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Da: Organizzatori
Dopo i successi raccolti dall’EUYO durante il tour primaverile, che ha visto l’Orchestra esibirsi in Italia e in Oman, così come in Austria, Lussemburgo e Germania, i suoi musicisti tornano a Ferrara con una formazione speciale per proseguire l’iniziativa Orchestra in Città!, che ha come scopo quello di portare l’ascolto della musica al pubblico cittadino. Sarà presente in città nei prossimi giorni un quintetto di fiati dell’Orchestra, composto dagli italiani Matteo Sampaolo (flauto) e Daniel Roscia (clarinetto), dallo spagnolo Alberto Esteve Gimenez (oboe) e dai britannici Angharad Elin Thomas (fagotto) e Jacob Bagby (corno).

Venerdì 10 maggio sono previsti due concerti per un pubblico particolare: il primo è alle 10:30, presso la grande Casa-residenza per anziani Residence Service Ferrara di Via dei Tigli, dedicato ai quasi 200 anziani della struttura. Il secondo concerto, previsto per le 17, sarà invece nel Dipartimento di Medicina Riabilitativa dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “S. Anna” di Ferrara, un punto di riferimento per lo sviluppo scientifico e culturale della medicina riabilitativa italiana, dove i degenti potranno avvantaggiarsi dell’ascolto della musica eseguita dal vivo per migliorare la qualità della vita e il proprio benessere psicofisico.

Sabato 11 dalle 12 alle 13 e domenica 12 maggio dalle 11 alle 12 ci saranno altri due concerti: i ragazzi dell’Orchestra daranno vita a due momenti musicali per la manifestazione InternoVerde, riempiendo di note il Giardino 26, in Vicolo del Parchetto, 9 e trasformandolo punto di incontro allegro e inclusivo per le famiglie che visitano il festival e per tutti gli amanti della musica, grandi e piccini.

Il programma musicale comprende l’allegro Quintetto per fiati di Carl Nielsen, le movimentate Antiche danze ungheresi di Ferenc Farkas e due brani del geniale Wolfgang Amadeus Mozart, il Divertimento in si bemolle e l’ouverture dell’opera Il flauto magico.

Orchestra in Città! è una iniziativa della European Union Youth Orchestra come parte della propria residenza a Ferrara, che si propone di diffondere in modo capillare la cultura musicale in città e di coinvolgere un pubblico maggiore all’ascolto della musica classica. I primi eventi diOrchestra in Città! sono partiti ad aprile 2019, tra cui si ricorda il Teatro Open Day del 7 aprile che ha visto la presenza di migliaia di persone al Teatro Comunale aperto per il pubblico.

L’orchestra
L’Orchestra è stata fondata come l’8 marzo 1976 a seguito di una risoluzione votata all’unanimità dal Parlamento Europeo, e nel 1978 ha intrapreso sotto la guida del suo direttore musicale Claudio Abbado il tour inaugurale ad Amsterdam, Bonn, Parigi, Lussemburgo, Bruxelles, Milano e Roma.
Negli anni successivi l’Orchestra è stata diretta da Herbert von Karajan, Daniel Barenboim, Leonard Bernstein e Zubin Mehta e ha intrapreso ogni anno tour in vari stati, tra cui Messico, Cina, Hong Kong, Giappone, USA, India, Russia, Brasile e Argentina, oltre che nei vari paesi europei.
Nel 2018, grazie alla collaborazione tra la RAI, il Comune di Ferrara e il Ministero della Cultura, l’Orchestra trasferisce la propria sede legale a Roma e la sede operativa a Ferrara, presso il Teatro intitolato al suo primo direttore musicale, Claudio Abbado.
Definita dal presidente della Commissione UE Jean-Claude Juncker come “il miglior ambasciatore culturale dell’Unione Europea”, l’Orchestra è composta da giovani dai 16 ai 26 anni, selezionati ogni anno attraverso audizioni in tutti i 28 paesi membri dell’UE tra migliaia di candidati.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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