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Da ufficio stampa

Sabato 1 aprile, ore 21.30
In collaborazione con Crossroads – Jazz e altro in Emilia-Romagna
Steve Coleman “Reflex”
Steve Coleman, sax alto;
Anthony Tidd, basso elettrico;
Sean Rickman, batteria

Venerdì 7 aprile, ore 21.30
In collaborazione con Produzione Culturale e UNICEF
Gegè Telesforo FunSlowRide – Soundz for Children Tour
Gegè Telesforo, voce;
Joanna Teters, voce;
Alfonso Deidda, sax, tastiere, flauto e voce;
Seby Burgio, piano, tastiere;
“Fratello” Joseph Bassi, contrabbasso;
Dario Panza, batteria

Sabato 8 aprile, ore 21.30
Roberto Gatto International
Javier Vercher, sax tenore;
Sam Yahel, pianoforte;
Dario Deidda, basso elettrico;
Roberto Gatto, batteria

Sabato 15 aprile, ore 21.30
Fabrizio Bosso Quartet
Fabrizio Bosso, tromba;
Julian Olivier Mazzariello, pianoforte;
Luca Alemanno, contrabbasso;
Nicola Angelucci, batteria

Martedì 18 aprile, ore 20.30
al Teatro Claudio Abbado di Ferrara
Una produzione di Ferrara Musica “Today” in co-promozione con Jazz Club Ferrara
Chick Corea
Chick Corea, pianoforte

Sabato 22 aprile, ore 21.30
Jaques Morelembaum Cello Samba Trio
Jaques Morelenbaum, violoncello;
Lula Galvão, chitarra;
Marcio Dhiniz, batteria

Lunedì 24 aprile, ore 21.30
Aaron Parks Trio featuring Billy Hart
Aaron Parks, pianoforte;
Ben Street, contrabbasso;
Billy Hart, batteria

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SOMETHIN’ELSE

“E ora qualcosa di completamente diverso”, recitavano i Monty Python. E così recita anche questo nuovo ciclo di appuntamenti in cui, apparentemente, può sembrare che si volti repentinamente pagina, ma non sfuggirà agli ascoltatori più attenti quanto, in realtà, la presenza di elementi legati al jazz e all’improvvisazione sia presente in tutti i progetti qui presentati. Alcune serate prevedono la cena a tema, è consigliata la prenotazione.

Venerdì 21 aprile, ore 21.30
Chico Pinheiro – Nilson Matta Dynamic Duet
Chico Pinheiro, chitarra;
Nilson Matta, contrabbasso

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MONDAY NIGHT RAW

Sotto la sigla Monday Night Raw, mutuata dal colorito vocabolario del wrestling americano, i lunedì sera del Torrione si trasformano in un autentico ring sul quale si sfideranno, fino all’ultimo match, giovani protagonisti della scena jazzistica contemporanea nazionale ed internazionale, seguiti, come di consueto, da infuocate jam session. In apertura di serata l’accattivante selezione musicale di alcuni dei più raffinati Dj della città farà da sfondo al goloso aperitivo a buffet del Wine-Bar del Torrione.

Lunedì 3 aprile, a partire dalle ore 20.00
Opening Act
Selezione musicale curata da Willygroove Dj

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The Mighty Q

Beppe Scardino, sax baritono e clarinetto basso;
Pasquale Mirra, vibrafono;
Glauco Benedetti, tuba;
Marco Frattini, batteria

Lunedì 10 aprile, a partire dalle ore 20.00
Opening Act
Selezione musicale curata da France Dj

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Høbama
Claus Højensgård Andersen, tromba e flicorno;
Emanuele Maniscalco, pianoforte;
Nelide Bandello, batteria

Lunedì 17 aprile, a partire dalle ore 20.00
Opening Act
Selezione musicale curata da Andreino Dj

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Casagrande – Sigurtà Duo
Fulvio Sigurtà, tromba;
Federico Casagrande, chitarra

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THE TOWER JAZZ COMPOSERS ORCHESTRA

La Tower Jazz Composers Orchestra nasce come naturale reazione a catena ed evoluzione di due progetti pilota che hanno preso forma durante la scorsa stagione (The Tower Jazz Workshop Orchestra e The Unreal Book), ne consegue che il progetto rappresenti una sintesi dei precedenti, ma con una formazione e un repertorio più definiti. Sotto la direzione di Piero Bittolo Bon e Alfonso Santimone, il progetto mira alla realizzazione di una big band “elastica” che permetta ai singoli musicisti di sperimentare collettivamente la propria vena compositiva e le proprie idee musicali.

Venerdì 28 aprile, ore 21.30
The Tower Jazz Composers Orchestra
Special Guest Marta Raviglia, voce;
Piero Bittolo Bon, sassofoni, clarinetti, direzione e arrangiamenti;
Alfonso Santimone, pianoforte, elettronica, direzione e arrangiamenti;
Sandro Tognazzo, flauto; Gianluca Fortini, clarinetti; Glauco Benedetti, tuba;
Beppe Scardino, Tobia Bondesan, Filippo Orefice, sassofoni;
Pasquale Paterra, Mirko Cisilino, Gabriele Cancelli, trombe;
Lorenzo Manfredini, Federico Pierantoni, Filippo Vignato, tromboni;
Riccardo Morandini, Luca Chiari, chitarre;
Alessandro Garino, Federico Rubin, pianoforte;
Stefano Dallaporta, contrabbasso;
Simone Sferruzza, Andrea Grillini, batteria;
William Simone, percussioni

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JAZZ GOES TO COLLEGE

All’interno del corposo palinsesto non potevano mancare le serate organizzate in collaborazione con due partner come il Dipartimento Jazz del Conservatorio “Girolamo Frescobaldi” di Ferrara e l’Associazione Musicisti Ferraresi. Entrambi propongono produzioni originali in cui alcuni dei migliori allievi affiancheranno non solo i docenti, ma anche gli ospiti speciali.

Venerdì 14 aprile, ore 21.30
In collaborazione con il Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara
Roberto Manuzzi Sax Society feat. Roberto Rossi
Roberto Manuzzi, sax contralto, direzione, arrangiamenti;
Roberto Rossi, trombone;
Vincenzo Serra, sax contralto e clarinetto;
Stefano Melloni, Andrea Ferrario, Marco Accoroni, sassofoni;
Fabio Mazzini, chitarra;
Pierfrancesco Melucci, pianoforte;
Francesco Zaccanti, contrabbasso;
Stefano Guarisco, batteria

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Per informazioni e prenotazione cena 0532 1716739 dalle ore 12:00 alle ore 20:00.

Tranne ove diversamente indicato, tutti i concerti si svolgono presso il Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara.

Il Jazz Club Ferrara è affiliato a Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

PRESIDENZA
Andrea Firrincieli

DIREZIONE ARTISTICA
Francesco Bettini

UFFICIO STAMPA
Eleonora Sole Travagli
e-mail press@jazzclubferrara.com; solejazzclubferrara@gmail.com
cell. 339 6116217

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JAZZ CLUB FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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