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da: Associazione Culturale Puedes

Spazio alle band ferraresi White Revellers e PocaBanda.

Il sottomura di via Baluardi continuerà ad animarsi ogni giorno con i laboratori per bambini, lo spazio aperitivo, la pizzeria e il ristorantino La Savina, aperti e attivi, come sempre, dalle ore 18.30 fino a notte.
Dalle 21.30 a mezzanotte concerti dal palco principale e dalla mezzanotte in poi presso l’area BuskerNight . Verrà dato spazio a rotazione a giovani band ferraresi e ad artisti in esibizione al 28° Ferrara Buskers Festival.

Concerto (22.30 – 24.00): White Revellers, nascono a Ferrara a metà settembre 2010 con l’intenzione di comporre musica propria approcciandosi al mondo del rock in un’ottica contemporanea. Tutto nasce da una longeva collaborazione tra il cantante Davide Righini e il chitarrista Matteo Faggioli. A loro si unisce il bassista Filiberto Tartari il quale godeva di particolare stima da parte dei due; l’amicizia e la volontà di puntare agli stessi obbiettivi determina il suo coinvolgimento. Dopo i primi mesi avviene un cambio alla batteria, dove si siederà da maggio 2011 Gianfilippo Invincibile. Inoltre a partire da agosto 2012 fa il suo ingresso nella band Nicola Scaglianti, pronto a offrire una seconda voce di lusso e un’esperta chitarra ritmica. I brani contenuti nella demo hanno permesso loro di giungere secondi alla finale bolognese del contest internazionale Emergenza 2011. Pochi mesi dopo vincono il concorso nazionale per band emergenti Tresy Keep On Rock 2011. Con la partecipazione al progetto europeo Eurock Academy la band ha la possibilità nel giugno 2013 di esportare la propria musica in Svezia e suonare per due volte di fronte al pubblico della città di Luleå.
Apre il concerto il gruppo Dubby Dub

Dalle 00.00 presso la BuskerNight: PocaBanda
Questa la presentazione della band, dalla loro stessa voce “Fé Poca Banda!”…Fate poca confusione!” Ce lo siamo sentiti dire spesso, praticamente sempre, da quando abbiamo iniziato, all’inizio degli anni 2000, in un paese della campagna ferrarese. Siamo partiti come cover band sperimentando diversi generi e facendoci le ossa suonando nelle più svariate situazioni, toccando le 100 date all’anno (arrivando addirittura a fare 3 concerti in un giorno solo). Da circa cinque anni abbiamo deciso di intraprendere una nuova strada, decisamente più impervia, ma carica di soddisfazioni. Nell’autunno 2011 abbiamo terminato la registrazione del nostro primo EP di cinque pezzi, “PocaBanda”. I brani, tutti volutamente in italiano, sono fotografie di fatti realmente accaduti e momenti vissuti, ripercorrendo i vari periodi della nostra piccolissima carriera musicale. Il giugno 2012 vede l’abbandono del chitarrista Daniele Cestari, che prelude al ritorno di Michael Luppi, già dei nostri dal 2006 al 2008. Il 10 giugno 2014 esce il videoclip del singolo “Fuori”, che anticipa l’uscita di “Lilith” primo album della band. Dall’11 novembre 2014 “Lilith” è disponibile su iTunes e su tutti i principali store di musica digitale. Dal 30 giugno 2015 la canzone “Te Levantaràs”, versione spagnola di “Ti Solleverò”, già inclusa nell’album “Lilith” viene pubblicata su tutti i principali stores digitali nel mondo. Nel frattempo, siamo già al lavoro con le pre-produzioni del secondo album della band”.
LINE – UP: Matteo “Teo” Costantini: voce, Michael “Il profe” Luppi: chitarra, Nicola “Nick” Covezzi: chitarra, Enea “Peo” Rinaldi: basso, Daniele “Pes” Cavicchi: batteria.

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Riceviamo e pubblichiamo


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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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