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Da: Ufficio Stampa Regione Emilia- Romagna

Polizie locali. Dall’utilizzo di droni ai sistemi innovativi di comunicazione e lotta al degrado urbano e ambientale: un milione di euro per 36 progetti di Comuni e Unioni, da Piacenza a Rimini. Bonaccini: “Sostegno agli Enti locali nella fase di ripartenza per lo sviluppo di servizi che devono diventare sempre più un riferimento per le nostre comunità”.

Via libera alle graduatorie dei progetti ammessi a contributo. Due i filoni: uno legato a progetti di modernizzazione delle attività in corso, il secondo per iniziative di valenza regionale a favore di cittadini e territori

 Dall’utilizzo dei droni per attività di prevenzione fino ai nuovi sistemi di sicurezza in uno scenario post-pandemico. Innovazione del sistema delle comunicazioni via radio, lotta al degrado urbano e ambientale per contrastare l’abbandono dei rifiuti. Ma anche ridefinizione delle modalità della formazione sulla sicurezza agli studenti, nonché tecniche per ascoltare chi abbia un deficit sensoriale.

Da Piacenza a Rimini, sono alcuni dei 36 progetti finanziati dalla Regione con oltre un milione di euro, presentati da Enti locali dell’Emilia-Romagna (Comuni, Unioni di Comuni e Province) per investimenti relativi allo sviluppo di servizi svolti dai Corpi di polizia locale, nonché per realizzare progetti sperimentali di innovazione e progetti di rilievo regionale per il miglioramento delle attività. Le risorse messe a disposizione serviranno non solo per aumentare la sicurezza, anche con l’utilizzo strumenti tecnologici, ma è previsto il finanziamento per la sperimentazione di nuovi progetti, il tutto per dare risposte più efficaci ai bisogni dei cittadini.

“La ripartenza- sottolinea il presidente della Regione, Stefano Bonaccini– passa anche attraverso l’impegno nel sostenere gli Enti locali, impegnati con i propri servizi di polizia locale nel garantire in primo luogo una civile convivenza. Tantissimi operatori spesso riferimento per le nostre comunità, che vogliamo mettere nelle condizioni di lavorare al meglio, per rendere sempre più efficace l’azione di Polizia locale e incentivare una forte cultura della legalità”.

Gli Enti locali ai quali è stato riconosciuto il contributo hanno concorso su due filoni. Uno legato a progetti di modernizzazione, ovvero iniziative progettuali e investimenti per migliorare servizi già erogati dai corpi di polizia locale (23 iniziative progettuali per 497.862 euro complessivi). A presentarli: Unione Bassa Reggiana (Re), Unione dei Comuni della Bassa Romagna (Ra), Unione Colline Matildiche (Re), Unione Comuni Modenesi Area Nord (Mo), Comune di Riccione (Rn), Unione Comuni Pianura Reggiana (Re), Unione Valnure e Valchero (Pc), Comune di Parma, Unione Terre di Castelli (Mo), Unione delle Terre d’Argine (Mo), Unione della Romagna Faentina (Ra), Comune di Cervia (Ra), Provincia di Piacenza, Unione Terre d’Acqua (Bo), Comune di Ravenna, Unione Comuni del Frignano (Mo), Unione Val d’Enza (Re), Unione Terre e Fiumi (Fe), Comune di Sassuolo (Mo), Comune di San Lazzaro di Savena (Bo), Unione di Comuni della Romagna Forlivese – Unione Montana (Fc), Comune di Castelfranco Emilia (Mo) e Comune di Bondeno (Fe).

L’altro filone riguardava progetti di valenza regionale di innovazione e sperimentazione, legati ad attività specifiche da intraprendere a favore dei cittadini e dei territori presidiati (13 progetti per un contributo complessivo di 596.574 euro). Sono stati avanzati da: Unione Comuni Valli e Delizie (Fe), Comune di San Lazzaro di Savena (Bo), Unione dei Comuni della Bassa Romagna (Ra), Comune di Comacchio (Fe), Comune di Bologna, Comune di Cervia (Ra), Comune di Riccione (Rn), Comune di Reggio Emilia, Comune di Soragna (Pr), Comune di Parma, Comune di Modena, Comune di Cento (Fe) e la Provincia di Modena.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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