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Da: Mario Zamorani.

Gentile dott.ssa Luciana Lamorgese,

Le scriviamo per portare alla Sua attenzione fatti che a noi sembrano molto gravi, persino inquietanti, e che stanno avvenendo a Ferrara.
Circa sette mesi or sono è stato eletto un sindaco leghista. Poco male se si trattasse di un normale avvicendamento nella nostra città. Ma uno dei primi atti del sindaco è stata la nomina a vicesindaco di un pluricondannato, oltre che pluripreferenziato, il sig. Nicola Lodi. Sono cinque le sentenze a suo carico. La prima è per un furto commesso nell’aprile del 1994 a Mirabello (Fe). Nel gennaio 2007 Lodi viene condannato per sottrazione di cose sottoposte a pignoramento. Nel 2014 patteggia per il reato di usurpazione di funzioni pubbliche. Nel 2015 patteggia per il reato di violazione colposa dei doveri di custodia di cose pignorate. Nell’ottobre 2018 patteggia per manifestazione non autorizzata in luogo pubblico. Un’altra sentenza sfavorevole arriva in sede civile dal Tribunale del lavoro. Queste note sono riportate non con intenti giustizialisti, ma solo per indicare che forse si poteva scegliere altri come vicesindaco; anche alla luce dei suoi comportamenti successivi nelle Istituzioni.
Nelle ultime settimane due fatti fra gli altri hanno raggiunto gli echi delle cronache oltre le mura cittadine.
Il consigliere comunale della Lega e vicecapogruppo in Consiglio, sig. Stefano Solaroli, in un video pubblicato da LA7 il 16 gennaio 2020, propone all’allora sua collega di partito Anna Ferraresi (giudicata scomoda dalla Lega) di accettare un’assunzione a tempo indeterminato in cambio delle dimissioni da consigliera comunale. Si tratta di un dialogo svoltosi all’interno della Casa comunale fra due pubblici ufficiali. Sempre Solaroli precisa come la proposta “trovasse il coinvolgimento e l’approvazione sia del vicesindaco Nicola Lodi, che del sindaco, Alan Fabbri”. Per questo il sig. Mario Zamorani in data 22 gennaio 2020 ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ferrara. I reati ipotizzati sono concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità e traffico di influenze illecite. Inutile dire che il video ha sollevato un mare di polemiche, di fronte alle quali sindaco, vicesindaco e Lega tutta decidono di non intervenire, dopo la semplice autosospensione del Solaroli dal proprio partito. Sindaco e vicesindaco, chiamati in correità, non assumono alcuna iniziativa, rinunciando così a tutelare le Istituzioni.
Il vicesindaco sig, Nicola Lodi nei pochi mesi della sua attività istituzionale è approdato più volte alla cronaca per le sue intemperanze e per significativi episodi di mancanza di rispetto per le Istituzioni, ad esempio per bestemmie pronunciate in pubblico. In piena campagna elettorale per le elezioni regionali, recentemente, in una delle sue frequenti dirette facebook, il sig, Lodi, vicesindaco, diceva: “Vi colpirò forte politicamente, vi farò male, molto male, ma non lo farò adesso perché non sono vigliacco come voi, infame come voi […]. Vi faremo un culo così” rivolgendosi sia ai giornalisti di PiazzaPulita (LA7) che agli oppositori politici.
Ci teniamo a sottolineare che durante le significative discussioni sviluppatesi in seguito a tali episodi (e altri momenti, diciamo così, critici) è sempre il vicesindaco a esporsi e a intervenire, mentre il sindaco è quasi costantemente assente. E sappiamo bene che in tutti i casi in cui sostituisce il sindaco, il vicesindaco esercita anche le funzioni a lui spettanti in qualità di ufficiale del Governo.
Inoltre il sig. Nicola Lodi vive in una casa popolare nonostante un reddito netto di 3.400 euro al mese e ha un contrassegno disabili anche se corre, va in bici e in slittino, e solleva pesi.
Ora a noi sembra che a Ferrara si sia consolidata non tanto una diatriba politica in senso classico, ma che si sia aperto un vallo fra difesa dello Stato di diritto e attacco allo stesso.
Le confessiamo che siamo attoniti e per il rispetto che abbiamo per Lei, per il Suo alto ruolo e per le Istituzioni, Le chiediamo se esistano i margini per un Suo intervento o comunque per l’avvio di procedure che possano restituire a tanti ferraresi il rispetto per legge, diritto e Costituzione, e la dovuta stima verso Istituzioni che a noi sembrano vilipese.
Con stima e attenzione, porgiamo i nostri saluti

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

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