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Da ufficio stampa

Domanda ed offerta di lavoro si incroceranno giovedì 16 febbraio, alle ore 15.30 presso l’Istituto di Istruzione secondaria “Remo Brindisi” del Lido degli Estensi. La quarta edizione di “Oh, my job”, atteso appuntamento organizzato dal Centro comunale Informagiovani di Porto Garibaldi, consentirà ancora una volta di mettere a confronto imprese ed aziende locali con tutti coloro che sono alla ricerca di un lavoro. L’evento si configura dunque come una vera e propria occasione di reclutamento di risorse umane, puntando ad agevolare la ricerca di un lavoro, stabilendo opportunità dirette di contatto con le aziende partecipanti.  Un’esperienza consolidata, che cresce in termini numerici anno dopo anno e che per la prima volta si avvale della stretta collaborazione con l’Istituto di istruzione secondaria “Remo Brindisi” del Lido degli Estensi. La scuola non solo ospiterà l’evento presso la propria sede (Via Boiardo, 10 a Lido Estensi), ma condurrà la prima parte introduttiva, dedicata al tema della formazione professionale e all’alternanza scuola-lavoro, aspetto della didattica cruciale per la carriera lavorativa.

A introdurre i lavori, dopo i saluti dell’Amministrazione Comunale, sarà infatti il dirigente scolastico reggente Massimiliano Urbinati che, in aula magna interverrà sul tema “Tra formazione e lavoro: le opportunità di sviluppo nel territorio di Comacchio”, presentando anche la nuova offerta dei corsi serali promossi dall’istituto. A seguire, alle 16.30, si passerà alla fase operativa, con la possibilità di effettuare colloqui di lavoro, unitamente alla consegna del proprio curriculum alle aziende presenti, ognuna nella propria postazione dedicata.

Sono già 35 ad oggi le aziende che hanno aderito al workshop: si tratta in prevalenza di hotel, campeggi, ristoranti, stabilimenti balneari, agenzie immobiliari, consorzi turistici, ma anche agenzie di animazione ed operatori di settori differenti da quello turistico. Tra le novità di quest’anno, l’opportunità di conoscere direttamente dai responsabili degli enti di formazione, le proposte che saranno attivate sul territorio. Oltre all’Istituto Remo Brindisi, saranno infatti presenti C.F.P. CESTA di Codigoro e lo IAL di Ferrara. L’iniziativa trova inoltre il sostegno delle locali associazioni di categoria, come Confesercenti, CNA, Ascom, da sempre partners dell’iniziativa.

Per tutti la partecipazione è gratuita. E’ richiesta la registrazione solo per aziende, che hanno già aderito in gran numero ed enti di formazione, ai recapiti del Centro Informagiovani (e-mail: informagiovani@comune.comacchio.fe.it,  tel e fax: 0533-328386).

Oh my job! 2017

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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