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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Dodici in più di quelle previste inizialmente, le strutture scolastiche temporanee finanziate dalla Regione Emilia-Romagna nel distretto nepalese di Rasuwa

Anche in Nepal si è tornati a scuola. Sono 31, contro le 19 ipotizzate inizialmente, le strutture scolastiche “temporanee” realizzate nel Paese himalayano distrutto dal terremoto dello scorso 25 aprile, grazie al contributo della Regione Emilia-Romagna e dei Comuni di Pavullo, San Felice sul Panaro e Colorno.
È il dato più significativo segnalato nell’incontro con Gvc, la onlus con sede a Bologna, componente della rete Agire (Agenzia italiana di risposta alle emergenze), sullo stato di avanzamento del progetto ‘A Rasuwa si torna a scuola’.
«Un risultato importante – ha sottolineato la vicepresidente della Regione Elisabetta Gualmini – perché abbiamo proprio scelto un progetto che intervenisse sulle scuole, in modo da consentire a bambini e ragazzi un minimo di ritorno alla normalità e il prima possibile. L’aver superato le aspettative – prosegue Gualmini – conferma ancora una volta che altruismo, solidarietà e gratuità sono nel Dna della nostra regione».
In tutto sono state allestite 60 aule scolastiche, dotate di servizi igienici oltre che di prodotti per la prima igiene e la potabilizzazione dell’acqua, a favore di 2.142 (contro i 1.520 previsti inizialmente) studenti e di 79 (a fronte dei 76 previsti dal progetto) insegnanti.
Per questi ultimi sono stati organizzati anche corsi di formazione per il supporto psico-sociologico ai bambini traumatizzati dalla catastrofe, che nel territorio nepalese ha provocato 8.856 vittime e gravi danni a 600.000 abitazioni.
L’intervento si è concentrato a Rasuwa, uno dei distretti nepalesi maggiormente colpiti dal terremoto e dove il 95 per cento delle costruzioni erano crollate.
Il progetto sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna – particolarmente sensibile al dramma del popolo nepalese a tre anni dal sisma che ha colpito un’area della Pianura Padana emiliana compresa tra le province di Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ferrara -è stato finanziato con 68mila euro, stanziati in base alla legge regionale 12 del 2012 sulla cooperazione internazionale che consente di intervenire con iniziative straordinarie a sostegno di Paesi colpiti da eventi eccezionali e calamità, e si è concentrato nei villaggi fuori dalla capitale rimasti isolati per via dei collegamenti interrotti.
Insieme ad Asia, Gvc ha sviluppato un intervento integrato nel distretto per dare un alloggio alle famiglie rimaste senza casa. Ora, con l’inverno alle porte, i nuovi interventi consentono di adeguare le strutture scolastiche e abitative temporanee alle ulteriori necessità, fornendo alle famiglie anche coperte e altri materiali.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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