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Lavoro. Rete attiva per il lavoro, prosegue in Emilia-Romagna l’attività di orientamento, tirocini, formazione e incrocio tra domanda e offerta: dalla Regione 7 milioni a sostegno di interventi per l’occupazione. Colla: “Diamo continuità alle prestazioni e attività tenendo conto dell’impatto della pandemia sul mercato del lavoro, occorre trasformare le attuali situazioni di crisi in occasioni di riqualificazione e sviluppo sostenibile”

I soggetti privati accreditati si possono candidare per erogare le misure e prestazioni relative agli interventi per l’occupazione fino al 29 aprile 2021, mentre le persone avranno tempo fino al 28 febbraio 2022 per accedere ai servizi. Sono 38 i Centri per l’Impiego in Emilia-Romagna e 9 uffici per il Collocamento mirato rivolto ai lavoratori fragili che collaborano con 85 soggetti presenti con 500 sedi in tutto il territorio regionale

Bologna – Consulenza e laboratori di orientamento, promozione di tirocini con la relativa certificazione delle competenze. Ma anche incrocio tra domanda e offerta di lavoro, accompagnamento al “fare impresa” nonché una formazione mirata all’inserimento lavorativo.
Sono queste, in sintesi, le opportunità per coloro che stanno cercando lavoro in Emilia-Romagna. Prestazioni che possono essere attivate dagli utenti presso i Centri per l’impiego del territorio regionale, e realizzate attraverso soggetti accreditati, nell’ambito degli interventi per l’occupazione della rete attiva per il lavoro.
Per questi interventi la Giunta regionale, guidata dal presidente Stefano Bonaccini, ha stanziato nel corso dell’ultima seduta risorse pubbliche del Fondo sociale europeo 2014/2020 pari a 7 milioni di euro, che potranno eventualmente essere incrementate con ulteriori risorse comunitarie, nazionali o regionali che si rendessero disponibili, da destinare alla realizzazione di interventi per l’occupazione. Da subito oltre 5,5 milioni di euro saranno resi disponibili ai soggetti accreditati che si candideranno, entro il 29 aprile 2021, a erogare le prestazioni e le misure di politica attiva.
Si tratta di un intervento con il quale l’esecutivo di viale Aldo Moro punta a garantire la continuità alle prestazioni, rispetto a quanto già avviato, tenendo conto degli esiti conseguiti e delle modifiche e integrazioni necessarie dovute all’attuale contesto caratterizzato dagli impatti sul mercato del lavoro dell’emergenza sanitaria e dai cambiamenti tecnologici e sociali.

“Diamo continuità- ha detto l’assessore regionale al Lavoro e Formazione professionale, Vincenzo Colla– alle prestazioni e attività tenendo conto dell’impatto della pandemia sul mercato del lavoro. La prospettiva è quella di un’uscita dalla situazione attuale non ponendo solo rimedi agli effetti dell’emergenza, ma trasformando questa crisi senza precedenti in occasione per ripensare il lavoro, promuovendone la qualità con decisioni coerenti ai contenuti del Patto per il Lavoro e per il Clima”.

Sono 38 i Centri per l’Impiego in Emilia-Romagna (uno per ogni distretto sociosanitario, alcuni dei quali articolati a loro volta in sedi decentrate) e 9 gli uffici per il Collocamento mirato rivolto ai lavoratori fragili (uno per ogni provincia emiliano-romagnola e per la Città Metropolitana di Bologna) che collaborano con 85 soggetti accreditati al lavoro, presenti con 500 sedi in tutto il territorio regionale.
“Una rete– è la considerazione di Colla– che è un patrimonio, ma ha bisogno di qualificazione continua, di supporto, monitoraggio e controllo”.
Le persone avranno tempo fino al 28 febbraio 2022 per sottoscrivere il proprio programma presso il Centro per l’impiego, scegliendo il soggetto accreditato. La deliberazione è disponibile nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna Telematico e sul sito http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it.

Il Patto di servizio:
Il “Patto di servizio personalizzato” deve essere sottoscritto, in presenza o a distanza, dal destinatario delle prestazioni con il Centro per l’Impiego e contiene il programma con le prestazioni e le misure adeguate alla persona e al proprio percorso di ricerca attiva del lavoro, che la persona ha diritto di ricevere dal soggetto accreditato scelto fra quelli ricompresi nell’elenco validato con atti regionali.
Le prestazioni e le misure definite nel programma rappresentano le attività che la persona dovrà poter ricevere e che dovranno essere realizzate a suo favore da parte del soggetto accreditato, nel corso di validità del programma con l’obiettivo finale dell’occupazione. Il programma ha una durata massima di 6 mesi dal momento della sottoscrizione, prorogata a 12 mesi qualora entro la fine del sesto mese venga attivato un tirocinio. Durante la proroga sarà così possibile portare a termine le attività iniziate e non terminate durante i primi 6 mesi di programma, e attivare quanto previsto nel programma personalizzato ma non ancora avviato.
Chi sottoscrive il programma si impegna a realizzare le misure previste, col diritto di riceverle dal soggetto privato accreditato, che si impegna a renderle disponibili nell’arco della durata del programma. Se alla scadenza del programma la persona permane nello stato di disoccupazione potrà richiedere, in alternativa, presso il Centro per l’impiego un nuovo programma con un soggetto accreditato diverso e, in questo caso, le prestazioni e le misure già ricevute sono ripetibili. Inoltre potrà proseguire il suo percorso di ricerca del lavoro con lo stesso soggetto accreditato chiedendo pertanto una proroga di 6 mesi dei termini di attuazione del programma già sottoscritto e parzialmente realizzato. In tale caso la persona non potrà richiedere al soggetto attuatore la ripetizione delle misure già ricevute e già erogate da parte dello stesso soggetto. In caso di ripetizione di eventuali misure già erogate, nella discrezionalità del soggetto attuatore, le stesse non saranno comunque remunerate.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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