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Qual è l’Italia che vogliono (in cui sperano, che sognano, che sostengono, in cui credono) i ferraresi?
Il sondaggio che abbiamo proposto è semplicissimo, eppure c’è qualcosa non va. Basta guardare i numeri: il sondaggio sta avendo un grande successo, di critica e di pubblico. In più di duemila l’hanno letto e a centinaia hanno lasciato un commento. Però, alla fine, molti hanno avuto qualche remora a votare. Non se la sono sentita di esprimersi pubblicamente, rendendo visibile il loro nome e cognome. E’ una preoccupazione che capisco solo in parte (mica abbiamo chiesto che partito si voterà alle elezioni), ma che naturalmente rispetto. In futuro, per i prossimi sondaggi, ne terremo conto.

Quello che invece non comprendo, che non accetto, che mi fa anche un po’ arrabbiare, è che, scorrendo la lista dei nomi dei votanti (potete verificare anche voi) non sono riuscito a trovare il nome di nessun politico ferrarese. Nessuno: nessun consigliere comunale, nessun assessore, nessun candidato Sindaco. Insomma, tutti fanno scena muta.
Ma come? Scegli il mestiere della politica, sostieni alcuni valori, ti impegni su programmi e non senti la voglia – il dovere civico – di dire come la pensi, di esprimerti pubblicamente su una questione fondamentale che sta dividendo in due tutta l’Italia?
L’unica speranza è che si siano solo distratti. Una dimenticanza, una svista, qualche contrattempo…
Così, come promemoria per tutti, ho deciso di riportare di seguito nome, cognome e carica degli appartenenti alla classe politica cittadina. Quelli al governo e quelli all’opposizione. Quelli attualmente in carica e quelli che si sfideranno alle prossime elezioni.
Da loro, almeno da loro, aspettiamo di sapere per quale Italia scelgono di impegnarsi ora e in futuro. Non gli rubiamo molto tempo: qualche minuto per leggere il testo del Sondaggio e un minuto per scrivere nome e cognome e dare il proprio voto

Consiglio Comunale in carica

Partito Democratico. Consiglieri del Gruppo:
Tagliani Tiziano (Sindaco)
Calò Girolamo (Presidente del Consiglio Comunale)
Baraldi Ilaria
Bertelli Giulia
Bertolasi Davide
Bianchini Patrizia
Cristofori Tommaso (Presidente)
Facchini Fausto
Fedeli Silvia
Guzzinati Vito
Maresca Dario
Soriani Elisabetta
Talmelli Alessandro
Tosi Ruggero
Turri Pietro
Vignolo Mauro
Vitelletti Bianca Maria
Vitellio Luigi
Sinistra Italiana. Consiglieri del Gruppo:
Fiorentini Leonardo (Presidente)
Forza Italia. Consiglieri del Gruppo:
Anselmi Vittorio (Presidente)
Fornasini Matteo
Peruffo Paola
Zardi Giampaolo
G.O.L. Consiglieri del Gruppo:
Rendine Francesco (Presidente)
Lega Nord. Consiglieri del Gruppo:
Cavicchi Giovanni (Presidente)
Gruppo Misto. Consiglieri del Gruppo:
Marescotti Deanna
Movimento 5 Stelle. Consiglieri del Gruppo:
Balboni Federico
Bazzocchi Alessandro (Presidente)
Fochi Claudio
Mantovani Silvia (Consigliere comunale sino al 13/9/2015)
Marcucci Lorenzo
Morghen Ilaria
Simeone Sergio Mariano (Consigliere comunale sino all’11/10/2017)
Vitali Alessandro (Consigliere comunale sino al 27/5/2015)
Fratelli d’Italia. Consiglieri del Gruppo:
Balboni Alessandro (Presidente)

Giunta Comunale in carica
Tiziano Tagliani (Sindaco)
Massimo Maisto (Vice Sindaco)
Roberta Fusari
Luca Vaccari
Chiara Sapigni
Cristina Corazzari
Roberto Serra
Aldo Modonesi
Simone Merli
Caterina Ferri

Candidati ‘in pectore’ alle prossime elezioni amministrative
Fulvio Bernabei
Roberta Fusari
Piero Giubelli
Francesco Rendine
Vittorio Sgarbi

in copertina illustrazione di Carlo Tassi

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Francesco Monini

Nato a Ferrara, è innamorato del Sud (d’Italia e del Mondo) ma a Ferrara gli piace tornare. Giornalista, autore, infinito lettore. E’ stato tra i soci fondatori della cooperativa sociale “le pagine” di cui è stato presidente per tre lustri. Ha collaborato a Rocca, Linus, Cuore, il manifesto e molti altri giornali e riviste. E’ direttore responsabile di “madrugada”, trimestrale di incontri e racconti e del quotidiano online “Periscopio”. Ha tre figli di cui va ingenuamente fiero e di cui mostra le fotografie a chiunque incontra.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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Francesco Monini
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