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Da: Ufficio Stampa Regione Emilia-Romagna

 

Per dare un taglio alla Tari arrivano dall’Atersir, l’Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per il servizio idrico e i rifiuti, altri 2 milioni di euro, che si aggiungono ai 2 milioni già stanziati dalla Regione. Un fondo di circa 4 milioni va ai Comuni più virtuosi nella gestione dei rifiuti

Salgono a circa 20 milioni di euro le risorse ‘liberate’ a favore dei comuni della Regione per dare un taglio alla tassa o alla tariffa del servizio dei rifiuti, a favore di chi si trova in difficoltà economica a causa della crisi post coronavirus, e per premiare i territori con le performance migliori di riduzione dei rifiuti.

Il presidente Stefano Bonaccini ha infatti firmato la nuova ordinanza che stanzia ulteriori 2 milioni di euro, da aggiungere alla manovra da quasi 18 milioni già varata a fine giugno.
Si tratta di nuove risorse rese disponibili nell’ambito dell’avanzo di bilancio di Atersir, l’Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per il servizio idrico e i rifiuti, che riunisce tutti gli enti locali da Piacenza a Rimini.

Con lo stesso provvedimento, si mettono anche a disposizione 3 milioni e 900mila euro per i Comuni più virtuosi, ossia quelli dove nel 2019 si sono raggiunte le perfomance migliori di riduzione dei rifiuti.

“Sono novità attese e importanti, frutto del fondamentale lavoro di squadra svolto con i comuni e Atersir- afferma l’assessore regionale all’Ambiente, Irene Priolo-.  La nuova Ordinanza completa un disegno a cui lavoriamo da mesi e fornisce davvero le risposte attese da enti locali, privati e aziende. Proprio l’emergenza legata al Covid ci impone di ripensare il modello di sviluppo per renderlo sempre più circolare; assicurare risorse ai territori che hanno attuato le misure più avanzate nella gestione sostenibile dei rifiuti è sicuramente un passo importante in questa direzione”.

“Si è realizzato un ottimo esempio di collaborazione inter istituzionale tra il livello comunale rappresentato da Atersir e quello regionale, indispensabile per fronteggiare situazioni complesse come quelle generate dall’emergenza in corso- aggiunge la presidente dell’Agenzia territoriale, Francesca Lucchi-. Grazie a questa sinergia negli ultimi due mesi sono stati resi disponibili 7 milioni e 800mila euro per la riduzione della tassa e della tariffa dei rifiuti. Tale modello organizzativo, già sperimentato in passato in altre situazioni di emergenza, dovrà essere sempre più utilizzato anche in condizioni ordinarie. Atersir ha dimostrato già in più occasioni di poter fare la sua parte”.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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