Partecipano all’iniziativa tutte le classi della scuola secondaria di primo grado ‘Alessandro Zappata’ di Comacchio e una classe della scuola secondaria di primo grado di Porto Garibaldi.
Alcune classi si sono impegnate nell’elaborazione del logo, le altre invece alla stesura dei testi di guida al museo.
La Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna ha sostenuto l’iniziativa con la bella lezione di Mario Cesarano, archeologo della Soprintendenza per i beni archeologici dell’Emilia Romagna, sui molteplici contenuti e stimoli del ricchissimo e affascinante carico della nave e sul significato di un logo. Un ulteriore stimolo è giunto dal bel video di Alberto Angela, realizzato la scorsa estate, durante le riprese di “Super Quark” dedicate al rinvenimento della Nave Romana di Valle Ponti e al suo misterioso tragitto.
L’apertura serale è fissata per il 28 maggio alle ore 20,00 al Museo (in Piazzetta della Pescheria, 2), quando gli studenti attenderanno al museo stesso la cittadinanza, per accompagnare tutti coloro che vorranno accedere verso la comprensione di questo importantissimo ritrovamento archeologico. La visita guidata dagli alunni sarà naturalmente ad ingresso LIBERO e si prefigge anche di fornire moltissime informazioni verso la conoscenza del mondo romano. Per questa ragione, le brochures realizzate dagli studenti, finalizzate a parlare a ragazzi come loro, sono stata curate dalla scuola, anche nella loro versione in inglese e in francese.

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COMUNE DI COMACCHIO


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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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