Regione: approvati 27 corsi percorsi biennali per il conseguimento del diploma di tecnico superiore
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Da: Ufficio Stampa Regione Emilia-Romagna
Dall’energia sostenibile alle filiere culturali, dalla meccatronica all’infomobilità: approvati 27 corsi percorsi biennali per il conseguimento del diploma di tecnico superiore, la Regione stanzia oltre 8 milioni di euro. Oltre l’80% trova lavoro entro un anno.
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Via libera della Giunta regionale alle proposte delle Fondazioni ITS dell’Emilia-Romagna per il biennio formativo 2020-2022. Approvato anche il Catalogo dell’offerta formativa per l’acquisizione in apprendistato di un diploma di istruzione tecnica superiore. L’assessore Colla: “Sosteniamo per nostri i giovani una porta di accesso verso un lavoro dignitoso e di qualità”
Tecnici per la gestione di impianti energetici, per l’edilizia sostenibile e anche per il marketing delle filiere turistiche e delle attività culturali. Ma anche futuri addetti per dispositivi diagnostici, terapeutici e riabilitativi nonché per le produzioni agrarie, agroalimentari e agroindustriali. Infine, tecnici per lo sviluppo di sistemi software, per l’internazionalizzazione delle imprese, per l’automazione e i sistemi meccatronici, per I’infomobilità e le infrastrutture logistiche per la mobilità delle persone e delle merci nonché per iI settore tessile, abbigliamento e moda.
Sono alcuni dei settori produttivi e di servizio, che ricalcano in gran parte l’attività delle imprese made in Emilia-Romagna, sui quali saranno formati i giovani che frequenteranno uno dei 27 percorsi biennali per il conseguimento del diploma di tecnico superiore approvati dalla Giunta regionale, per un finanziamento pubblico di oltre 8 milioni di euro. Le attività di formazione saranno realizzate dalle Fondazioni ITS dell’Emilia-Romagna che hanno presentato i percorsi biennali per l’anno formativo 2020/2022.
Con la delibera è stato approvato anche il “Catalogo” dell’offerta formativa per il biennio 2020/2022 per l’acquisizione in apprendistato di un diploma di istruzione tecnica superiore (ITS).
“I percorsi di formazione tecnica rappresentano per nostri i giovani una porta di accesso verso un lavoro dignitoso e di qualità, per questo come Regione Emilia-Romagna siamo fortemente impegnati a finanziarli e sostenerli- ha commentato l’assessore regionale alla Formazione professionale e Lavoro, Vincenzo Colla-. Sappiamo che i ragazzi che si rivolgono agli Istituti tecnici superiori hanno una percentuale di sbocco occupazionale molto alta e in linea con il percorso di apprendimento seguito. Questi dati sono il risultato dell’intreccio fondamentale fra sistema scolastico, imprese e territorio, che consente di rispondere alle richieste di professionalità e competenze attraverso attività laboratoriali e di stage e l’impiego di docenze che provengono anche dal mondo del lavoro. Questa è la direzione in cui vogliamo continuare ad andare per qualificare sempre di più il mercato del lavoro”.
L’efficacia occupazionale di questo segmento dell’infrastruttura educativa dell’Emilia-Romagna è dimostrata dai dati sulla condizione dei diplomati: dal Monitoraggio Indire 2020, l’83% dei diplomati delle Fondazioni Its dell’Emilia-Romagna a 12 mesi dal diploma ha trovato un’occupazione, nel 91% dei casi coerente col percorso formativo svolto.
La delibera di Giunta è pubblicata nel Bollettino telematico ufficiale della Regione Emilia-Romagna e sul sito http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it . /gia.bos.
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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.
Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .
Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.
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