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Da: Francesco Lavezzi, Ufficio Stampa provincia Ferrara

Recupero rifiuti sulle sponde del canale sulla via Cembalina a Spinazzino, grazie a volontari, Consorzio di Bonifica e Polizia provinciale

“Una bella sinergia in campo ambientale è avvenuta ieri a Ferrara, grazie a otto volontari che non si sono risparmiati e al Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara”.
Sono le parole di commento del comandante della Polizia provinciale, Claudio Castagnoli, a conclusione di un’operazione di recupero rifiuti, avvenuta sulle sponde del canale lungo la via Cembalina in località Spinazzino.
Tutto è partito da una volontaria, Laura Felletti Spadazzi, che ha ricevuto da parte di un cittadino ambientalista la segnalazione che nella pulizia del fondo del canale con le sponde in cemento, una parte del fango scavato nel corso di lavori a cura del Consorzio, stava per essere riversato sulla sponda verde adiacente coprendo dei rifiuti plastici, e non solo, precedentemente lasciati sul posto da ignoti.  
“Ho avvisato la Polizia provinciale – dice Laura – che ha riscontrato l’immediata disponibilità del Consorzio di sospendere temporaneamente i lavori per consentire un recupero preventivo dei rifiuti prima che venissero seppelliti da quanto rimosso dalla Cembalina”.
Otto persone per due ore e mezza hanno raccolto plastica e rifiuti vari sulla ripida sponda del canale che costeggia via Cembalina, riempendo una ventina di sacchi grandi colmi in particolare di plastica, in gran parte ridotta in piccoli pezzi a seguito di precedenti sfalci avvenuti negli anni precedenti senza rimuovere i rifiuti.
Sono stati raccolti anche oggetti ingombranti, come un cestello di lavatrice, uno pneumatico, pezzi di metallo, pannelli in cartongesso e di gomma espansa, un asse da stirare e anche un paio di sci.
Tutti i rifiuti sono stati fotografati, geolocalizzati e ne è stata informata Hera.
“Plaudo a questo primo esperimento di collaborazione per la tutela dell’ambiente che è fra le linee principali del Consorzio – afferma il direttore Mauro Monti – e da questo importante incontro, in accordo con la Polizia provinciale, cercheremo di iniziare con il nuovo anno a dare sistematicità e programmazione, ogni volta che ci sarà possibile, a questa forma di cooperazione per quel bene unico che è l’ambiente nel quale viviamo”.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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