Skip to main content

Eseguiti quasi 10.300 tamponi e più di 3.000 test sierologici. Il 94% dei casi attivi con sintomi lievi in isolamento a casa; l’età media nei nuovi positivi è di 42,2 anni. +60 guariti. 17 nuovi decessi

Bologna – Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 59.249 casi di positività1.652 in più rispetto a ieri, su un totale di 10.299 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è oggi del 16%.

Dei nuovi contagiati, sono 789 gli asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: complessivamente, tra i nuovi positivi 280 persone erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 359 sono state individuate nell’ambito di focolai già noti.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 42,2 anni.

Sui 789 asintomatici356 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 36 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, per screening sierologico, 12 con i test pre-ricovero. Per 381 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 371 nuovi casi, poi Modena (344), Reggio Emilia (260), Ravenna (139), Rimini (122), Piacenza (106), Parma (90) e Ferrara (89). Seguono Forlì (60), Cesena (48) e Imola (23).

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

tamponi effettuati sono stati 10.299, per un totale di 1.612.029. A questi si aggiungono anche 3.093 test sierologici.

casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 26.492 (1.575 in più di ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 24.972 (+1.454 rispetto a ieri), il 94% dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 17 nuovi decessi9 in provincia di Modena (2 donne di 85 anni, 3 donne di 88, 90 e 94 anni e 4 uomini di 72, 82, 84 e 87 anni), in provincia di Reggio Emilia (2 uomini di 80 e 93 anni e una donna di 69 anni), 2 in provincia di Parma (2 uomini di 83 e 94 anni), 1 in provincia di Piacenza (1 uomo di 87 anni), 1 in provincia di Ferrara (un uomo di 91 anni) e 1 in provincia di Rimini (un uomo di 78 anni). Non si registrano decessi nelle province di Bologna, Ravenna e Forlì-Cesena. Dall’inizio dell’epidemia i morti complessivi in Emilia-Romagna sono 4.664.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 138 (+6 rispetto a ieri), 1.382 quelli in altri reparti Covid (+115).

Sul territorio, le 138 persone ricoverate in terapia intensiva sono così distribuite: 9 a Piacenza (+2 rispetto a ieri), 12 a Parma (+1), 8 a Reggio Emilia (invariato rispetto a ieri), 28 a Modena (+2), 45 a Bologna (+1), 4 a Imola (+1), 8 a Ferrara (invariato), 6 a Ravenna (invariato), 5 a Forlì (invariato), 4 a Cesena (invariato) e 9 a Rimini (-1 rispetto a ieri).

Le persone complessivamente guarite salgono a 28.093 (+60 rispetto a ieri).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 7.322 a Piacenza (+106 rispetto a ieri, di cui 26 sintomatici), 5.997 a Parma (+90, di cui 65 sintomatici), 9.232 a Reggio Emilia (+260, di cui 161 sintomatici), 8.721 a Modena (+344 di cui 194 sintomatici), 11.670 a Bologna (+371, di cui 134 sintomatici), 1.116 casi a Imola (+23, di cui 18 sintomatici), 2.759 a Ferrara (+89, di cui 34 sintomatici); 3.226 a Ravenna (+139, di cui 82 sintomatici), 2.499 a Forlì (+60, di cui 47 sintomatici), 1.890 a Cesena (+48, di cui 41 sintomatici) e 4.817 a Rimini (+122, di cui 61 sintomatici). /JF

tag:

REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it