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da: ufficio stampa Il Baule Volante

Sabato 2 Gennaio alle ore 16,00 la rassegna natalizia Babbo Natale, Gnomi e Folletti prosegue, alla Sala Estense (Ferrara, Piazza Municipale), con il terzo appuntamento a teatro. Il giovane e amato artista centese Marco Cantori presenta, con la compagnia Teatroperdavvero, “Re Tuttocancella” una fiaba da lui scritta, diretta e interpretata, con tante sorprese per i più piccoli, ma anche molta ironia e poesia per uno spettacolo che coinvolgerà grandi e piccini.
“C’era una volta un principe bambino. Di andare a scuola voglia non ne aveva ed allora piangeva. Numeri, note, lettere e figure per lui eran solo seccature, perché troppo difficili e complicate, che quasi quasi le avrebbe strozzate. Le odiava proprio con rancore e promise vendetta dal profondo del suo cuore. Promise che se grande fosse diventato, tutte le scritte avrebbe mangiato…”
Re Tuttocancella è uno spettacolo dedicato in particolare ai bambini che stanno per scoprire o hanno appena scoperto l’universo delle lettere, dei numeri, delle figure geometriche e delle note. Il lavoro è incentrato su tematiche semplici ma fondamentali quali le lettere, i numeri, le figure geometriche, le note musicali, i punti cardinali, le parole, le frasi ma anche l’importanza di collaborare con gli altri per superare le difficoltà, il riconoscimento e l’accettazione di queste ultime.
Per rendere l’opera più accattivante e fruibile, Marco Cantori ha scelto di fondere la forma narrativa più tradizionale a elementi visivi, ritmici e di teatro fisico come il ballo e le body percussion, una tecnica che consiste nel far suonare diverse parti del proprio corpo come se fossero delle percussioni; il linguaggio video e le ombre cinesi, che aumentano la fruibilità della storia da parte anche dei più piccoli, la maschera e il grottesco, attraverso cui il personaggio del cattivo viene mediato; oltre al coinvolgimento del pubblico.
Un debutto ferrarese assoluto questo di Marco Cantori, artista centese molto conosciuto a Ferrara dalla comunità degli artisti e non solo. Cantori, formatosi presso i Centri Teatrali Universitari di Ferrara e Tolosa (Francia), ha completato la formazione a Sant’Arcangelo di Romagna e presso il Teatro del Lemming di Rovigo: proviene, quindi, dal Teatro di Ricerca ma, da tempo, si occupa di infanzia insegnando teatro e occupandosi di progetti rivolti ai giovani.
Ora, con la nuova formazione che ha voluto chiamare Teatroperdavvero, debutta a Ferrara con la sua prima creazione autonoma rivolta squisitamente al pubblico dei più piccoli: uno spettacolo divertente, sonoro e ricco di sorprese in cui realtà e fantasia si fondono insieme, per dare vita ad una favola che conduce gli spettatori attraverso l’universo delle lettere, dei numeri, delle figure e delle note.
Per tutti i bambini dai 4 agli 8 anni.
Inizio spettacolo: ore 16,00 (la biglietteria apre a partire dalle ore 15,00)
Biglietti: posto bambini € 5,00, adulti € 6,00
Informazioni: Il Baule Volante – Andrea Lugli – Paola Storari 0532/770458 – 347/9386676.

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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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