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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Sisma – On line sul sito della Regione il Rapporto redatto dalla Commissione Ichese sull’analisi di possibili relazioni tra sisma ed estrazioni di idrocarburi. Un gruppo di lavoro presso il Mise sta lavorando agli approfondimenti indicati nelle raccomandazioni della Commissione, per la definizione di linee guida. Nel frattempo sospese in tutta l’Emilia-Romagna nuove attività di ricerca e coltivazione. L’assessore Gazzolo: “Mai perso tempo nè pensato di tenere il rapporto nel cassetto, sarebbe stato incoerente col nostro lavoro”

Bologna – È on line sul sito della Regione il Rapporto redatto dalla Commissione Ichese (International Commission on Hydrocarbon Exploration and Sismicity in the Emilia Region), incaricata di valutare possibili relazioni tra attività di esplorazione per idrocarburi e aumento dell’attività sismica nell’area colpita dal terremoto in Emilia-Romagna nel maggio 2012. La Commissione scientifica internazionale è stata istituita l’11 dicembre 2012 con decreto del Capo del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri su richiesta del Commissario delegato per la ricostruzione dell’Emilia-Romagna, Presidente Vasco Errani.
Le linee principali del Rapporto sono state illustrate in Assemblea legislativa dall’assessore alla Protezione civile Paola Gazzolo, che ha evidenziato come non ci sia stata «nessuna inerzia o volontà di nascondere la verità tanto che è stata proprio la Regione ad aver voluto lo studio. Non abbiamo mai pensato di tenere il rapporto nel cassetto: sarebbe stata sciocchezza incoerente rispetto all’azione che la Regione porta avanti da tempo».
Gli esperti hanno considerato un’area di interesse di circa 4000 km2, che include tutta la zona colpita dalla sequenza sismica iniziata il 20 maggio 2012. Nell’area sono presenti tre concessioni di sfruttamento per idrocarburi: Mirandola (con incluso il campo di Cavone), Spilamberto e Recovato, nonché il campo geotermico di Casaglia (Ferrara) e il giacimento di stoccaggio di gas naturale di Minerbio situato al margine sud-est dell’area.
«La Commissione – ha spiegato l’assessore Gazzolo -, ha escluso relazioni con il sito di Rivara e ha richiamato l’attenzione sulle attività del campo di Cavone sottolineando come sia necessario, per escludere o confermare l’ipotesi di un legame causale, approfondire gli studi e sviluppare attività di monitoraggio altamente tecnologiche per l’acquisizione di ulteriori dati necessari alla costruzione di un modello dettagliato del sottosuolo che possano supportare l’evidenza statistica che è stata rilevata».
Per quello che riguarda Cavone, la società Gas Plus (che gestisce gli impianti), è stata convocata al Ministero dello sviluppo economico domani, per stabilire le modalità operative del programma di monitoraggio sul campo, che sarà avviato subito. Il programma prevederà che l’attività degli impianti sia finalizzata non alla produzione ma alla ricerca scientifica, alla acquisizione di nuovi dati e misure nei pozzi, ad aggiornare e ampliare il modello geodinamico del sottosuolo a mettere a punto nuovi sistemi di monitoraggio, secondo le raccomandazioni espresse dalla stessa Commissione Ichese.
Inoltre la Regione ha deciso di estendere, sino alla acquisizione dei risultati delle azioni, la sospensione in tutta la regione di qualsiasi nuova attività di ricerca e coltivazione, come è stato fatto fino ad ora nel cratere.
La Commissione ha formulato raccomandazioni per una gestione ottimale delle attività di sfruttamento del sottosuolo, che comportano l’esigenza di definire nuove tecniche di monitoraggio e controllo, sviluppo di modellistica geofisica e geologica, nuove metodologie statistiche, piani di gestione del rischio con individuazione degli Enti e i sistemi di controllo, programmi di interazione e comunicazione con la popolazione e gli amministratori. Per queste ragioni, con la collaborazione del mondo della ricerca, nel mese di febbraio, è stato costituito presso il Ministero dello sviluppo economico – in stretta relazione con la Regione Emilia-Romagna – un Gruppo di lavoro (riunito proprio in queste ore in sessione plenaria per la quarta volta) composto da tecnici del Ministero, del Dipartimento della Protezione civile e da specialisti nel settore della geologia, della sismologia e della prevenzione del rischio, provenienti dal Dipartimento della Protezione Civile e da Istituti di Ricerca (Cnr, Ogs, Ingv, Università), che sta lavorando agli approfondimenti indicati nelle raccomandazioni della Commissione, per la definizione di linee guida.

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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