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da: Legacoop Emilia-Romagna

Nel prossimo incontro, tenuto da Andrea Benini e Chiara Bertelli, verranno
illustrate la storia e le specificità del cooperativismo e di Legacoop.
Proseguono gli incontri del corso per nuovi consiglieri di amministrazione eletti
dalle assemblee dei soci, organizzato da Legacoop Ferrara a supporto delle
cooperative associate.
Nel percorso di formazione, strutturato in un ciclo di 3 incontri, coloro che si apprestano
per la prima volta a ricoprire il ruolo di amministratore possono approfondire gli aspetti
fondamentali della governance della cooperativa e trovare momenti di confronto e di
scambio.
Il corso si è avviato lo scorso giovedì 2 luglio con l’incontro Diritti e doveri
dell’Amministratore, a cura di Manuela Graziani dell’Ufficio Legislazione del Lavoro e
Diritto Societario di Legacoop Ferrara.
Il prossimo incontro – dal titolo La cooperativa: storia, principi e valori. Legacoop:
struttura, servizi e persone – avrà luogo giovedì 9 luglio dalle 14.30 alle 17.30 e sarà
condotto da Andrea Benini e Chiara Bertelli, rispettivamente Presidente e
Responsabile Ufficio Promozione Legacoop Ferrara. Verrà ripercorsa la storia della
cooperazione, mettendo in luce principi e valori che ne sono alla base, e verranno
illustrate le specificità del modello cooperativo e delle associazioni che lo rappresentano e
lo promuovono.
Il ciclo di formazione si concluderà giovedì 16 luglio dalle 14.30 alle 17.30 con l’incontro
Gestione della cooperativa. Come leggere il bilancio. Stefania Droghetti e Chiara
Boldrini, di Legacoop Servizi, illustreranno le voci che compongono il bilancio di una
cooperativa, cercando di fornire agli amministratori elementi utili per poter leggere e
comprendere il contenuto del principale strumento di rendicontazione economica
predisposto obbligatoriamente dalle imprese.
“Anche quest’anno il corso ha riscosso interesse tra i soci delle cooperative” – dichiara
Chiara Bertelli. “Al primo incontro hanno partecipato più di trenta soci. Tra di essi, oltre ai
consiglieri neo eletti, figurano anche consiglieri al secondo o terzo mandato, che hanno
espresso il desiderio di aggiornarsi per svolgere in maniera più consapevole un ruolo di
grande responsabilità”.
Il Secondo Principio di Identità Cooperativa definisce infatti le cooperative organizzazioni
democratiche controllate dai propri soci, i quali partecipano attivamente agli organi di
governo dell’impresa, ovvero Assemblea dei soci e Consiglio di Amministrazione. Ad ogni
socio spetta un voto, indipendentemente dal capitale versato.
È inoltre in risposta al Quinto Principio (Educazione, Formazione ed Informazione) che
Legacoop e le cooperative si impegnano a favorire la formazione dei propri soci,
rappresentanti eletti e dipendenti, affinché essi possano contribuire con competenza ed
efficienza allo sviluppo dell’impresa.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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Francesco Monini
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