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Volare nonostante le difficoltà, nonostante le diversità, nonostante le avversità. Ma volare, anche senza l’uso delle gambe, anche in un mondo per molti difficile e diverso. LOGO PROGETTO RONDINE

Il volo da sempre ha significato libertà, curiosità, coraggio, sfida, voglia di tiepida primavera. La rondine ha sempre simboleggiato felicità e prosperità, salute, speranza, purezza, messaggi dagli altri mondi, rinascita e anch’essa libertà. Cosa li unisce, allora? Ancora l’onlus Vola nel Cuore (vedi il sito internet e la pagina facebook) e il suo “progetto Rondine” (vedi): una nuova iniziativa, dopo il “progetti Cipolla” di cui abbiamo parlato (vedi). L’iniziativa nasce insieme al Gruppo Volo di Aguscello (GVA), associazione sportiva dilettantistica aggregata all’Aeroclub d’Italia e titolare della scuola di volo da diporto sportivo (vedi), con lo scopo di far volare bambini in difficoltà in modo totalmente gratuito e dare, quindi, la possibilità a persone diversamente abili di prendere il brevetto di volo, passando dalla carrozzina al cielo.

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Il progetto è articolato e toccherà importanti temi sociali importanti:

– La nascita della scuola di volo per disabili;

– L’acquisto di un velivolo specifico opportunamente modificato per il pilotaggio da parte di disabili con disabilità limitata agli arti inferiori;

– La possibilità di far volare gratuitamente bambini disabili o con problematiche che possano avere giovamento da un’esperienza simile;

– La messa a disposizione del velivolo in caso di emergenze (ricerca persone, sorveglianza…).

Il progetto sarà portato avanti in memoria del Generale Mario Renzo Ottone, che, nell’agosto del 2010, aveva assunto il comando del Comando operazioni aeree Coa e Caoc 5 della Nato presso la base di Poggio Renatico. Avendo questo doppio incarico nel 2012, all’epoca del terremoto, Ottone si era fatto promotore della raccolta fondi e aiuti a favore delle famiglie colpite dal sisma nel cratere ferrarese. Nel suo periodo in terra estense, aveva anche supportato molte iniziative benefiche, rivolte in particolare ai bambini in condizioni di bisogno: iniziative ancora attive tramite “Le streghe di Smirne”, mogli di subalterni che resiedono ancora in zona, che fondarono l’associazione fin da quando, insieme all’alto ufficiale erano con le famiglie dislocati nella base in Turchia. In sua memoria questo gruppo si sta attivando per promuovere azioni a favore dell’associazione Vola nel Cuore, fra cui Progetto Rondine.

In ossequio al testamento spirituale del pilota della Raf, Douglas Bader, privato di entrambi gli arti inferiori a causa di un incidente aereo, suo testimonial sarà Lorenzo Major, l’atleta disabile che ha incantato con le sue avventure in canoa, scherma, tiro a segno, basket in carrozzina, nuoto e arrampicata (vedi).

Lorenzo Major
Lorenzo Major

Tutto per reagire al dolore e “rialzarsi in piedi” attraverso un percorso nuovo: Ultra Asperitates Volare, anche senza l’uso delle gambe, perché il corpo non sia un ostacolo.

D’altra parte, la rondine è l’annunciatrice della primavera, una creatura che ama sfrecciare sulle acque dei fiumi, tuffandovisi di tanto in tanto, una gioia per gli occhi e per il suo bizzarro chiacchiericcio che fa sorridere e intenerire. In Cina, si narra che la rondine trascorra l’inverno all’interno di una conchiglia in fondo al mare (yin), per poi ridiventare un uccello e accompagnare il movimento ascendente del sole (yang). La presenza dei suoi nidi sotto i tetti delle case annuncia vita matrimoniale serena, salute dei figli, felicità e successo.
Anche da noi è così, quante volte ci siamo rallegrati di un nido sotto il tetto della casa di campagna. Anticamente, i contadini appendevano agli usci delle gallette in forma di rondine e nel giorno del ritorno di questi delicati uccellini, l’Equinozio, si svolgevano i riti di fecondità. Come annunciatrice della primavera, divenne nel Cristianesimo l’emblema della speranza, data anche la sua forma ad àncora, che fin dalle catacombe è stata il simbolo di questa virtù teologale. I simbolisti cristiani elessero poi il volatile ad annunciatore della resurrezione di Cristo, che si festeggia, non a caso, quando le rondini compaiono nei nostri cieli. Una leggenda armena narra che le rondini della Giudea si riunirono intorno alla tomba di Gesù e all’alba della Pasqua, quando egli resuscitò, partirono tutte insieme in coppia e ad ali spiegate verso il mondo, per diffondere la buona novella.
Divenne infine, il simbolo della libertà, poiché non sopporta la gabbia, dell’unione fraterna, in quanto nel pericolo le rondini si soccorrono vicendevolmente, e della dignità, che induce a rifiutare compagnie riprovevoli.

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Non dimentichiamo, infine, Icaro o Leonardo da Vinci: quest’ultimo spiegava la sua passione per il volo raccontando di averne ricevuto il presagio fin dall’infanzia, quando un uccello lo aveva visitato nella culla… il primo ricordo che il genio fiorentino serbava nel cuore e nella mente, un ricordo, un sogno, che non abbandonerà mai. Per “mettere le ali” all’uomo, permettergli di andare lontano anche senza gambe, proprio come il nostro Progetto Rondine.

 

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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