Skip to main content

da: organizzatori

Giovedì 21 maggio circolo Arci ZONE K rassegna “Zone Jazz”
Via S.Margherita, 331
Malborghetto di Boara, Ferrara

Inizia ufficialmente la rassegna “Zone Jazz” al Circolo Arci Zone K ed è un’apertura in grande stile col progetto Jazz With A Soul Quintet che raduna alcuni dei migliori musicisti della scena italiana.
Il soul jazz è un genere musicale sviluppatosi dall’hard bop, con forti tinte blues, gospel e rhythm and blues. A differenza dell’hard bop, il ritmo e i temi sono più semplici e gli assoli solitamente meno complessi.
Sviluppatosi negli anni cinquanta ma ancora oggi molto popolare, a questo genere si sono accostati in vario modo musicisti e gruppi celeberrimi come il quintetto di Cannonball e Nat Adderley, i Jazz Messengers di Art Blakey, Horace Silver; il quintetto che viene proposto stasera riprende le atmosfere e le sonorità di questo stile molto emozionale e diretto dove il coinvolgimento del pubblico tramite il “groove” dei brani è uno degli elementi principali.
In programma ci saranno brani di Bobby Timmons, Cannonball Adderley, Joe Zawinul.
I musicisti coinvolti in questa stimolante performance sono tutti di primissimo livello, a partire da Roberto Manuzzi, coordinatore dei corsi jazz presso il Conservatorio di Ferrara, sassofonista, compositore, il quale ha dietro di sé una lunga e varia carriera che ha toccato tutti i generi musicali, dalla musica d’autore (per venticinque anni è stato nel gruppo di Francesco Guccini) alla musica contemporanea, classica e jazz. Manuzzi è inoltre il curatore di tutta la rassegna “Zone Jazz” in programma a Zone K il giovedì sera.
Pasquale Paterra, alla tromba e flicorno, già allievo dei corsi dei conservatori di Ferrara e Rovigo, giovane e brillante trombettista che sta velocemente facendosi strada nel mondo del jazz con collaborazioni prestigiose.
Enrico Ronzani, al pianoforte, anch’egli ex allievo dei conservatori di Ferrara e Rovigo, è al momento uno dei più preparati pianisti jazz della sua generazione, pienamente a suo agio in molti ambiti musicali diversi.
Stefano Peretto, alla batteria, un musicista estremamente poliedrico e completo tecnicamente, immancabile partner per qualsiasi situazione musicale che richieda un grande batterista. E’ docente di percussioni presso il Liceo Musicale di Parma.
Pierluigi MIngotti, al contrabbasso, bassista elettrico di enorme talento, anch’egli già nel gruppo di Francesco Guccini (ma ha collaborato con artisti come Eumir Deodato, Eugenio Finardi, Andy J. Forest). E’ docente di basso elettrico presso il Conservatorio di Rovigo.
Una serata imperdibile dunque per tutti gli amanti del genere, che potranno godere di una cornice perfetta allo Zone K.
L’apertura è prevista per le 18, il concerto inizierà intorno alle 22. Sarà possibile prenotare il tavolo vista la limitata disponibilità dei posti.
L’ingresso è gratuito e riservato ai soci Arci.

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it