Skip to main content

Da: Ufficio Stampa Regione Emilia-Romagna

 

 Nuovo Patto per il Lavoro e per il Clima. Illustrato oggi a tutte le forze economiche e sociali il ‘progetto per l’Emilia-Romagna’. Il presidente Bonaccini: “Per noi un’occasione storica, abbiamo la possibilità inedita di poter decidere cosa fare, quanto investire, dove, in un’azione condivisa”

Unanime condivisione dei contenuti da parte degli intervenuti. Ora parte il percorso di arricchimento della bozza e il confronto con interlocutori e associazioni che si occupano di cambiamenti climatici per raccogliere contributi. Si punta ad arrivare a una firma in ottobre. La vicepresidente Elly Schlein: “Il patto per il lavoro e per il clima è un impegno condiviso per ripartire nella giusta direzione dello sviluppo equo e sostenibile”. L’assessore Vincenzo Colla: “Il nostro obiettivo strategico è tornare ai livelli pre covid nel 2022”. Calvano: “Siamo determinati a puntare sulla semplificazione, dove ci sono pro cedure ridondanti le supereremo insieme”

Bologna – Un nuovo Patto per il Lavoro e per il Clima, per sostenere la ripartenza dell’Emilia-Romagna e porre basi forti e concrete a uno sviluppo sostenibile, equo, veloce, semplificato.

E’ partito oggi a Bologna il percorso che dovrà portare, entro ottobre, alla sottoscrizione di un piano d’azione condiviso dalla Regione con tutte le forze economiche, sociali, associazioni d’impresa, professioni, enti locali, organizzazioni sindacali e di categoria. Al contempo parte il percorso di confronto con interlocutori e associazioni che si occupano di cambiamenti climatici e come affrontarli, per raccogliere contributi qualificati.

Un percorso introdotto oggi dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che insieme agli assessori della sua Giunta Vincenzo Colla, Elly Schlein e Paolo Calvano ha illustrato i cardini di cui si comporrà il nuovo Patto per il Lavoro e per il Clima.

Quattro assi fondamentali e tredici titoli chiave per creare un perimetro che negli aderenti al Patto ha trovato un’adesione convinta su temi, su metodi e sul percorso.

Un nuovo Patto visto quindi come un ‘progetto per l’Emilia-Romagna’ cui tutti possono dare un contributo, un patto di impegni con un reciproco riconoscimento del ruolo di ciascuno dei soggetti firmatari.

Un Patto che sottolinea un nuovo e maggiore ruolo delle città e dei territori nella ricostruzione di un nuovo sviluppo, basato su buona sanità, pubblica e per tutti, con un forte rilievo dei saperi e delle competenze, stili di vita e consumi più sostenibili, centralità della scuoladigitalizzazione. Uno sviluppo equo, attento al contrasto delle diseguaglianze, una transizione ecologica che punti sul capitale umano e metta al centro il lavoro e il clima.

“E’ per noi un’occasione storica- ha commentato il presidente Bonaccini-: contrariamente al primo Patto per il lavoro e la legalità, stavolta la programmazione è nelle nostre mani, avremo la possibilità inedita di poter decidere cosa fare, quanto investire, dove, in un’azione condivisa. Io voglio avere fiducia sull’uscita dalla recessione, il 99% delle attività economiche in Emilia-Romagna è aperto e il risparmio dei suoi abitanti è cresciuto. Dobbiamo aggredire i prossimi mesi e anni. Le stime ci dicono che avremo un calo del Pil inferiore a quello nel resto del Paese. Ma nel 2021 avremo un rimbalzo positivo: una volta che si sia definitivamente ucciso il virus, qui potremmo rimontare prima di altre aree, abbiamo gli strumenti finanziari e puntiamo sugli investimenti”.
“E’ una bella sfida- ha concluso Bonaccini-, ma non dobbiamo avere paura, credo che abbiamo dimostrato in questi anni di saper interpretare sfide del genere. Abbiamo il dovere di provare a dare una mano all’Emilia-Romagna, perché così diamo una mano anche al Paese”.

Vincenzo Colla, assessore a Sviluppo e lavoro, ha tracciato lo scenario in cui questo nuovo patto si collocherà, un contesto economico e sociale in cui “l’impatto degli ammortizzatori ha avuto una tenuta formidabile”. “Ma i segnali di ripresa sono evidenti: se l’autunno sarà galantuomo- ha detto Colla-, con una crescita alle spalle durata 6 anni che ha portato nel 2019 a un +7 % di Pil, nel 2020 avremo un prodotto interno lordo che risentirà della crisi meno che a livello nazionale. Ma soprattutto nel 2021 il rimbalzo positivo ci sarà e noi vogliamo tornare agli indicatori economici pre covid entro il 2022: questo è il nostro obiettivo strategico, il ruolo del Patto. Un Patto che per la prima volta si colloca a monte della discussione sul Recovery fund, risorse 2021/27 Ue e l’eventuale Mes, che determinano il futuro degli investimenti insieme alle loro priorità”.

“Il nuovo Patto- ha aggiunto la vicepresidente della Regione, Elly Schlein-, da costruire insieme attraverso la raccolta di contributi, integra una visione del futuro dell’Emilia-Romagna: ripartire attraverso la creazione di lavoro di qualità, attuando la transizione ecologica e contrastando le diseguaglianze. Abbiamo voluto integrare nel Patto ambiziosi obiettivi climatici: l’azzeramento delle emissioni climateranti prima del 2050, il 100% di energie pulite e rinnovabili entro il 2035, in linea con le ambizioni e le nuove direttrici di investimento europee.”
“Una regione – ha aggiunto la vicepresidente-  che sia sempre più della conoscenza e dei saperi, dai servizi per l’infanzia all’Emilia-Romagna come grande polo della cultura e della creatività, e dei diritti con il contrasto delle diseguaglianze territoriali, economiche, sociali e di genere che impediscono uno sviluppo equo e sostenibile”.

L’assessore al Bilancio Paolo Calvano ha quindi posto l’accento sul tema della semplificazione, auspicando “un atteggiamento condiviso della Pubblica amministrazione, dall’Unione europea ai Comuni, perché serve un’azione di sistema. Come Regione Emilia-Romagna siamo determinati a farlo. Dove ci sono procedure ridondanti bisogna fare uno sforzo per superarle. Dobbiamo essere orientati al risultato per rendere più celere la Pubblica amministrazione e trasformarla in un alleato di cittadini e imprese, e non una controparte. E soprattutto, semplificazione e legalità non devono mai entrare in conflitto ma sostenersi a vicenda. Semplificazione infine significa anche digitalizzazione, per facilitare l’accesso ai servizi per cittadini e imprese”. /va.ma.

 

Tutte le notizie su www.regione.emilia-
tag:

REGIONE EMILIA-ROMAGNA


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
I
 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

1
2
3
4
5

Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

1
2
3
4
5

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it


Ti potrebbero interessare