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Da Organizzatori

Dal 6 al 14 settembre i Trepponti srotolano il red carpet per accogliere uno degli appuntamenti più attesi dell’estate comacchiese, Note di Settembre. La prestigiosa rassegna concertistica dedicata al cantautorato e organizzata dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo in collaborazione con Produzione Culturale e Made Eventi, giunge alla quinta edizione con quattro imperdibili appuntamenti ad ingresso libero. Sul tappeto rosso Sergio Caputo, Marco Ferradini, i Matia Bazar e i Jazz Inc. featuring Karima.

È iniziato il conto alla rovescia: i Trepponti srotolano il red carpet per accogliere uno degli appuntamenti più attesi dell’estate comacchiese, Note di Settembre. La prestigiosa rassegna concertistica, organizzata dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo in collaborazione con Produzione Culturale e Made Eventi, giunge quest’anno alla quinta edizione. Due fine settimana (06 – 07 e 13 – 14 settembre) per quattro imperdibili appuntamenti ad ingresso libero (inizio ore 21.30) con il meglio del cantautorato italiano tra jazz e pop.
La kermesse alza il sipario – venerdì 06 settembre ore 21.30 – ospitando il pop/jazz di Sergio Caputo, autore della hit “Un sabato italiano”. Negli anni Caputo ha sviluppato un inconfondibile stile musicale e letterario (è altresì autore di svariati romanzi) che abbina la canzone italiana a sonorità jazz, con testi ispirati alla poesia moderna i cui temi predominanti sono il quotidiano, l’amore e le nevrosi metropolitane. A “Un sabato italiano” seguono ben dodici album, la partecipazione al Festival di Sanremo e importanti collaborazioni a fianco di artisti quali Dizzy Gillespie, Tony Scott, Mel Collins, King Krimson, Simply Red, Enrico Rava e Roberto Gatto tra gli altri.
Sabato 7 settembre (inizio ore 21.30) è la volta di Marco Ferradini. “Prendi una donna, trattala male[…]”: gli appassionati di musica italiana associano inevitabilmente il cantautore alla celebre “Teorema”. Ma dal 1981, anno di uscita dell’album “Schiavo senza catene” che include la hit, ne è passata di acqua sotto i ponti: nella sua lunga carriera Ferradini ha pubblicato non solo a una decina di album e scritto brani per artisti del calibro di Lucio Dalla, Marcella Bella, Riccardo Cocciante, Pupo, Mina, Eros Ramazzotti, Luca Barbarossa e Toto Cutugno, ma ha composto jingle per spot televisivi e colonne sonore di amati cartoni animati. A Comacchio si presenta in trio affiancato da José Orlando Luciano (pianoforte e fisarmonica) e Marta Charlotte Ferradini (chitarra, tastiere e cori) per percorrere questo lungo excursus musicale e di vita.
A Note di Settembre torna poi l’apprezzata formula dello storytelling. Dopo Niccolò Fabi, Omar Pedrini e Cristiano Godano, a mettersi a nudo saranno – venerdì 13 settembre, inizio ore 21.30 – i Matia Bazar nella loro rinnovata formazione che vede Fabio Perversi alle tastiere, Luna Dragonieri alla voce, Piero Marras alla chitarra, Fiamma Cardani alla batteria e Paola Zadra al basso. Tra parole e musica, aneddoti e note tratte dall’ultimo lavoro “Questo è il tempo”, la band – tra le più amate dagli italiani – si racconta al pubblico attraverso l’audace e originale mediazione dell’istrionico Franz Campi.
A chiudere la rassegna spetta – sabato 14 settembre, inizio ore 21.30 – ai Jazz Inc., quartetto romagnolo nato dalla sinergia tra Fabio Nobile (batteria), Alessandro Fariselli (sax tenore), Stefano Senni (contrabbasso) e Alessandro Altarocca (pianoforte). Il repertorio proposto, che attinge ai grandi classici del jazz pur strizzando l’occhio a sonorità squisitamente pop e soul, è impreziosito da una delle più intense voci femminili del panorama musicale italiano, Karima. La cantante livornese ha spiccato il volo in brevissimo tempo passando dal talent “Amici”, condotto da Maria De Filippi, a supporter dei concerti di Anastacia, Simply Red e John Legend, fino a collaborare fattivamente con una legenda vivente della musica americana come Burt Baccarach.
Tutti i concerti si svolgono sui Trepponti (Via Trepponti, Comacchio – FE). In caso di maltempo saranno trasferiti alla Sala Polivalente di Palazzo Bellini in via Agatopisto. Per informazioni 0533 314154, www.comunecomacchio.fe.it, www.turismocomacchio.it

PROGRAMMA

Venerdì 06 settembre, ore 21.30
Sergio Caputo
Sergio Caputo, chitarra e voce
Fabiola Torresi, basso e cori
Alessandro Marzi, batteria

Sabato 07 settembre, ore 21.30
Marco Ferradini
Marco Ferradini, voce e chitarra
José Orlando Luciano, pianoforte e fisarmonica
Marta Charlotte Ferradini, chitarra, tastiere e cori

Venerdì 13 settembre, ore 21.30
Matia Bazar Storytelling
con la mediazione di Franz Campi
Luna Dragonieri, voce
Fabio Perversi, tastiere
Piero Marras, chitarra
Paola Zadra, basso
Fiamma Cardani, batteria

Sabato 14 settembre, ore 21.30
Jazz Inc. Featuring Karima
Karima, voce
Alessandro Fariselli, sax tenore
Alessandro Altarocca, pianoforte
Stefano Senni, contrabbasso
Fabio Nobile, batteria

***

INFORMAZIONI
Infoline 0533 314154
www.comunecomacchio.fe.it – www.turismocomacchio.it

DOVE
Tutti i concerti si svolgono sui Trepponti – Via Trepponti, Comacchio (FE). In caso di maltempo saranno trasferiti alla Sala Polivalente di Palazzo Bellini in via Agatopisto.

COSTI E ORARI
Inizio concerti ore 21.30 – Ingresso libero

DIREZIONE ARTISTICA
Luigi Sidero

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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