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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Mercoledì 30 luglio, alle ore 21.15 la rassegna “Comacchio a teatro estate”, diretta da Massimiliano Venturi sbarcherà al Lido degli Estensi con lo spettacolo “Fagiolino e l’elmo di Scipio.” In viale delle Querce la compagnia ferrarese “Le teste di legno” di Stefano Franzoni e Giorgio Riberto proporrà dunque uno dei suoi cavalli di battaglia, uno spettacolo originale, scritto dallo stesso Franzoni, che nel 2010 si è aggiudicato il Premio Ribalte di Fantasia, assegnato dal MAF al Mondo agricolo ferrarese di San Bartolomeo in Bosco. I personaggi sono quelli della nostra tradizione regionale, e gli intrecci quelli classici del teatro dei burattini, debitamente attualizzati e restistuiti alla contemporaneità: Italia, sorella di Fagiolino e di Lasagnino viene corteggiata dal dottor Balanzone che viene rifiutato. Balanzone chiede aiuto al servo Brighella che si affida alle doti di una fattucchiera per indurre Italia in un sonno profondo. Il maleficio si compie e Italia viene affidata alle cure del dottor Balanzone in attesa di una pozione miracolosa.
La compagnia è interprete della declinazione ferrarese della tradizione dei burattini della nostra regione, che vanta illustri precedenti sin dal dopoguerra e che trova nel lavoro di Franzoni e Riberto una eccellente sintesi tra fedeltà alla tradizione ed attualizzazione di quest’arte al gusto contemporaneo.
Mercoledì 6 agosto a Lido di Volano andrà in scena ANDRO, artista poliedrico che incanterà il pubblico con uno spettacolo di giocoleria, fachirismo e comicità, intitolato “E’ SUCCESSA UNA COSA INCREDIBILE”. La rassegna, sotto la direzione artistica di Massimiliano Venturi si avvale del il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e del Centro Unima Italia. L’ingresso agli spettacoli è GRATUITO. Il programma completo è in distribuzione negli uffici turistici dei Sette Lidi e negli esercizi commerciali, ed è scaricabile sul sito www.comacchioateatro.it (dove è possibile consultare anche la descrizione degli spettacoli). Sul sito è possibile iscriversi alla newsletter gratuita, per ricevere tutte le informazioni relative ai prossimi appuntamenti. In caso di pioggia gli spettacoli saranno rimandati a data da destinarsi. Infoline: 349 0807587 – email info@comacchioateatro.it

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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